Un nuovo strumento per la conoscenza e la valorizzazione di un gioiello del patrimonio storico trentino. Verrà presentato nel restaurato Giardino Bortolotti detto “dei Ciucioi” a Lavis, venerdì 12 maggio alle 16, il nuovo volume monografico dedicato al giardino stesso, edito dalla Soprintendenza per i beni culturali in collaborazione con il Comune di Lavis, ente proprietario.
La pubblicazione, curata da Lia Camerlengo, Alessandro Pasetti Medin e Claudio Micheletti, con scritti dei curatori e di Katia Malatesta, si apre con un’introduzione di Alberta Campitelli, studiosa di giardini storici di fama nazionale e vicepresidente di APGI- Associazione Parchi e Giardini d’Italia, che presenzierà all’incontro. Sarà presente anche l’assessore alla cultura della Provincia, Mirko Bisesti.
“Il giardino Bortolotti, che possiamo ammirare nel suo splendore dopo una grande campagna di restauri condotta con la supervisione della nostra Soprintendenza, è una straordinaria realizzazione scenografica ottocentesca, dovuto alla passione di Tommaso Bortolotti.
Un giardino pensato ‘in verticale’, all’interno di una cava abbandonata, uno spazio che non ha eguali in Trentino e che questa pubblicazione contribuirà a svelare e a farci conoscere in tutta la sua ricchezza e meraviglia”, queste le parole dell’assessore provinciale alla cultura, Mirko Bisesti.
Con un formato agile e numerose illustrazioni, frutto di un’apposita campagna fotografica, il volumetto è composto da una prima parte dedicata ai ‘luoghi del giardino’, in forma di schede di approfondimento degli episodi salienti del percorso di visita, e da una seconda con saggi via via dedicati alla storia dell’insolito complesso, alla sua fortuna nel tempo, alle fotografie storiche del sito e al suo lungo restauro, appena concluso grazie a consistenti finanziamenti pubblici.
Il giardino costituisce una delle particolarità del territorio trentino, visitata da viaggiatori illustri e citata dalle guide turistiche già a fine Ottocento. Frutto dell’ingegno e della creatività dell’eccentrico e poliedrico Tommaso Bortolotti (1796-1872), che vi profuse le sue sostanze, ha conosciuto nel Novecento un progressivo degrado, dal quale l’ha riscattato un attento restauro che ne ha consentito la regolare apertura al pubblico, con visite guidate.
A conferma della sua importanza, il giardino dei Ciucioi è stato inserito nel PNRR dedicato ai giardini storici italiani.
Ma chi era Tommaso Bortolotti? Gli antenati erano mugnai. In seguito acquisirono una filanda. Realizzò un suo sogno recuperando gli spazi di una cava dismessa, che trasformò in un giardino-limonaia, dotando questi spazi di citazioni eclettiche, che si richiamavano ai diversi stili del passato.
Tommaso Bortolotti morì nel 1872 quando, scriveva Luigi Sette nel 1927, durante «una giornata tempestosa il giardiniere dimenticò aperti i vetri delle serre. Il vecchio Tommaso prese una scala a piuoli, per chiudere i vetri, ma avendola collocata male, il vento la rovesciò e lo fece precipitare e urtate col capo una pietra. Poco dopo si spegneva a Lavis il 9 aprile 1872 senza discendenti».