La Certosa di Bologna non è semplicemente un cimitero ma un sorpendente museo a cielo aperto, ricco di bellezze, misteri e storie affascinanti. Tra gallerie decorate, sculture monumentali e angeli di marmo perennemente sospesi tra cielo e terra, questo luogo ospita sepolcri di poeti, scienziati, politici, artisti e personaggi che hanno segnato l’identità di Bologna e dell’Italia. Dalla tomba “pop” di Lucio Dalla ai monumenti neoclassici, dai chiostri avvolti nel silenzio alle epigrafi scolpite da grandi maestri, la Certosa custodisce anche enigmatici simboli esoterici, dettagli di moda d’epoca, epitaffi ironici e storie di donne ribelli che ancora oggi parlano al presente. Qui, ogni statua racconta una storia e ogni percorso diventa un viaggio emozionante attraverso secoli di arte, cultura e memoria collettiva.

Storia della Certosa di Bologna

Desyman
La Certosa di Bologna è uno dei cimiteri monumentali più importanti d’Italia e d’Europa. Fondata nel 1334 come monastero certosino, venne trasformata in cimitero nel 1801 in seguito alle leggi napoleoniche. Oggi si presenta come un museo a cielo aperto: tra portici, chiostri, gallerie, cappelle e giardini, conserva un patrimonio unico di arte, memoria e architettura.
Qui riposano alcuni dei personaggi più rappresentativi della storia, della cultura e dell’arte bolognese e nazionale.
La Certosa si estende su circa 100 ettari e si distingue per la grandiosità delle strutture, la varietà degli stili artistici – dal Neoclassico al Liberty – e la presenza di centinaia di monumenti funerari realizzati da scultori e architetti di grande rilievo. È considerata una delle necropoli più suggestive d’Europa e ha ispirato scrittori come Byron e Stendhal.
Le opere e tombe più celebri della Certosa di Bologna
Di seguito una selezione delle sepolture e opere d’arte più celebri, che rendono questo luogo imprescindibile sia per gli studiosi che per i visitatori curiosi:
Nome/Opera | Anno | Autore | Descrizione e Importanza |
---|---|---|---|
Monumento Muratori | 1812-1813 | Giacomo De Maria | Primo monumento neoclassico della Certosa; esempio di arte accademica e prototipo per molte tombe ottocentesche. |
Tomba di Giuseppe Minghetti | 1852 | Giovanni Dupré | Tra le opere più note del celebre scultore senese. Minghetti fu figura chiave del Risorgimento bolognese. |
Tomba di Marco Minghetti | 1886 | Tullo Golfarelli | Monumentale gruppo scultoreo dedicato allo statista e Presidente del Consiglio del Regno d’Italia. |
Monumento Pepoli | 1860 | Vincenzo Vela | Uno dei capolavori della scultura europea ottocentesca, cita la “Maddalena penitente” come icona del dolore. |
Tomba di Giosue Carducci | 1907 | Leonardo Bistolfi | Sepolcro dello scrittore Premio Nobel, con altorilievi che celebrano la poesia e la libertà. |
Monumento di Ottorino Respighi | 1936 | Pietro Bazzanti | Monumento al celebre compositore; raffinata arte funeraria del Novecento. |
Tomba di Lucio Dalla | 2012 | Gianni Arghiolu | Recentissima, molto visitata; richiama i fan del cantautore bolognese. |
Monumento Gamba | 1857-1858 | Giovanni Putti | Rappresenta una delle massime espressioni del Romanticismo in scultura funeraria. |
Chiostro III – “Galleria degli Angeli” | XIX sec. | Vari | Serie di angeli monumentali opera dei maggiori scultori bolognesi dell’Ottocento. |
Monumento di Laura Bassi Veratti | fine ‘700 | Autore sconosciuto | Prima donna a ottenere una cattedra universitaria in Europa e scienziata pioniera. |
Personaggi celebri sepolti
- Giosue Carducci (Premio Nobel per la Letteratura)
- Marco Minghetti (statista, Presidente del Consiglio)
- Ottorino Respighi (compositore)
- Guido Reni (secondo le fonti storiche, le spoglie presunte)
- Lucio Dalla (cantautore)
- Alfonso Rubbiani (architetto)
- Brigida Fava Ghisilieri Tanari (nobile e protagonista del Risorgimento)
- Caterina Vigri (Santa Caterina de’ Vigri) (le spoglie furono qui, poi traslate)
- Angelo Venturoli (architetto e accademico)
- Laura Bassi Veratti (fisica e prima professoressa universitaria)
Peculiarità e curiosità
- Stili Artistici: Si percorrono oltre due secoli di scultura italiana (Neoclassico, Romanticismo, Realismo, Liberty, Deco).
- Misteri: Numerose storie legate a simboli esoterici e leggende metropolitane sulle gallerie sotterranee.
- Viaggiatori illustri: La Certosa affascinò viaggiatori europei come Byron, Dickens, Stendhal e Sigmund Freud.
Simboli esoterici: tra mistero e spiritualità
La Certosa di Bologna è famosa anche per la ricchezza di simboli esoterici che ornano tombe, monumenti e cappelle. Questi simboli, spesso enigmatici e misteriosi, raccontano la visione spirituale, le aspirazioni e i segreti dei defunti e delle famiglie che qui riposano. Eccone alcuni dei più ricorrenti e affascinanti:
- La clessidra alata: rappresenta il tempo che vola e la natura effimera della vita.
- Il pipistrello: simbolo raro di trapasso notturno e protezione ultraterrena.
- La farfalla: immagine della trasformazione e della rinascita dell’anima dopo la morte.
- Il compasso e la squadra: allusione alla massoneria, alla ricerca della perfezione e dell’ordine cosmico.
- Il serpente che si morde la coda (Ouroboros): simbolo di eternità, ciclo della vita e rigenerazione.
- Le mani intrecciate: rappresentano il legame indissolubile tra i cari, anche oltre la morte.
- Il papavero: fiore dell’oblio e del sonno eterno, frequente su monumenti ottocenteschi.
- I rami d’alloro e quercia: simboli di gloria, forza e immortalità.
Questi elementi non sono solo decorativi, ma vere e proprie chiavi di lettura di storie personali, valori e credenze che hanno attraversato i secoli.
Epitaffi ironici: una risata nell’eternità
Accanto alla monumentalità e solenni iscrizioni, la Certosa di Bologna custodisce anche epigrafi sorprendenti per il loro spirito ironico o anticonformista, che raccontano dei defunti con umanità, autoironia e – talvolta – un pizzico di dissacrazione. Esempi noti e curiosi:
- “Qui giace chi molto pianse in vita e ora finalmente riposa dalle sue fatiche… e dai suoi parenti.”
- “Perdonate se non mi alzo.”
(Celebre frase attribuibile a più di un personaggio, che trova varie declinazioni anche nelle epigrafi bolognesi.) - “Ci vediamo presto, ma senza fretta.”
- Su una lapide di artista: “Volevo lasciare un segno, ma ora non esageriamo!”
- “Visse molto, mangiò bene, ora si gode il meritato riposo.”
Queste scritte rivelano un rapporto unico con la morte e la memoria, tipico dell’umorismo e dello spirito bolognese, capace di alleggerire anche il passaggio più definitivo, lasciando un sorriso a chi passa tra i viali silenziosi della Certosa.
Le iniziative per l’estate 2025
Dal 23 maggio al 2 novembre 2025, la Certosa di Bologna si conferma epicentro di una delle rassegne culturali più innovative d’Italia, con un cartellone di 90 eventi pensati per valorizzare il cimitero monumentale come vero e proprio museo-giardino, luogo di memoria viva, arte e inclusività. La manifestazione, giunta alla diciassettesima edizione, è curata dal Museo civico del Risorgimento del Settore Musei Civici Bologna, con il sostegno di Bologna Servizi Cimiteriali e del Comune di Bologna. Il programma si inserisce anche nella più ampia Bologna Estate 2025.
“Gardens of 80”: Ottant’anni di Storia, Pace e Memoria
Tema centrale della rassegna 2025 è “Gardens of 80”, anniversario degli 80 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. L’iniziativa rientra nella “Settimana alla Scoperta dei Cimiteri Europei” dell’ASCE (Association of Significant Cemeteries in Europe) e punta a raccontare i cimiteri come spazi di commemorazione per la pace, la giustizia e l’inclusione, abbracciando l’Obiettivo 16 dell’Agenda 2030 ONU.

Arte, storia e teatro tra le “pietre vive” della Certosa
Il programma 2025 intreccia visite guidate diurne, al tramonto e notturne, reading teatrali, camminate interattive, laboratori per bambini e famiglie. Attesi eventi come Ad alta voce in Certosa, Davvero?! Cronache dalla Certosa, e itinerari tematici come Certosa Dipinta o Certosa segreta.
Si spazia dalla narrazione sull’identità di Bologna nell’arco del “Lungo Ottocento” (1796-1915) alla riflessione sulla guerra e sulla pace (con eventi come Dove finisce l’odio o E la madre disse no), senza dimenticare le storie dei protagonisti della Liberazione, raccontate anche attraverso percorsi digitali interattivi.
Donne protagoniste: dal silenzio alle “Disobbedienti”
Ampio spazio è dedicato alla memoria delle donne protagoniste della vita sociale, culturale e politica di Bologna, spesso dimenticate dalle cronache ufficiali. Tra gli appuntamenti più attesi:
- Tutte le donne: visita guidata sulle figure femminili di spicco tra Ottocento e Novecento, da Brigida Fava Ghisilieri Tanari a Gualberta Alaide Beccari, Lina Bianconcini Cavazza e Tommasina Guidi.
- Le disobbedienti: percorso animato che celebra le artiste “ribelli” del Lungo Ottocento, in bilico tra patriarcato ed emancipazione.
- Taci tu che sei brutta!: visita dedicata all’iconografia e al body shaming sulle epigrafi funerarie, tra ribellioni e conquiste di rispetto.
- Le Imperdonabili: reading teatrale in due atti sull’opera della scrittrice bolognese Cristina Campo e su donne “sconvenienti” della storia letteraria.
Esperienze tra arte funeraria, misteri e curiosità
Non mancano gli appuntamenti “pop”, come Bologna profondo rosso, incentrato su delitti e passioni, o le visite Certosa criminale e Angeli e demoni, che scandagliano simboli, enigmi e curiosità storiche. Un percorso immersivo tra gallerie sotterranee (“Certosa sotterranea”), camminate tra chiostri e monumenti, e letture tra storia e ironia.

La mostra “Eleganti per sempre nei giardini della Certosa”
Dal 1 al 20 giugno, nel Chiostro delle Madonne, una mostra fotografica e di disegno propone ai visitatori dettagli di moda d’epoca immortalati nelle sculture funerarie: orecchini, trine, pettinature, bottoni, baffi e scorci della Certosa, un viaggio visivo tra le tendenze stilistiche scolpite nel marmo.
Certosa per famiglie, bambini e nuove generazioni
Il calendario 2025 dedica attenzione anche ai più piccoli, con visite-esplorazione (“Verdi passeggiate” durante il Bologna Portici Festival e laboratori come “Giardini, popoli in movimento, semi da proteggere”), proponendo il cimitero come luogo educativo in grado di generare esperienze poetiche e creative.
Un calendario che sostiene la conservazione
Partecipare agli appuntamenti della Certosa significa anche sostenere concretamente il monumento: per ogni ingresso pagante, due euro sono devoluti al restauro e manutenzione del sito. Il progetto coinvolge associazioni culturali, compagnie teatrali e guide turistiche professioniste per una narrazione sempre più inclusiva e interdisciplinare.
Info pratiche e riferimenti
- Periodo: 23 maggio – 2 novembre 2025
- Evento di apertura: Settimana alla Scoperta dei Cimiteri Europei – Gardens of 80
- Mostra: “Eleganti per sempre nei giardini della Certosa” (1-20 giugno, Chiostro delle Madonne)
- Sito ufficiale: www.museibologna.it/risorgimento
La Certosa di Bologna è un museo all’aperto in cui arte, memoria e storia si intrecciano. Ospita iscrizioni celebri, sculture monumentali, tombe di intellettuali e simboli di ogni era, diventando meta di pellegrinaggi culturali e turistici, nonché teatro di eventi, mostre e visite tematiche. Un luogo fondamentale per comprendere il legame tra Bologna e la sua memoria collettiva.