Aperta la casa dell’antica Roma dove Giove e Anubi, il dio egizio dei morti, si davano la mano

La presenza in uno stesso ambiente di Giove, Giunone e Minerva assieme ad Anubi, Iside e probabilmente Serapide è il segno di quel sincretismo religioso tipico dell’antica Roma fin dalla sua fondazione

Foto Fabio Caricchia per la Soprintendenza speciale di Roma
Prima delle Terme di Caracalla, uno spaccato di vita sopravvissuto al tempo e alle trasformazioni urbanistiche della città che riaffiora e torna alla luce in un allestimento suggestivo che si integra nell’offerta di visita del complesso monumentale. La Domus di età adrianea con i suoi affreschi e la sua storia apre le porte per affascinare gli sguardi e a suggestionare l’immaginazione dei visitatori.

L’antica domus era stata scoperta nell’Ottocento, a poca distanza dalla palestra orientale delle Terme, poi, negli anni ‘70 del Novecento è stata riportata alla luce e per ragioni conservative gli affreschi sono stati distaccati. Al termine di un importante e articolato intervento di restauro e valorizzazione l’edificio è da oggi inserito nel percorso di visita delle Terme di Caracalla.

«Gli affreschi che oggi tornano visibili appartenevano a un edificio situato in un quartiere che agli inizi del III secolo venne distrutto per far spazio alle Terme di Caracalla – ha dichiarato Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma – In questo modo i visitatori, oltre alla bellezza e all’interesse di queste pitture, potranno cogliere un pezzo di storia e le trasformazioni della città antica. Presentiamo anche una anteprima: una piccola parte del prezioso soffitto di un ambiente mai esposto prima e che presto sarà aperto al pubblico. Un ulteriore tassello che va ad arricchire lo spazio delle Terme di Caracalla, fiore all’occhiello di questa Soprintendenza e della città».

Cosa rende unico questo edificio, definito la Domus dove gli dei vivevano insieme, è stato spiegato dal direttore delle Terme di Caracalla, Mirella Serlorenzi: «La presenza in uno stesso ambiente di Giove, Giunone e Minerva assieme ad Anubi, Iside e probabilmente Serapide è il segno di quel sincretismo religioso tipico dell’antica Roma fin dalla sua fondazione. Ma gli ambienti che ora apriamo sono di grande interesse anche perché mostrano a distanza di pochi metri il microcosmo di una abitazione privata e il macrocosmo di un grande impianto imperiale, le Terme di Caracalla. Un confronto pieno di suggestioni che ci spinge a presentare una piccola anticipazione del soffitto di un secondo ambiente della domus, il Triclinio ora oggetto di studi e ricerche per il suo restauro complessivo».


Il grande intervento di allestimento per rendere fruibile la Domus è stato curato dal Soprintendente Speciale, Daniela Porro, dal direttore delle Terme di Caracalla, Mirella Serlorenzi, dal responsabile tecnico delle Terme, Maurizio Pinotti, con la collaborazione tecnica di Alba Casaramona e Barbara Ciarrocchi, la collaborazione tecnica di Leandro Lentini e con il contributo per la collaborazione scientifica di Silvia Fortunati e per il restauro di Carlo Chinellato e Paola Dalprà. I pannelli didattici e informativi sono stati affidati a Electa con il coordinamento di Federico Massi e la grafica di Romina Ragno e per la stampa a SpSystema e GraficaInternazionale. I curatori ringraziano anche  Parco archeologico del Colosseo e la British school at Rome

 

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Maurizio Bernardelli Curuz
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