Archeologi trovano un proiettile di piombo di 2100 anni fa “firmato” da Zeus. Com’erano utilizzate le ghiande micidiali

I frombolieri più abili erano soldati mercenari delle Baleari che venivano addestrati sin da bambini. Le unità militari di fanteria armate di fionda o frombola, spesso erano risolutive negli assedi. L'immagine più nota di un fromboliere è quello del piccolo re David che, con quest'arma, uccise Golia

Gli uomini dell’Unità archeologica dell’amministrazione civile dell’esercito israeliano hanno scoperto un proiettile da fionda in piombo a Zif, un villaggio palestinese con evidenze archeologiche situato a 7 chilometri a sud di Hebron. in Cisgiordania .

Il proiettile di piombo, utilizzato dalle milizie di cultura greco-macedone, ha un diametro di circa 3 centimetri e reca un’immagine che rappresenta Zeus, nonché un’iscrizione greca con il nome di Diodoto Trifone, sovrano dell’Impero seleucide tra il 142 e il 138 a.C., che si batté contro l’indipendenza del popolo ebraico a Jueda. Diodoto era di origini macedoni. Il potere delle sua famiglia discendeva dall’élite militare dell’entourage di Alessandro Magno.

La ghianda da artiglieria venne probabilmente usata durante moti che portarono, negli anni, alla nascita del Regno dei Maccabei, ebrei della resistenza, che in Giudea dominarono tra il 110 al 63 a.C.
Analoghi proiettili di piombo ovali venivano utilizzati in Grecia, con analoghe iscrizioni di fusione. Ad Atene sono conservati proiettili del IV secolo a. C. che recano da un lato l’immagine della saetta di Zeus e dall’altro una scritta riservata al nemico, che può essere tradotta con le parole: “Prendi questo”.

Le ghiande di piombo erano utilizzate, negli eserciti antichi, dai frombolieri, un unità militare terrestre di fanteria armata di fionda o frombola. L’immagine più nota di un fromboliere è quello del piccolo re David che, con quest’arma, uccise Golia.

I tiri erano in effetti micidiali. Le ferite lacero-contuse provocate dalle ghiande di piombo potevano essere devastanti. Con alcuni tipi di fionda i colpi potevano arrivare a una distanza di 400 metri dal punto di tiro. I frombolieri più abili furono, nella storia, i giovani di Rodi e gli abitanti delle isole Baleari. Questi ultimi vennero ampiamente utilizzati come mercenari dai siracusani, dai cartaginesi e infine dai Romani, che arrivarono a costituire intere coorti di frombolieri. I frombolieri delle Baleari andavano in battaglia, tenendo al collo tre tipi di frombola, che potevano essere scelti per tiri ravvicinati o per lanci a lungo o medio raggio. Sempre al collo, tenevano le corde di una bisaccia che conteneva i proiettili. Si racconta che l’abilità dei Balearici dipendesse dal fatto che i bambini venivano addestrati sin dalla tenera età dai padri, che ponevano un tozzo di pane su un muretto. Il pane poteva essere raccolto e mangiato dai bambini solo quando era stato colpito. Un altro interessante ritrovamento di proiettili antichi – in questo caso romani – è avvenuto nelle scorse settimane. Le immagini e la vicenda sono nel nostro articolo, qui sotto. Per leggerlo si clicca sull’immagine.

https://stilearte.it/var/www/vhosts/stilearte.ithttpdocs/pugnale-romano-proiettili-di-piombo-e-resti-di-una-battaglia-del-15-a-c-trovati-con-il-metal-detector/

 

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz

Maurizio Bernardelli Curuz è uno storico e un critico d'arte. Fondatore di Stile arte, è stato direttore dei Musei Bresciani (Fondazione Brescia Musei, Pinacoteca Tosio Martinengo, Santa Giulia e Castello dal 2009 al 2014) coordinando, tra le altre cose, il dossier della candidatura Unesco di Brescia e dell'Italia Longobarda, titolo concesso dall'ente sovrannazionale. Ha curato grandi mostre sia archeologiche - Inca - che artistiche - Matisse - con centinaia di migliaia di visitatori. Ha condotto studi di iconologia e di iconografia. Ha trascorso un periodo formativo giovanile anche in campo archeologico. E' uno specialista della pittura tra Cinquecento e primo Seicento ed è uno studioso del Caravaggio. E' iscritto all'Ordine dei professionisti professionisti E' stato docente di Museologia e Museografia all'Accademia di Brescia