Cosa si cela sotto i piedi di chi corre, gioca o porta a spasso il cane in un parco urbano? A Cardiff, nel cuore del Galles, la risposta è arrivata con la forza silenziosa dell’archeologia: sotto il prato ordinario di Trelai Park, a pochi passi dalla scuola e mezzo miglio dal fortificato Caerau Hillfort, sono emerse antiche sepolture dell’Età del Bronzo, in un contesto che sembra restituire la struttura di un intero villaggio.

La geografia della scoperta
Tra case moderne, campi sportivi e antiche alture fortificate
Il sito si trova nella zona occidentale di Cardiff, nel quartiere di Ely, e dista appena 200 metri da una villa romana già nota agli archeologi. L’area è da tempo al centro del progetto CAER (Caerau and Ely Rediscovering Heritage Project), che coinvolge attivamente scuole, volontari e comunità locali. E proprio in occasione della quarta fase degli scavi, nel giugno 2025, si è fatta la scoperta più inattesa: un piccolo gruppo di tombe a incinerazione, deposte accanto a una capanna circolare già individuata nel 2023.
Come si è arrivati alla scoperta
Scavo partecipato, strati di storia e una memoria condivisa
I lavori – come riporta la BBC – sono condotti da archeologi e volontari, in una modalità che unisce ricerca accademica e coinvolgimento civico. L’intervento ha rivelato numerose fosse in prossimità delle fondazioni di una seconda struttura, più piccola e forse adibita a funzioni di servizio. All’interno di almeno tre fosse sono stati rinvenuti resti umani cremati, risalenti verosimilmente al periodo 2000-1600 a.C..
Accanto a questi elementi, è stata individuata anche una possibile struttura in legno, forse un cerchio ligneo cerimoniale — uno dei più antichi finora ipotizzati in area urbana gallese.

Il cerchio di legno. Che cerimoniale nasconde?
Tra cielo e terra, un’architettura sacra dell’Età del Bronzo
A qualche metro dalle capanne e dalle sepolture, gli archeologi del CAER Project hanno individuato tracce compatibili con un cerchio ligneo, ovvero una struttura composta da pali infissi nel terreno, disposti secondo una pianta circolare o ellittica. Questi elementi, oggi conservati solo come macchie scure nel sottosuolo (le “post holes”), rappresentano un tipo di costruzione molto diffuso nell’Europa dell’Età del Bronzo e spesso legato a funzioni cerimoniali o cosmiche.
A differenza dei più celebri stone circles, come Stonehenge, i woodhenge avevano una durata effimera: i pali si deterioravano, ma la memoria del luogo rimaneva impressa nel terreno. Il cerchio rinvenuto a Trelai Park è ancora in fase di studio, ma gli archeologi ipotizzano che possa risalire al Bronzo antico (ca. 2000-1600 a.C.), e che fosse connesso al paesaggio rituale in cui si inscrivono anche le sepolture e le abitazioni.
Queste strutture erano forse utilizzate per osservazioni astronomiche, per riti stagionali connessi ai cicli agricoli, o come luoghi di passaggio simbolico tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Il fatto che a Trelai il cerchio si trovi tra le capanne e le tombe rafforza l’ipotesi di un percorso rituale che univa la vita domestica, la morte e la sfera del sacro. In molti casi, i pali lignei venivano decorati, bruciati o abbattuti cerimonialmente, segnando momenti di transizione o rinnovamento.
Il legno, materia viva e deperibile, potrebbe essere stato scelto proprio per la sua capacità simbolica di trasformazione: come gli uomini che venivano cremati e riconsegnati alla terra, anche la struttura sacra nasceva, si consumava e spariva, lasciando traccia solo nel suolo e nella memoria collettiva.
Il cerchio ligneo di Cardiff, così, si inserisce in un più ampio paesaggio cerimoniale dell’Europa protostorica, che dalla Britannia all’Italia presenta analoghi gesti di delimitazione simbolica dello spazio sacro. In Galles, come altrove, l’atto di disporre pali in cerchio era già di per sé una forma di linguaggio: un modo per invocare, ordinare e connettere cielo, terra e comunità.
I reperti e la loro datazione
Urne, resti cremati e un mondo che riaffiora
I materiali sono ancora in corso di studio, ma la tipologia delle deposizioni — piccole fosse con residui di combustione — rientra nella tradizione funeraria dell’Età del Bronzo, quando la cremazione divenne pratica diffusa. Il fatto che i resti siano stati sepolti così vicino alle abitazioni suggerisce un forte legame familiare o simbolico tra i defunti e lo spazio domestico. Una topografia della memoria impressa nel suolo.
Un contesto abitativo e cerimoniale
Roundhouse, case satellite e forse un luogo di culto
Le capanne circolari identificate, definite «lussuose e spaziose» da Dr Oliver Davis, co-direttore del progetto, costituiscono uno dei più antichi esempi abitativi di Cardiff. La nuova struttura più piccola potrebbe aver avuto funzione artigianale o servire da alloggio secondario. La vicinanza tra edifici e tombe lascia ipotizzare un complesso abitativo multifunzionale, dove vita quotidiana e pratiche rituali coesistevano.
Un sito che attraversa le epoche
Dal Neolitico ai Romani, fino alla scuola di oggi
Il valore del sito non si esaurisce nel Bronzo: nell’area sono stati rinvenuti in passato reperti neolitici, dell’Età del Ferro, romani e medievali, segno di una continuità d’uso millenaria. Il parco urbano si configura così come una vera e propria palinsesto stratigrafico della storia gallese, di cui le comunità locali sono oggi protagoniste attive.
Archeologia pubblica e identità collettiva
Giovani, studenti e cittadini in dialogo con il passato
Le testimonianze dei volontari raccontano l’entusiasmo e lo stupore di chi scopre il valore della terra in cui vive. Hannah Secker, 19 anni, ha partecipato agli scavi poco dopo aver concluso le A Levels, con il sogno di studiare archeologia. Dan Queally, laureando, sottolinea l’impatto sociale del progetto. E il preside Mike Tate ricorda con orgoglio come i suoi studenti della Cardiff West Community High School abbiano letteralmente «le mani nel passato».
Un parco che parla con voce antica
Dal gioco al sacro, Trelai Park come parco archeologico del futuro?
Secondo Dr David Wyatt, altro co-direttore del progetto, le scoperte a Trelai «non finiscono mai». Il sito potrebbe trasformarsi in uno dei più importanti parchi archeologici del Galles meridionale, con potenziali ricadute turistiche e culturali significative per la zona.
Un luogo vissuto, dimenticato e ora riscoperto
Sotto il verde familiare di un parco cittadino si celava un mondo perduto, fatto di case, riti, ceneri e legami. Oggi, quel mondo torna a vivere nelle mani e negli occhi di chi scava — giovani, studiosi, cittadini. A Trelai Park, la storia non è solo raccontata: è condivisa.
Approfondimenti e informazioni utili
- Progetto: CAER Heritage Project – sito ufficiale
- Direzione scientifica: Dr Oliver Davis, Dr David Wyatt
- Luogo: Trelai Park, Cardiff (Galles)
- Periodo di riferimento: Età del Bronzo, circa 2000-1600 a.C.