Archeologia. Che sorpresa. La scoperta del giorno. Era di una donna romana di 1800 anni fa. Trovato anche un sigillo dei cavalieri che frequentavano il luogo. Cos’era la mitica Ala petriana? Storia, guerre e seduzione

Scoperte raffinate sul Vallo di Adriano.
Carlisle. La spilla smaltata blu, un sigillo di piombo dell’Ala Petriana e altri oggetti rivelano un presidio di lusso e controllo imperiale. Queste le scoperte avvenute nelle ultime ore che confermano la commistione di oggetti maschili e femminili. Gli scavi condotti nell’area dello scarico delle terme di Carlisle avevano precedentemente restituito una sorprendente quantità di oggetti personali, molti dei quali riconducibili a una presenza femminile nel contesto militare. Tra i reperti, spiccavano gemme incise con raffigurazioni di divinità legate al mondo femminile, indizi di una quotidianità raffinata e intimamente connessa alla sfera religiosa e domestica.











Un giorno archeologicamente fecondo illumina la storia di Carlisle, all’estremità nord-occidentale dell’Inghilterra, là dove il confine romano prendeva consistenza nelle pietre del Vallo di Adriano. Proprio qui, nel quartiere di Stanwix — area sovrastante l’antica fortezza romana di Uxelodunum, in seguito nota come Petriana — è emersa in queste ore una serie di oggetti di eccezionale interesse, tra cui spicca una splendida spilla decorata con smalto blu vetroso, straordinariamente conservata.

Il piccolo gioiello, appartenente con ogni probabilità a un ufficiale o a una donna dell’élite militare, racconta una quotidianità colta e decorosa, anche in una zona di frontiera dell’Impero. Ma non è sola: accanto alla spilla sono venuti alla luce anche un cucchiaio finemente modellato in corno animale e un nuovo sigillo in piombo attribuito con chiarezza all’Ala Petriana — la cavalleria d’élite stanziata proprio in questa parte della Britannia settentrionale.


Una fortezza sul confine del mondo
La città romana sotto Carlisle, le terme, gli alloggi e gli edifici della guarnigione

Carlisle, nota in epoca romana come Luguvalium, era uno degli avamposti strategici per il controllo della Britannia settentrionale, ed è oggi uno dei siti archeologici più importanti a nord del Vallo. A Stanwix si trovava il più grande castrum del Vallo di Adriano: una base militare imponente che ospitava l’Ala Petriana. Le strutture emerse in anni recenti — e tuttora oggetto di scavi — includono un grande complesso termale, suddiviso in ambienti caldi e freddi, sale per la ginnastica, pavimenti mosaicati e sistemi di riscaldamento a ipocausto.

Intorno alle terme si articolava un piccolo insediamento urbano (vicus), dotato di officine, magazzini e domus. Alcuni edifici, per la ricchezza delle fondazioni e dei materiali, suggeriscono la presenza di funzioni pubbliche, forse persino di un edificio templare o di rappresentanza, collegato agli alti ufficiali della guarnigione o al culto imperiale. L’ubicazione, la monumentalità e la continuità d’uso del sito rendono Carlisle una delle testimonianze più vivide dell’adattamento della civiltà romana a un ambiente remoto ma strategico.


L’Ala Petriana: cavalleria di élite
Origini, privilegi e ruolo strategico di un corpo d’élite romano

L’Ala Petriana era una delle unità ausiliarie più prestigiose dell’esercito romano stanziato in Britannia. Si trattava di un corpo di cavalleria, formato da circa 1 000 uomini — una cosiddetta ala milliaria — reclutata originariamente in Pannonia (attuale Ungheria). Il nome deriva da un ufficiale o benefattore di nome Petrianus, che ne fu forse il fondatore o il riorganizzatore sotto l’imperatore Claudio o Vespasiano.

A differenza delle legioni, composte da cittadini romani, le alae ausiliarie raccoglievano soldati non romani, ai quali, dopo 25 anni di servizio, veniva concessa la cittadinanza imperiale. Tuttavia, l’Ala Petriana fu tra le poche unità ausiliarie a ottenere il civium Romanorum fin dai primi anni, un’onorificenza straordinaria che trasformava i suoi uomini in cittadini a pieno titolo per il valore mostrato in battaglia. Questo la elevava a corpo d’élite, godendo di stipendi superiori e di un prestigio particolare. Gli ufficiali dell’Ala Petriana potevano accedere a carriere importanti, e spesso si accompagnavano a famiglie di rango.

La guarnigione a Carlisle fungeva da avamposto sia difensivo che amministrativo. La cavalleria era utile non solo per la guerra mobile, ma anche per il pattugliamento dei territori di confine, la trasmissione di messaggi e il controllo di merci e popolazioni. La presenza di cavalli richiedeva stalle ben organizzate, fienili, percorsi d’addestramento e manodopera specializzata — tutti elementi che trasformavano Carlisle in una piccola città militare autosufficiente.


Un piccolo oggetto, una grande bellezza
La spilla con smalto blu vetroso, esempio di arte e tecnica

Il più affascinante tra i ritrovamenti delle ultime ore è una spilla in bronzo decorata con smalto blu. Si tratta probabilmente di una fibula di tipo zoomorfo o geometrico, usata per fissare il mantello o le vesti pesanti. Il colore dello smalto, un blu vivido, profondo, era ottenuto mediante la tecnica dell’émail champlevé, che prevedeva l’incisione di cavità sul metallo successivamente riempite con vetro fuso colorato.

Lo smalto era composto da una base di silice e soda, con aggiunta di ossidi metallici per ottenere la colorazione desiderata. Il blu era ottenuto generalmente con ossido di cobalto o rame. La spilla veniva quindi cotta in forni a circa 800–900 °C, temperatura sufficiente a fondere il vetro senza deformare la base metallica. Il risultato era un oggetto prezioso e durevole, apprezzato tanto in contesti femminili quanto come status symbol maschile.

Il grado di conservazione della spilla suggerisce che l’oggetto sia stato perso accidentalmente e non gettato. È possibile che appartenesse a una persona di alto rango o fosse un dono di valore simbolico, magari legato a promozioni o a particolari cerimonie militari.


Il cucchiaio di corno: eleganza nella vita quotidiana
Oggetti umili, materiali raffinati

Un secondo ritrovamento, forse meno vistoso ma altrettanto significativo, è un cucchiaio in corno animale. I cucchiai in corno erano comuni in tutto l’Impero, particolarmente apprezzati per la loro leggerezza e per la lavorabilità del materiale. Diversamente dal metallo, il corno non reagiva con cibi acidi o caldi, rendendolo ideale per la tavola e la cucina. Oggetti simili sono stati rinvenuti in contesti civili e militari, e testimoniano una cura nella produzione artigianale anche per gli strumenti più umili.


Il sigillo in piombo dell’Ala Petriana: garanzia di autenticità
Controllo, logistica e sicurezza nei traffici imperiali

Tra i reperti più rilevanti dal punto di vista documentario c’è un sigillo in piombo con iscrizione riferita all’Ala Petriana. Si tratta di un bulla, un piccolo oggetto a forma di disco forato o appiattito, utilizzato per chiudere sacchi, anfore o pacchi contenenti merci, ordini o comunicazioni. Il sigillo serviva a garantire che il contenuto non fosse stato manomesso durante il trasporto e a identificare il mittente e la destinazione.

Nel caso specifico, il sigillo testimonia l’attività amministrativa della guarnigione: potrebbe essere stato apposto su provviste militari, equipaggiamenti o messaggi destinati a funzionari imperiali. È anche possibile che servisse per marchiare beni destinati al commercio interno, legando la produzione a una determinata unità militare. Questi oggetti, spesso gettati dopo l’uso, sono rari quando presentano iscrizioni leggibili: il loro recupero consente di confermare con precisione la presenza dell’Ala Petriana in un determinato punto e momento storico.


Carlisle come crocevia di civiltà
Un presidio romano tra disciplina militare e gusto per il bello

Il ritrovamento congiunto della spilla in smalto blu, del cucchiaio di corno e del sigillo in piombo compone un affresco vivido della vita nella Carlisle romana. L’eleganza della fibula e la cura per gli oggetti domestici indicano una popolazione mista, fatta non solo di soldati, ma anche di famiglie, artigiani, commercianti, funzionari. La fortezza non era solo un bastione difensivo: era anche un centro amministrativo, un mercato, un luogo d’incontro tra culture.

Qui la romanità non si imponeva solo con la spada, ma anche con lo smalto blu di una spilla, la precisione di un sigillo, la raffinatezza quotidiana di un cucchiaio. Frammenti che oggi, usciti dalla terra, restituiscono dignità e forma a un mondo che fu pieno di ordine, arte e volontà imperiale.

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa