Archeologia. Ma che splendore! Trova questo anello in campagna. A che epoca risale? A cosa si riferisce il simbolo? Quanto vale? Potrà venderlo? Quanto guadagnerà? Le risposte degli esperti

Dobbiamo dirlo. E’ proprio un pezzo magnifico. Ha la solidità della bellezza shakesperiana, ricca di sentimento, di intelligenza e di emozione. Al dito, doveva far rifiorire di primavera. La lavorazione mostra l’attenzione dell’approccio artigianale. Al di là di ogni possibile stereotipo. Un capolavoro.

Un solido segnale a 86 sulla scala VDI. Il Garrett ACE 400i emette un suono deciso. È lì, tra le zolle umide di un sentiero antico, che Stuart J. intercetta un anello in oro del Seicento, tempestato di diamanti taglio rosa e decorato con motivi floreali. Una gemma barocca stimata 20.000 sterline, pari a circa 23.500 euro, e carica di simbolismo e splendore dimenticato. L’oggetto è stato premiato come reperto del mese dalla Garrett.


L’oro tra le dita della storia: la scoperta

Stuart J., detectorista appassionato e affiliato al gruppo britannico “Let’s Go Digging”, aveva iniziato la giornata con poche aspettative. Tutt’altro che raro, per chi si dedica con pazienza alla ricerca hobbistica di reperti, armato di metal detector e buona volontà. Eppure, in quel lembo erboso nei pressi di un antico sentiero di campagna, la sorte si è trasformata in epifania.

Il dispositivo, un Garrett ACE 400i, ha registrato un segnale forte e costante, indicato con un valore di 86 sulla scala VDI (Visual Display Indicator). Poco dopo, la pala ha sollevato la terra, e nella luce fioca del sottobosco ha brillato il profilo di un anello eccezionale.

L’anello è stato subito identificato come un autentico gioiello del XVII secolo, in oro 19,2 carati, con una montatura a fiore composta da diamanti taglio rosa e a “schiena di maiale” (hogback), una particolare foggia sfaccettata molto apprezzata nell’oreficeria tra la fine del Rinascimento e l’inizio del Barocco. Il gioiello è anche impreziosito da decorazioni in smalto, visibili sul gambo e sulla base della montatura.

Dopo l’euforia iniziale, Stuart si è accorto che mancava una delle gemme. Non si è arreso. Tornato a casa, ha setacciato pazientemente la terra raccolta… ritrovando incredibilmente anche il diamante mancante. Un gesto che gli fa meritare doppiamente il titolo di “International Finds Winner” conferito dalla Garrett Metal Detectors UK.


Un capolavoro barocco: descrizione del gioiello

Il gioiello, in oro ad alta caratura, si presenta come un’opera di straordinaria complessità artigianale. La montatura floreale è composta da una corolla di diamanti a taglio antico, disposti attorno a un diamante centrale di maggiori dimensioni. Il gambo, elegantemente cesellato e decorato a sbalzo, presenta ornamenti floreali stilizzati, probabilmente eseguiti con una tecnica mista di incisione e smaltatura a freddo, oggi in parte abrasa ma ancora leggibile nei dettagli decorativi.

Il design è tipicamente barocco: ricco, teatrale, ma misurato, come si conveniva agli oggetti destinati alla nobiltà inglese del Seicento. Un anello simile poteva essere donato in occasione di fidanzamenti, o rappresentare un pegno di alleanza politica o economica. Più che semplice ornamento, era un emblema, un messaggero silenzioso di un legame o di un’aspirazione.


Il fiore nel linguaggio del Barocco: tra amore, potere e trascendenza. E fedeltà

Nel XVII secolo, il simbolismo floreale conobbe un’inaspettata fioritura. Non si trattava di semplice decorazione: ogni specie, ogni petalo, ogni corolla si faceva metafora. In epoca barocca, il fiore – e in particolare quello stilizzato in una composizione radiale come nel caso dell’anello scoperto – era carico di significati complessi, spesso ambivalenti.

Il fiore alludeva innanzitutto alla bellezza effimera, alla vanitas, tipico concetto barocco che ricorda la transitorietà di tutte le cose. Ma nella forma perfetta di un diamante fiorito, scolpito per durare nel tempo, si invertiva il paradigma: l’eternità nella caducità. La gemma non appassisce. E l’amore – o il potere – suggellato da un tale gioiello si dichiarava eterno, nonostante il destino mortale dell’essere umano.

La corolla con diamante centrale evocava inoltre l’armonia cosmica e divina: un punto centrale (Dio o il sovrano) e un ordine radiale che da esso si irradia. Era una cosmologia in miniatura, un mondo ordinato riflesso nel microcosmo dell’arte orafa. Il fiore ricorda anche la fedeltà, per il rapporto diretto tra il sole e la direzione dei fiori e dei frutti. Essi tendono alla luce. La luce dell’amato.


Gli obblighi del cercatore: la legge britannica e il Treasure Act

In Inghilterra, i cercatori di metalli sono disciplinati da una legislazione chiara, che incoraggia la collaborazione tra privati e musei. Stuart, come da prassi, ha comunicato la scoperta alle autorità archeologiche locali e al Finds Liaison Officer, avviando la procedura prevista dal Treasure Act 1996. Questo dispositivo giuridico prevede che ogni oggetto con almeno 10% di metallo prezioso e con più di 300 anni di età venga notificato e valutato.

L’oggetto può essere acquistato da un museo, dietro valutazione di un comitato indipendente (Treasure Valuation Committee), oppure restituito al scopritore qualora nessuna istituzione esprima interesse. Nel caso dell’anello di Stuart, il valore stimato si aggira intorno alle 20.000 sterline, equivalenti a circa 23.500 euro. Metà della cifra va al cercator, l’altra metà al proprietario del terreno.

Ma al di là del valore materiale, l’anello rappresenta un tassello prezioso della storia inglese, una testimonianza diretta dell’arte orafa barocca, della simbologia del tempo, e della capacità, ancora attuale, della terra di raccontare i segreti sepolti da secoli.


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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa