Archeologia. Nuova meravigliosa scoperta in Egitto. Una porta conduce alla casa eterna del principe. Trovate statue e iscrizioni. Chi era quest’uomo? Chi era il padre, fondatore di un’era nuova? Rispondono gli archeologi

Saqqara svela un nuovo segreto: la tomba del principe Woseribre, figlio di Userkaf, primo sovrano della V dinastia

Una scoperta straordinaria arricchisce il patrimonio archeologico egiziano dell’Antico Regno.


Un ritrovamento eccezionale

Il Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano ha annunciato poco fa una scoperta di grande rilievo nella necropoli di Saqqara: la tomba del principe Woseribre (traslitterato anche come Wsr-ib-Ra), figlio del faraone Userkaf, fondatore della V dinastia dell’Antico Regno, che regnò intorno al 2494–2487 a.C. .

La missione archeologica, frutto della collaborazione tra il Consiglio Supremo delle Antichità e la Fondazione Zahi Hawass per l’Archeologia e il Patrimonio, ha portato alla luce una serie di reperti che offrono preziose informazioni sulla storia e la cultura dell’antico Egitto.


Il portale verso l’aldilà: una porta fittizia monumentale

Uno degli elementi più sorprendenti della scoperta è una porta fittizia in granito rosa, (nella foto, qui sopra) alta 4,5 metri e larga 1,15 metri. Questo tipo di struttura, simbolicamente destinata a permettere al defunto di interagire con il mondo dei vivi, è decorata con iscrizioni geroglifiche che riportano i titoli del principe Woseribre, tra cui “erede legittimo”, “governatore di Buto e Nekheb”, “scriba reale”, “visir”, “giudice” e “sacerdote cantore”.

La maestosità e la ricchezza delle decorazioni di questa porta fittizia testimoniano l’importanza del defunto e la raffinatezza artistica raggiunta durante la V dinastia.


Un tesoro di statue: il re Djoser e la sua famiglia

C’è un piccolo mistero “politico” in questa tomba. All’interno dell’ultima dimora del principe, gli archeologi hanno rinvenuto, per la prima volta, un gruppo statuario raffigurante il re Djoser (circa 2670–2640 a.C.), celebre per la costruzione della piramide a gradoni di Saqqara, insieme alla sua consorte e alle dieci figlie. Djoser visse un paio di secoli prima di questo principe. Studi preliminari suggeriscono che queste statue, originariamente collocate in una camera adiacente alla piramide di Djoser, siano state trasferite nella tomba di Woseribre. Forse il principe volle accreditare una linea di continuità con l’antico faraone, secondo una linea politica che era stata anche quella del proprio padre? Forse fu alluso il superamento, rispetto all’antico faraone, considerato una sorta di divinità incomparabile?


Altri reperti di rilievo

La tomba ha restituito anche una tavola per le offerte in granito rosso, con un diametro di 92,5 cm, recante iscrizioni che elencano le offerte rituali – nell’immagine, qui sopra -.. Inoltre, è stato scoperto un imponente statua in granito nero, alta 1,17 metri, raffigurante un uomo in posizione eretta, con iscrizioni che ne indicano il nome e i titoli.

L’analisi preliminare suggerisce che questa statua risalga alla XXVI dinastia (circa 664–525 a.C.), indicando un possibile riutilizzo della tomba in epoche successive.


Un ingresso monumentale e un gruppo statuario unico

Sulla facciata orientale della tomba è stato individuato un secondo ingresso, anch’esso in granito rosa, decorato con iscrizioni che menzionano il nome e i titoli del defunto, oltre al cartiglio del re Neferirkara (circa 2446–2426 a.C.). A nord dell’architrave, è stato scoperto un gruppo di 13 statue in granito rosa, raffiguranti figure sedute su sedie con schienale alto. Alcune delle statue rappresentano le mogli del defunto, mentre altre, prive di testa, sono affiancate da una statua in granito alta circa 1,35 metri, trovata capovolta.


Padre e figlio, come fu quel Regno

Nel panorama dei faraoni dell’Antico Regno, figura di snodo tra la stabilità della IV dinastia e le trasformazioni istituzionali e religiose della V, si staglia con singolare rilievo quella di Userkaf, il primo sovrano della V dinastia, salito al trono intorno al 2494 a.C., secondo la cronologia di Torino, con un regno relativamente breve, di circa 7-8 anni, ma denso di significato simbolico e politico. Userkaf era padre del principe di cui è stata trovata ora la tomba.

Origini: una figura ibrida e una transizione dinastica non priva d’ombre

La genealogia di Userkaf, come spesso accade per le figure di passaggio tra dinastie, è avvolta nel mistero. Alcune fonti suggeriscono che Userkaf fosse il genero o il figlio di Shepseskaf, ultimo faraone della IV dinastia, figlio di Micerino. L’ipotesi più accreditata lo identifica come figlio di una principessa reale, probabilmente discendente da Chefren o Micerino, e di un alto funzionario non reale. Questo spiegherebbe il suo accesso al trono non tanto per diretto diritto dinastico, quanto per una combinazione di sangue reale e forte sostegno interno alla corte e ai templi.

Si tratterebbe dunque di un faraone non del tutto erede in linea retta, ma piuttosto frutto di una transizione politica, forse pacifica, ma sicuramente innovativa, che segnò l’inizio di un’epoca in cui il potere dei sacerdoti e l’importanza del culto solare crebbero enormemente.


Il Sole come nuovo centro del mondo: la rivoluzione religiosa

Uno dei tratti più rilevanti del regno di Userkaf fu l’esaltazione del culto di Ra, il dio Sole di Heliopoli, che divenne centrale nell’ideologia regale. Questo culto non era nuovo — aveva già acquisito prestigio nella IV dinastia — ma con Userkaf, per la prima volta, venne istituzionalizzato attraverso la costruzione di templi solari indipendenti dalle piramidi regali.

Il più famoso di questi è il tempio solare di Abu Ghurab, il primo del suo genere, dedicato a Ra in forma di obelisco, simbolo della sua manifestazione luminosa. Questo edificio — precursore di una serie di “templi del Sole” che caratterizzeranno la V dinastia — non era semplicemente un luogo di culto, ma un centro ideologico: Ra veniva ormai identificato come la vera fonte del potere regale, e il faraone come suo figlio diretto, non più semplicemente come Horus in terra.

Questa transizione segna l’inizio della cosiddetta “teologia solare”: un’ideologia religiosa e politica che affiancherà (e in parte sostituirà) quella memfitica precedente, centrata su Ptah e il potere centralizzato.


La piramide di Saqqara e il ritorno a Djoser

A livello architettonico, Userkaf fece costruire una piramide a Saqqara, situata a nord-ovest della celebre piramide a gradoni di Djoser. Questa scelta non fu casuale, ma pienamente significativa: con il suo monumento funebre, Userkaf volle ricalcare la tradizione più antica dell’Antico Regno, tornando nei pressi del cuore spirituale del regno tinita e memfitico. Era un modo per legittimarsi come erede della regalità più antica e venerabile, pur proponendo innovazioni sostanziali.

La sua piramide, oggi molto danneggiata, è stata esplorata sin dall’Ottocento e ha restituito frammenti di una decorazione sobria ma sofisticata, tipica della V dinastia nascente.


Una nuova classe dirigente e il potere crescente dei funzionari

Un altro aspetto rilevante del regno di Userkaf riguarda la crescita del potere amministrativo e della burocrazia di corte. Insieme al culto solare, Userkaf favorì l’ascesa di una nuova classe di funzionari e scribi, molti dei quali legati proprio ai templi solari o ai grandi centri religiosi come Heliopoli.

Si assiste a una decentramento del potere, con un crescente ruolo delle élite provinciali e religiose, che in futuro condurrà a un progressivo indebolimento del potere monarchico assoluto. È una delle caratteristiche peculiari della V dinastia, che si accentuerà nei decenni successivi.



Una figura di passaggio, ma non secondaria

Pur con un regno breve, Userkaf pose le basi ideologiche, religiose e amministrative per un nuovo corso della monarchia egizia. La V dinastia sarà segnata da una più marcata religiosità, da una maggiore complessità nel rapporto tra potere centrale e periferie religiose, e da un’arte più intimista, meno monumentale rispetto a quella della IV dinastia, ma ricchissima di dettagli umani e spirituali.

Userkaf può quindi essere considerato un riformatore silenzioso, un sovrano di transizione la cui importanza sta proprio nel ponte che costruì tra l’epoca delle grandi piramidi e quella dei templi del Sole, tra una regalità assoluta e una condivisa con nuove élite emergenti.


Fonti: Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa