Archeologia. Scoperta emozionante. Sotto l’erba verdissima, un candido volto di marmo. Chi era quest’uomo? A quando risale la scultura? Perché fu danneggiata?

Scoperta emozionante nel parco: emerge una testa di pietra medievale. Apparteneva a una statua a grandezza naturale: aveva una corona, palpebre scolpite e un volto sfregiato con violenza


Cosa resta del volto di un sovrano quando il tempo e la furia degli uomini lo abbattono?
Nel cuore di Shaftesbury, nell’Inghilterra sudoccidentale, un team di archeologi ha riportato alla luce una scoperta che svela – con struggente precisione – le fratture di una memoria perduta: una testa in pietra, grande quanto un volto umano, coronata e brutalmente mutilata. Si tratta forse di Edoardo II, re d’Inghilterra dal 1307 al 1327, il monarca deposto, imprigionato e ucciso dopo un regno tra scandali, favoritismi e disastri militari.

Il ritrovamento è avvenuto tra i resti della millenaria abbazia di Shaftesbury, in una delle aree claustrali più antiche della Gran Bretagna. E adesso, come in un puzzle interrotto dalla violenza e ricomposto con pazienza, si riaccendono le luci su una delle gallerie perdute della regalità medievale.


Una testa regale affiorata dalla terra

Dettagli scolpiti, corona in pietra e mutilazioni: l’enigma di un volto medievale spezzato

La testa è emersa durante una campagna di scavo durata sei settimane, promossa per indagare le zone ancora sepolte dell’antica abbazia benedettina. Il volto, scolpito nella pietra con sorprendente maestria, ha subito danni gravi: naso, mascella e gran parte dei tratti fisionomici sono stati deliberatamente distrutti, probabilmente a colpi di mazza. Nonostante le lesioni, rimangono intatti dettagli minuziosi: le palpebre finemente modellate, l’indicazione precisa di un volto umano, e – soprattutto – una corona visibile.

È proprio la corona a suggerire l’identità del personaggio rappresentato: un re. Secondo l’archeologo Julian Richards, a capo delle indagini sul sito, «la qualità dell’incisione è sbalorditiva. Si possono persino vedere le palpebre. È leggermente rovinata attorno al volto, come se fosse stata deliberatamente deturpata».

Il sospetto più fondato? Che la statua rappresenti proprio Re Edoardo II.


Shaftesbury: un santuario della memoria femminile e regale

Fondata nel IX secolo, l’abbazia custodiva le reliquie di sant’Edoarda ed era tra i conventi più ricchi d’Inghilterra

Shaftesbury Abbey venne fondata nell’888 da Re Alfredo il Grande per ospitare un ordine di monache benedettine. Situata nel Dorset, a circa 50 chilometri da Salisbury e non lontana dalla Manica, la città odierna conta circa 9.000 abitanti ma fu un tempo centro religioso d’eccezione. L’abbazia custodiva le reliquie della regina Edoarda la Martire, ed era retta da badesse provenienti dall’aristocrazia anglosassone.

Prima della dissoluzione dei monasteri voluta da Thomas Cromwell per conto di Enrico VIII, nel 1539, l’abbazia di Shaftesbury era seconda solo all’abbazia di Syon (sul Tamigi) in termini di ricchezza e influenza. Aveva una superficie paragonabile a Westminster e un impatto politico di rilievo.

Il ritrovamento della testa potrebbe testimoniare l’esistenza, al suo interno, di una galleria di statue reali, forse disposte lungo uno schermo in pietra che separava le aree pubbliche da quelle riservate alle religiose. «Pensiamo che questa statua facesse parte di una fila di figure regali che formavano una parete divisoria decorativa nella chiesa», spiega Richards.


La fine di un regno tormentato

Tra favoritismi, guerra e deposizione: la tragica parabola di Edoardo II

Edoardo II nacque nel 1284, quarto figlio del potente Edoardo I. Quando i suoi fratelli morirono, divenne erede al trono, che assunse nel 1307. Il suo regno fu segnato dal favoritismo verso Piers Gaveston, nobile gascone da molti considerato suo amante. Edoardo sfidò l’autorità del Parlamento e dei baroni, concedendo a Gaveston titoli regali come la contea di Cornovaglia, suscitando sdegno e tensione.

Nel 1311, i nobili imposero le “Ordinanze”, una serie di restrizioni al potere reale. Ma Edoardo, incapace di risolvere la crisi politica, fu umiliato anche sul piano militare: nel 1314 venne sconfitto da Roberto I di Scozia a Bannockburn, una delle disfatte più gravi della monarchia inglese.

Nel 1327 fu deposto dalla moglie Isabella di Francia e dal suo amante Roger Mortimer, che imposero il figlio quattordicenne Edoardo III come nuovo sovrano. Edoardo II fu incarcerato nel castello di Berkeley e morì in circostanze misteriose. Le cronache, alimentate dalla propaganda successiva, suggerirono un assassinio crudele.


Uno sguardo perduto tra pietra e tempo

Un volto mutilato, ma ancora parlante: la forza simbolica di una statua dimenticata

La testa scolpita, probabilmente danneggiata durante il saccheggio dell’abbazia nel XVI secolo, resta un frammento potente della memoria visiva della regalità medievale. La sua posizione, la qualità dell’esecuzione e l’iconografia suggeriscono che non fosse un pezzo isolato, ma parte di un apparato narrativo più ampio: forse un programma figurativo che illustrava la legittimità e la sacralità della monarchia in seno all’universo monastico.

È uno squarcio, non solo archeologico ma emotivo, su ciò che è stato cancellato da secoli di distruzione sistematica. Un volto senza volto, la cui assenza dice più di mille parole.

Come osserva lo stesso Richards: «È solo un triste ricordo di ciò che era qui e di ciò che è andato in frantumi».


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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa