Archeologia. Scoperte ora nel campo le “villette dei centurioni”. E il forte ” di 2000 anni fa in Germania. Scavi per capire come vivevano i capi intermedi. Com’erano grandi le case dei comandanti della centuria? Com’erano fatte? Le risposte dagli scavi

Tra le sabbie della Vestfalia, riaffiora la testimonianza del rapporto tra comando militare e vita domestica. Oltre ai fossati, alle trincee e ai muri lignei, ecco le case private degli ufficiali romani. Una scoperta che delinea interessanti testimonianze sulla logistica militare imperiale. Ma chi erano davvero i centurioni?


Ritrovate le casa dei centurioni romani

Abitazioni di 80 metri quadrati, con pareti in argilla cotta e divisioni interne degli spazi, che favorivano una “vita borghese” emergono tra le trincee dell’accampamento augusteo in Germania

Ad Haltern am See – cittadina tedesca di 38.000 abitanti a un’ora di treno da Dortmund – i lavori preliminari per la costruzione del Laurentius Campus hanno riservato un inatteso ritorno al passato: la scoperta dei resti delle case dei centurioni romani, perfettamente integrate nella maglia dell’antico accampamento militare che Augusto volle come avamposto di romanizzazione della Germania oltre il Reno. Sotto il profilo delle costruzioni militari tutto, sotto i Romani, era perfettamente standardizzato e poco lasciato all’immaginazione del momento. Così questa scoperta è di notevole interesse perché consente di capire la vita quotidiana dei capi intermedi.

“Una scoperta come questa ci permette di entrare nella vita privata degli ufficiali di medio rango dell’esercito imperiale”, ha dichiarato la Dott.ssa Martha Zur-Schaepers, responsabile degli scavi. “È raro trovare strutture così ben conservate. La casa è di dimensioni paragonabili a un’abitazione moderna. Questo ci racconta non solo la funzione del campo, ma anche la sua capacità di ospitare una popolazione stabile e organizzata”.


Fossati profondi, mura lignee e la Via Sagularis

Il paesaggio militare riaffiora con precisione geometrica: si distinguono i camminamenti interni e le strutture difensive

Accanto a una delle “villette del centurione” – così già ribattezzata con affetto dai tecnici – sono stati rinvenuti due grandi fossati, un tratto della Via Sagularis (il camminamento interno di ronda lungo le mura), resti di forni e un sistema complesso di fissaggio a pali del muro di legno e terra.

“Ogni metro quadrato è segnato dalla presenza romana”, ha spiegato la Dott.ssa Zur-Schaepers. “Ci troviamo di fronte a uno degli apparati difensivi più ben conservati dell’intera Germania occidentale”.

Molte delle fosse rinvenute superano il metro e mezzo di profondità. Una di esse, maestosa, raggiunge i tre metri: una voragine scavata dai legionari come trappola o deposito, ora tesoro archeologico.


“Questa scoperta ha valore storico e identitario”

Il Comune di Haltern: “Non solo passato, ma investimento nella memoria collettiva”

La scoperta ha suscitato immediato entusiasmo anche tra le autorità municipali.

“Siamo consapevoli del valore non solo scientifico ma anche culturale di questi ritrovamenti,” ha dichiarato il responsabile alla Cultura del Comune di Haltern. “In un momento in cui il centro storico si rinnova con il Campus Laurentius, è nostro dovere restituire alla cittadinanza anche la consapevolezza delle sue radici romane. Questa casa di centurione è un regalo inaspettato del passato”.

“Il dialogo tra archeologia e pianificazione urbana ha funzionato in modo esemplare,” ha aggiunto un portavoce dell’Ufficio tecnico. “I lavori proseguiranno senza interruzione, ma con il massimo rispetto per i contesti emersi. La nostra città valorizzerà questi dati anche in chiave didattica e museale”.


I centurioni: tra autorità e disciplina

Chi erano gli uomini che comandavano 80 legionari e vivevano in abitazioni di rango?

Il centurione era la spina dorsale dell’esercito romano. Figura chiave nell’apparato militare, comandava una centuria, composta in realtà da circa 80 uomini. Era scelto per il coraggio in battaglia, l’abilità tattica e la disciplina inflessibile. Non a caso, il termine stesso deriva da “centum” – cento – richiamando la struttura iniziale di questa unità.

Rispetto ai soldati semplici, i centurioni godevano di una posizione sociale e di un trattamento di favore. Abitavano case singole all’interno degli accampamenti, ricevevano stipendi superiori e avevano libertà decisionale sul campo.

“La casa che abbiamo ritrovato conferma la distinzione netta tra la truppa e i quadri intermedi. Le pareti in argilla cotta e le divisioni interne indicano un’abitazione concepita per il comfort e la rappresentanza”, ha spiegato la Dott.ssa Bettina Tremmel, esperta di storia romana per il LWL.


La planimetria dei castra romani

Un universo ordinato: bastioni, cardo, decumano, alloggi e comando

I castra (accampamenti) dell’esercito romano erano progettati secondo schemi modulari e geometrici: un microcosmo di potere e disciplina. Gli elementi fondamentali comprendevano:

  • Cardo e decumano: le due vie principali, che dividevano il campo in quadranti.
  • Praetorium: alloggio del comandante.
  • Principia: quartier generale con altare, archivio e sala delle insegne.
  • Contubernia: piccoli alloggi collettivi per gli 8 legionari, disposti in file ordinate.
  • Domus centurionis: come quella scoperta a Haltern, collocate solitamente vicino alla zona perimetrale o lungo gli assi viari.
  • Strutture ausiliarie: forni, latrine, magazzini, fucine.

Le aree residenziali dei soldati erano piccole, di circa 16 metri quadrati, condivise in gruppo. I centurioni, invece, abitavano spazi autonomi, spesso dotati di cortili, depositi e cucine, come testimonia il forno rinvenuto sulla Via Sagularis.


Militaria, monete e ceramiche rare

I segni di vita quotidiana: scarpe chiodate, ciotole belgiche, monete di Augusto

Questo denario, moneta d’argento romana trovata nel campo, raffigura i due nipoti dell’imperatore Augusto, Gaio e Lucio. Foto: EggensteinEsca GmbH/M. Zur-Schaepers

Tra gli oggetti ritrovati figurano chiodi da calzatura legionaria, frammenti di stoviglie da mensa, monete con effigie di Augusto e un rarissimo frammento di Terra Rubra, una ceramica gallo-belgica esportata dal nord della Gallia.

“Il frammento di ciotola che abbiamo rinvenuto è un pezzo unico per Haltern. Appartiene alla produzione gallica di lusso: segno che anche in un campo militare si ricercavano oggetti raffinati”, ha concluso la Dott.ssa Tremmel.

Il frammento di Terra Rubra, unico ad Haltern, subito dopo la sua scoperta. Foto: EggensteinEsca GmbH/M. Zur-Schaepers

Un cantiere che continua. Gli scavi proseguono

Campus Laurentius sorgerà nel rispetto della memoria storica

Mentre le ruspe si preparano a modellare il terreno per il nuovo centro comunitario, gli archeologi continueranno il loro lavoro. Gli ultimi rilievi saranno condotti parallelamente alla costruzione. Si procederà cioè d’intesa con i costruttori per massimizzare l’efficacia degli scavi archeologici e dei lavori edilizi per la realizzazione del campus.

Monete di epoca imperiale vengono mostrate dall’archeologa. Foto: LWL/J. Großekathöfer

L’analisi delle fosse – con strumenti dell’archeobotanica e della sedimentologia – promette di rivelare ulteriori dettagli sui materiali immagazzinati e sulle pratiche agricole o artigianali in uso nel campo.



Condividi l'articolo su:
Redazione
Redazione

Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa