Archeologia. Sotto la neve e la sabbia scoprono quest’arma romana. Che ci fa in quel punto? Perché così lunga? Perché presenta tracce di fuoco? Arrivano gli archeologi. Le prime dichiarazioni

Un tandem di amici, nelle ore scorse, stava cercando cimeli della seconda guerra mondiale. Una zona piana, con sedimenti alluvionali, come una grande spiaggia fluviale di appuntita sabbia bianca. Un paio di colpi di vanghetta ed ecco il corpo dell’arma. Si lavora con un pennello, spolverando via il deposito sabbioso. Il gruppo fa le foto. geolocalizza il ritrovamenti e chiama un archeologo.

Nelle profondità dei boschi del Giura settentrionale, in Polonia, ecco la scoperta di un’importante testimonianza dell’epoca romana. “Due detectoristi, Rafał Proszowski e Mariusz Lampa, membri dell’associazione INVENTUM, – dicono gli archeologi – hanno rinvenuto una spatha romana risalente a circa 2000 anni fa. L’arma era frammentata in tre pezzi e mostra segni di patina da fuoco, un indizio che suggerisce una possibile connessione con antichi riti funerari”.

Un ritrovamento casuale. L’importanza storica

I detectoristi si sono imbattuti nella spada mentre perlustravano un’area boschiva vicino a Częstochowa – la città della Madonna Nera -, alla ricerca di reperti risalenti alla Seconda Guerra Mondiale. Il sito si trova in una regione di grande rilevanza storica, nota per il suo significato religioso e per le antiche rotte commerciali. Dopo il ritrovamento, l’arma è stata prontamente consegnata al Museo di Częstochowa per ulteriori studi e analisi.

Secondo gli archeologi polacchi, la spatha risale al III o IV secolo d.C., un periodo in cui l’Impero Romano esercitava ancora una forte influenza sulle tribù germaniche e sarmatiche stanziate nell’Europa centrale. La spada è una delle più importanti armi romane mai scoperte in questa zona e potrebbe fornire nuove informazioni sui rapporti tra Roma e le popolazioni locali.

La connessione con la cultura di Przeworsk

Gli archeologi hanno collegato il ritrovamento alla cultura di Przeworsk, un vasto gruppo culturale associato principalmente ai Vandali e ad altre popolazioni germaniche. Questa cultura prosperò tra il II secolo a.C. e il V secolo d.C., sviluppandosi in territori situati nell’attuale Polonia.

La presenza della spatha in un contesto simile suggerisce che potrebbe essere stata utilizzata in un rito funebre. In molte sepolture della cultura di Przeworsk, infatti, sono stati trovati oggetti romani, segno di uno scambio commerciale e culturale tra le due civiltà. L’ipotesi più accreditata è che la spada facesse parte di una cerimonia di cremazione, nella quale gli oggetti del defunto venivano bruciati o spezzati per accompagnarlo nell’aldilà.

L’associazione INVENTUM ha dichiarato: “Una cerimonia di addio potrebbe aver avuto luogo in un antico borgo vicino a Częstochowa, durante la quale i guerrieri vandali hanno cremato il corpo di un compagno caduto, lasciando dietro di sé oggetti simbolici.” Questa teoria è supportata dalla presenza di tracce di combustione sulla spada, un dettaglio tipico dei rituali funebri germanici.

Un tesoro archeologico: altri reperti ritrovati

Oltre alla spatha romana, il team di detectoristi ha riportato alla luce altri manufatti di grande valore storico. Tra questi, un’ascia medievale e tre speroni ben conservati risalenti al tardo Medioevo. Questi oggetti offrono una visione più ampia della storia della regione, confermando che non si trattava solo di un’area di passaggio, ma di un crocevia culturale tra epoche e civiltà differenti.

Cos’era una spatha romana?

La spatha era una lunga spada in uso nell’esercito romano a partire dal I secolo d.C. e divenne sempre più diffusa nei secoli successivi. Rispetto al tradizionale gladio, la spatha era più lunga, con una lama che poteva raggiungere i 75-100 cm, e veniva utilizzata soprattutto dalla cavalleria e, in seguito, anche dalla fanteria.

Le caratteristiche principali della spatha erano:

  • Lunghezza maggiore: permetteva ai cavalieri di colpire con efficacia senza dover avvicinarsi troppo al nemico.
  • Versatilità: adatta sia per affondi che per fendenti, poteva essere usata in combattimenti ravvicinati e a distanza.
  • Impugnatura semplice: spesso dotata di una guardia corta e di un pomolo decorato, la sua struttura favoriva una presa salda.
  • Diffusione tra i popoli germanici: molte tribù adottarono questa arma, contribuendo alla sua evoluzione nelle spade medievali.

La spatha è considerata un’arma di transizione che influenzò notevolmente lo sviluppo delle spade medievali, segnando un passaggio dalle armi corte del periodo repubblicano a quelle lunghe e imponenti del Medioevo.

Influenza romana in Polonia

Gli antichi Romani non conquistarono mai direttamente la Polonia, ma ci furono sicuramente contatti commerciali e, in misura minore, anche militari tra il mondo romano e le popolazioni stanziate in quelle terre, in particolare i Vandali e altre tribù germaniche e sarmatiche.

Durante l’epoca imperiale, Roma mantenne una forte influenza sulle regioni dell’Europa centro-orientale attraverso il commercio e i rapporti diplomatici con le popolazioni locali. Lungo la cosiddetta via dell’ambra, che collegava il Mar Baltico con il mondo mediterraneo, affluivano manufatti romani in quantità considerevoli. Questa rotta commerciale passava per la Polonia, e numerosi ritrovamenti archeologici confermano la presenza di monete romane, ceramiche e persino oggetti di lusso nelle zone che oggi corrispondono alla Polonia centrale e meridionale.

Reperti romani vicino a Częstochowa

Nella regione della Slesia e della Piccola Polonia, inclusa l’area di Częstochowa, sono stati rinvenuti reperti romani, anche se in numero minore rispetto ad altre aree della Polonia. Monete, fibule, ceramiche e frammenti di armi testimoniano che alcuni commercianti o guerrieri romani potrebbero aver avuto contatti con le tribù locali. Tuttavia, non ci sono prove di insediamenti romani stabili.

Uno dei ritrovamenti più significativi in Polonia è stato fatto a Wrocław e nei dintorni di Cracovia, dove sono state scoperte monete romane e oggetti di uso quotidiano appartenenti alla cultura romana. Anche nella regione di Opole sono stati rinvenuti elmi romani e frammenti di armi, suggerendo possibili scontri o alleanze con le tribù locali.

Il contesto storico: i Vandali e i Sarmati

Durante il I e il II secolo d.C., i Romani erano a stretto contatto con i Vandali, una popolazione germanica stanziata in aree che oggi corrispondono alla Polonia occidentale e centrale. Questi gruppi, talvolta alleati e talvolta nemici di Roma, ricevevano doni e commerciavano con i Romani. I Sarmati, una popolazione di cavalieri nomadi provenienti dalle steppe, furono anche presenti in Polonia e alcuni di loro furono reclutati come mercenari nelle legioni romane.

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa