Archeologia. Meraviglioso. Scoperta fattoria e, nascosto, un tesoro d’argento, sete e pollini antichi: chi viveva davvero tra boschi e alture mille anni fa? Resti di 34 costruzioni e oggetti provenienti dall’antichità riemergono alla luce


Un sacchetto di lino, ancora intriso degli odori della terra, viene estratto lentamente dal sottosuolo. Sono le prime ore del mattino, i raggi del sole sfiorano le cromature argentee conservate per un millennio nel cuore di una collina: bracciali, collane, monete che raccontano di viaggi lontani e commerci fiorenti. Chi ha deciso di sotterrare, con rituale precisione, un tesoro così ricco e variegato? E che cosa stava accadendo nel villaggio che, per generazioni, si era affacciato sul bosco e si era nutrito dei suoi campi?

È solo l’inizio di una storia che intreccia vita quotidiana, misteri funebri e scelte irrevocabili. Le palpitazioni degli archeologi aumentano quando emergono resti architettonici, ossa antiche e polline fossilizzato: ogni reperto è un indizio. Perché tra le ceneri di un’antica fattoria—e una moltitudine di edifici—giace un segreto sepolto, forse destinato a cambiare la lettura della tarda età del ferro in Scandinavia. Nessuno avrebbe immaginato che qui si celasse un tesoro tanto complesso, protetto per secoli da una semplice pietra. E mentre i primi dati scientifici affiorano, una domanda incalza: a chi apparteneva, davvero, tutto quell’argento?


Uno splendido bracciale d’argento ritrovato tra gli scavi. Credit: Arkeologerna

Täby: cuore pulsante della tarda età del ferro

La scena si svolge a Täby, nord-est di Stoccolma, Svezia, sulle alture di Viggbyholm: un panorama che circa 1000 anni fa accoglieva una grande fattoria vichinga e il suo campo di sepoltura. Le coordinate ci portano lungo le sponde del Mar Baltico, in una zona che fu crocevia tra il mondo vichingo e le rotte commerciali euroasiatiche.

In un’area di pochi ettari, archeologi svedesi hanno individuato 34 edifici riconducibili al tardo ferro nordico (500–1050 d.C.), periodo di forti trasformazioni politiche e sociali. La fattoria—abitata per oltre mezzo millennio—emerge come autentico polo agricolo, sociale e rituale, frequentato probabilmente anche durante l’inizio del Medioevo. Campi, boschi e resti di attività agricole si intrecciano a tombe e depositi votivi: un microcosmo che riflette la complessità di una comunità viva, articolata e coinvolta in scambi ben oltre i confini locali.


Il tesoro nascosto: argento, sete e pollini della storia

Durante le indagini, la sorpresa arriva sotto una pietra di copertura, nei pressi di una delle case più antiche del sito. I resti di un vaso custodiscono bracciali e collane d’argento, ma anche un sacchetto di lino e seta pregiata, destinato a rivelare una ricchezza ancora maggiore: 12 pendenti ricavati da monete europee e islamiche, perle e rari frammenti di tessuto conservatisi grazie agli ioni d’argento.

Gli scavi nel sito svedese. Credit: Arkeologerna

La datazione delle monete spazia tra il 904 e il 997 d.C., con origini che vanno dalla Persia alla Boemia, dalla Baviera fino a Normandia e Inghilterra. Il sacchetto si distingue per la presenza di dita in seta esclusiva, probabilmente importata tramite complesse reti commerciali, a testimonianza di un contesto sociale di alto livello. Accanto all’argento, il tesoro contiene anche pollini vichinghi: cereali, erbe, piante medicinali che raccontano di un’economia mista e di rituali legati sia al lavoro nei campi sia al culto dei morti.

Le condizioni di conservazione del corredo sono eccezionali, e non solo per l’argento: trovare resti di tessuto associati a un tesoro in Nord Europa rappresenta un caso unico, reso possibile dalla particolare composizione chimica del metallo.


Reperti tra rituali, agricoltura e viaggi

Gli scavi restituiscono anche oltre 1300 reperti dalla fattoria e 150 dal campo di sepoltura. Fra questi, spiccano frammenti ceramici—alcuni fabbricati in argilla locale, altri di chiara ispirazione baltica—e molte ossa di animali da allevamento. La ceramica, con tecniche e forme compositive multiformi, suggerisce la presenza di individui provenienti da regioni lontane, forse giunti a Täby in cerca di fortuna o come membri di legami matrimoniali strategici.

Importanti anche i materiali osteologici: ossa umane e animali, semi e resti alimentari gettano una luce inedita sulle modalità di vita, sulle diete e sulle pratiche medicinali della comunità. In parallelo, le cinque tombe (tre a cassa e due di tipo crematorio) svelano ritualità funerarie complesse che rivelano gerarchie interne e possibili cerimonie di passaggio.


Indagini genetiche e storie di convivenza

Particolarmente interessanti le analisi del DNA condotte su resti umani: nonostante le difficoltà dovute alla degradazione dei reperti, è stato possibile identificare legami di parentela fra la maggior parte dei sepolti. Tuttavia, una delle persone sepolte non era imparentata con gli altri e mostrava origini estranee alla comunità di Täby. Uno scenario che si intreccia con i dati ceramici e conferma come la zona fosse aperta a flussi migratori e incontri culturali.


Il senso della scoperta: cerimonie e addii

Secondo John Hamilton e il team di Arkeologerna, il tesoro—per composizione e ricchezza—va interpretato come parte di una cerimonia funebre di grande rilievo, forse dedicata a una donna di alto rango. L’ipotesi è che lo stesso seppellimento dell’argento, il sacchetto di lino con la seta esclusiva e i pendenti-monetine rappresentassero la fase finale di una cerimonia che avrebbe visto lo scioglimento della comunità locale e la dismissione della fattoria.

Sete e pollini sono stati ritrovati tra le sepolture. Credit: Arkeologerna

Le domande non mancano: perché proprio qui, sulle alture di Viggbyholm, si concentrò tanta ricchezza e tanto simbolismo? I materiali raccolti—compresi i pollini—sembrano suggerire una precisa volontà di segnare il tempo, di lasciare un messaggio alle generazioni future. Non conosciamo ancora tutte le dinamiche interne della fattoria, né la rete di scambi che la collegava al vasto mondo vichingo. Tuttavia, ogni nuovo dettaglio avvicina gli studiosi a decifrare non solo la fine di una comunità, ma anche il senso profondo che le genti nordiche avevano dato al tempo, al viaggio e alla memoria.

Condividi l'articolo su:
Redazione
Redazione

Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa