Archeologia. Un disco d’oro emerge dal terreno. E’ una moneta celtica? Da chi fu battuta? Cosa rappresenta? Rispondono gli esperti

La raffigurazione è schematica e risente dell'”astrattismo” dei celti. Una stilizzazione che rende l’arte della rappresentazione gallica un affascinante viaggio nel mondo dei simboli e degli spiriti.

Questo statere d’oro di 2200 anni fa è stato rinvenuto da Julian Beard (nella foto), un appassionato di storia antica e ricerche sul campo, in un’area compresa tra Hereford e Colwall, nella regione dell’Herefordshire, Inghilterra. In gran Bretagna le ricerche con metal detector sono sono ammesse e regolamentate, mente in Italia esse non sono, di fatto, possibili.

Hereford e Colwall si trovano nell’Inghilterra occidentale, vicino al confine con il Galles, un territorio che nell’antichità era abitato principalmente dalla tribù celtica dei Dobunni. Questo popolo, noto per le sue pratiche agricole avanzate e il suo sistema sociale stratificato, occupava un’ampia area che si estendeva dalle Midlands occidentali fino al sud-ovest. I Dobunni erano distinti da altre tribù celtiche per la loro propensione al commercio. Gli esperti hanno stabilito che la moneta trovata dal detectorista veniva dal Sud, dalla zona franco-belga dominata dagli Suessioni. Cesare, nel De Bello gallico afferma che uno dei loro sovrani, Diviziaco, «era stato l’uomo più potente di tutta la Gallia, tanto da esercitare il suo dominio su un’ampia porzione di queste terre e sulla Britannia». Secondo quanto riportato da Cesare, la loro capitale era Noviodunum (ossia “Città nuova”, identificabile forse con l’attuale Soissons). Di fatto i celti mantenevano contatti culturali con le zone di origine, collocabili in aree francesi e belghe. E pertanto anche le monete potevano avere un’ampia circolazione al di qua o al di là della Manica.

Lo statere d’oro, una moneta tipicamente utilizzata dai Celti della Britannia, era ispirato ai modelli macedoni introdotti con la diffusione delle monete di Filippo II di Macedonia e dei suoi successori. Queste monete rappresentavano non solo una forma di scambio economico, ma anche un simbolo di prestigio e potere per i capi tribali che le coniavano. Gli esemplari trovati nell’area di Herefordshire spesso presentano motivi stilizzati, come cavalli e disegni astratti, che riflettono l’influenza culturale delle tribù celtiche continentali.

Il cavallo, presente su molte di queste monete, simboleggiava potenza, nobiltà e mobilità, valori fondamentali per le élite guerriere celtiche. Inoltre, il cavallo richiamava le monete macedoni, che raffiguravano spesso cavalli e carri. Con il tempo, i celti stilizzarono le immagini, dando vita a rappresentazioni sempre più astratte e simboliche. Le rappresentazioni – come in questa moneta – nascono dalla presenza di più animali od oggetti appartenenti al mondo politico e rituale celtico che, unendosi, formano un cavallo. Ma essi possono essere presi singolarmente. Oggi è certamente difficile leggere ogni simbolo.

Da dove arrivava quella moneta?

La moneta era stata battuta in una regione appartenente agli Suissioni. Soissons è una delle città più antiche della Francia e si trova nella regione dell’Alta Francia, nel dipartimento dell’Aisne. In epoca antica, fu la capitale dei Suessioni, un popolo celtico della Gallia Belgica.

Chi erano i Suessioni?

I Suessioni erano una potente tribù celtica stanziata nell’attuale Francia settentrionale. Erano alleati dei vicini Remi e controllavano un vasto territorio che si estendeva fino alla Britannia. Questo popolo disponeva di dodici oppida principali, ovvero grandi insediamenti fortificati, e svolgeva un ruolo chiave nei rapporti commerciali e politici dell’epoca.

Dal punto di vista religioso, i Suessioni erano profondamente legati al Druidismo, la cui dottrina veniva trasmessa direttamente dal collegio sacro dell’Isola di Mona (oggi Anglesey, in Galles). Il principale porto commerciale del loro dominio era Boulogne.

Perché i Galli erano in Britannia?

Prima dell’arrivo dei Romani, la Britannia fu teatro di significative migrazioni celtiche che plasmarono profondamente la cultura e la società dell’isola. A partire dall’VIII secolo a.C., gruppi celtici iniziarono a spostarsi dalle regioni dell’Europa continentale verso le isole britanniche. Questi movimenti migratori si intensificarono tra l’VIII e il VI secolo a.C., con tribù celtiche che attraversarono la Manica, stabilendosi inizialmente nell’odierna Inghilterra meridionale. Da lì, si espansero rapidamente verso nord, occupando vaste aree della Gran Bretagna e dell’Irlanda.

Le rotte migratorie principali seguirono probabilmente i corsi d’acqua e le vie terrestri dell’Europa occidentale. Provenendo dalla cultura di La Tène, situata nell’attuale area del Reno, i Celti discesero lungo questo fiume, raggiungendo le coste continentali dell’Europa. Da qui, attraversarono la Manica, approdando nelle isole britanniche.

Una volta stabilitisi, i Celti britannici, noti come Britanni, mantennero stretti legami culturali, economici e politici con le tribù celtiche della Gallia. Ad esempio, i domini di Diviziaco dei Suessioni si estendevano su entrambe le sponde della Manica, e l’isola fungeva da rifugio per esuli gallici. Inoltre, in caso di necessità, i ribelli gallici potevano ottenere aiuto militare dalla Britannia.

Nonostante la frammentazione politica in numerose tribù, i Britanni svilupparono una cultura distintiva, caratterizzata da pratiche agricole, artigianato avanzato e una profonda connessione spirituale con la natura. Questa cultura fiorì fino all’arrivo dei Romani nel I secolo a.C., quando Giulio Cesare condusse le sue spedizioni nel 55 e 54 a.C., segnando l’inizio di una nuova era per la Britannia.

La conquista romana

Durante la campagna di conquista della Gallia condotta da Giulio Cesare, i Suessioni si schierarono con la coalizione dei Belgi, mentre i Remi, pur essendo loro tradizionali alleati, optarono per sostenere i Romani.

Nel 57 a.C., durante la Battaglia del fiume Axona, i Suessioni si trovarono a difendere la loro capitale, Noviodunum. Sebbene la città fosse ritenuta vulnerabile per la scarsità di difensori, le sue fortificazioni resistettero all’attacco romano. Dopo un lungo assedio, il re Galba dovette arrendersi. La resa venne mitigata dall’intervento diplomatico dei Remi, che ottennero per Noviodunum lo status di “città libera”, evitando ulteriori devastazioni da parte romana.

Successivamente, nel 20 a.C., i Romani fondarono una nuova colonia nelle vicinanze, Augusta Suessionum, che divenne il centro politico della regione. Questi eventi sono documentati nel De bello Gallico di Cesare.

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa