Archeologia. Un elmo romano spunta dalla terra danese. Come è arrivato qui? Cosa ci dice della connessione tra i guerrieri nordici e l’Impero Romano? Un ritrovamento che cambia la storia

Nel cuore della Danimarca, nella località di Løsning Søndermark, un’eccezionale scoperta ha svelato non solo un imponente arsenale di armi, ma anche un frammento di storia che getta nuova luce sui legami tra il mondo nordico e l’Impero Romano. Questo ritrovamento risale a circa 1.600 anni fa e racconta la storia di un guerriero di alto rango che sembrava voler onorare le divinità con un’offerta votiva, composta da oltre 100 punte di lancia, spade, una cotta di maglia splendidamente conservata e, inaspettatamente, due frammenti di un elmo romano emersi recentemente dagli strati della storia.

Gli scavi rivelano spade e altri manufatti.

Un’offerta alle divinità e il mistero dell’elmo romano

L’intero sito archeologico è un tesoro che testimonia una pratica religiosa e guerriera tipica dell’Età del Ferro, quando le tribù germaniche del Nord Europa offrivano ai propri dèi armi e oggetti preziosi in cambio di protezione e forza. La scoperta di un così vasto assortimento di armi suggerisce che il guerriero che ha fatto questo voto fosse una figura di spicco, capace di equipaggiare un piccolo esercito. Ma la vera sorpresa è giunta quando gli archeologi hanno individuato due placche di ferro apparentemente ordinarie, ma che, dopo attenti esami tramite radiografie, si sono rivelate essere le parti di un raro elmo romano.

Radiografia, disegno e la porzione di elmo trovata nel terrenoPhoto: Vejle Museums.

Il più antico elmo in ferro di Danimarca

L’elmo, che risale al IV secolo d.C., è il più antico mai trovato in Danimarca e, come riporta il Museo di Vejle, sarebbe l’unico elmo romano scoperto nel paese. Si tratta di un elmo a cresta, un tipo noto per la sua decorazione e utilità nell’esercito romano. Ma ciò che rende ancora più affascinante questa scoperta è la rarità di simili reperti in tutta la Scandinavia meridionale. Si trovano pochi paralleli a questo tipo di elmo, con esempi da Schleswig o dalla Svezia meridionale, ma nessuno in Danimarca. La scoperta di questi frammenti, tra cui una piastra per il collo e una guancia decorata, è di importanza fondamentale per comprendere i legami tra le popolazioni nordiche e l’Impero Romano.

Un oggetto di prestigio o un bottino di guerra?

La domanda che ora gli studiosi si pongono riguarda il motivo per cui solo due pezzi dell’elmo siano stati trovati. La risposta potrebbe risiedere nelle pratiche rituali post-belliche, quando le armi e l’equipaggiamento venivano spesso distrutti, separati e seppelliti in luoghi diversi. Il frammento di elmo potrebbe essere stato il bottino di un guerriero germanico che, dopo aver servito come ausiliario nell’esercito romano, ha riportato a casa il suo equipaggiamento. Alternativamente, potrebbe essere stato un bottino preso durante uno dei numerosi conflitti lungo il confine germanico dell’Impero Romano.

La cotta di maglia eccezionalmente ben conservata.Photo: Vejle Museums.

Il sito di Løsning Søndermark: crocevia di storia e commercio

Løsning Søndermark, situato in una zona strategica tra le città di Vejle e Horsens, era un importante snodo commerciale e viario già nell’Età del Ferro. La scoperta di così tante armi in questo sito fa ipotizzare che il capo guerriero fosse non solo un uomo di grande prestigio, ma anche una figura di comando che aveva un vasto controllo su una comunità di guerrieri. Questo sito diventa così un punto cruciale per comprendere le dinamiche sociali e militari di un’epoca in cui le influenze romane cominciavano a penetrare nelle terre del Nord.

L’interesse globale e una mostra imperdibile

L’annuncio della scoperta, datato novembre 2024, ha rapidamente attirato l’attenzione di storici, archeologi e appassionati da tutto il mondo. A partire dall’8 febbraio 2025, il Museo Culturale di Vejle ospiterà una mostra che includerà i reperti più significativi, tra cui i frammenti dell’elmo romano. La visita a questa mostra sarà un’opportunità unica per immergersi nella storia del conflitto, dei commerci e dei contatti tra le popolazioni nordiche e l’Impero Romano, un capitolo che si apre grazie a questa straordinaria scoperta.

Elias Witte Thomasen, il capo degli scavi, scopre l’enorme arsenale di armi.Photo: Vejle Museums.

Questo ritrovamento non solo arricchisce la nostra comprensione delle interazioni tra Roma e le popolazioni germaniche, ma ci invita a riflettere sul potere della memoria storica e sull’importanza delle scoperte archeologiche nel darci accesso a un passato che, altrimenti, sarebbe rimasto sepolto e dimenticato.

Fonte: www.vejlemuseerne.dk

Gli elmi romani: evoluzione, differenze e protezione in battaglia

L’elmo era uno degli elementi fondamentali dell’armatura di un soldato romano. La sua funzione principale era proteggere la testa da colpi di spada, lance, frecce e altri attacchi, ma il design variava nel tempo e a seconda del ruolo del combattente. I diversi modelli riflettevano non solo esigenze pratiche, ma anche influenze culturali e innovazioni tecniche.

I principali tipi di elmo romano

  1. Elmo Montefortino (IV sec. a.C. – I sec. a.C.)
    • Uno dei primi modelli standardizzati, in bronzo, con una forma semisferica e una punta sulla sommità.
    • Dotato di paranuca e talvolta di paragnatidi (protezioni per le guance).
    • Utilizzato soprattutto dai legionari repubblicani.
  2. Elmo Coolus (I sec. a.C. – I sec. d.C.)
    • Simile al Montefortino, ma più liscio e con una calotta più arrotondata.
    • Migliorata la protezione per il collo.
    • Costruito in bronzo o ferro, a seconda del periodo.
  3. Elmo imperiale gallico (I – II sec. d.C.)
    • Modello più sofisticato, in ferro, con una cresta centrale rinforzata.
    • Presentava grandi paragnatidi articolate per proteggere il viso.
    • Dotato di un ampio paranuca per difendersi dai colpi dall’alto.
    • Usato dai legionari e dai centurioni.
  4. Elmo imperiale italico (I – III sec. d.C.)
    • Simile al gallico, ma con meno decorazioni e più economico da produrre.
    • Protezione efficace per collo e lati del volto.
    • Utilizzato principalmente dalle legioni in Italia.
  5. Elmo a cresta (III – IV sec. d.C.)
    • Modello più decorato e spesso associato alla cavalleria o agli ufficiali.
    • Dotato di una cresta che poteva essere in metallo o decorata con crine di cavallo.
    • Il tipo di elmo trovato in Danimarca appartiene proprio a questa categoria.
  6. Elmo spangenhelm (IV – VI sec. d.C.)
    • Struttura composta da più placche metalliche unite da fasce di ferro.
    • Design semplice ma molto resistente, usato anche dalle popolazioni germaniche.
    • Contribuì all’evoluzione degli elmi medievali.

Protezione e resistenza agli attacchi

Ogni elmo romano era progettato per resistere a specifici tipi di colpi:

  • Colpi di spada:
    • Il bordo arrotondato degli elmi e le paragnatidi deviano i fendenti laterali.
    • Il paranuca protegge dai colpi dall’alto, molto comuni negli scontri corpo a corpo.
  • Frecciate e dardi:
    • La calotta metallica offriva protezione contro frecce non scagliate con archi potenti.
    • Tuttavia, archi compositi o balestre potevano perforare alcuni modelli di elmo.
  • Lance e picche:
    • Un colpo frontale poteva essere letale, ma la curvatura dell’elmo aiutava a deviare gli impatti.
    • Nei modelli più avanzati, la cresta fungeva anche da rinforzo.
  • Mazze e colpi contundenti:
    • Gli elmi più pesanti potevano assorbire parte dell’energia del colpo.
    • Tuttavia, un colpo forte poteva comunque provocare commozioni cerebrali.

Grazie a queste caratteristiche, gli elmi romani offrirono per secoli una protezione essenziale ai soldati, adattandosi alle esigenze di ogni epoca e ai pericoli del campo di battaglia.

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa

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