Un mostro da bestiario è venuto alla luce in questi giorni, in un campo agricolo. Era parte di una piccola spilla romana, probabilmente con un substrato culturale celtico. Osserviamo bene i due animali. Secondo voi cosa sono? Cosa voleva dirci chi lo indossava?
Una spilla zoomorfa romana è stata scoperta nelle ore scorse nei pressi di Reepham, nel Lincolnshire. Questo manufatto miniaturistico, risalente probabilmente al II secolo d.C., offre uno sguardo affascinante sull’arte e la cultura dell’antica Britannia romana. Siamo di fronte ad immagini composite. Ai Romani piaceva moltissimo giocare con immagini ambigue che, distanti, sembravano una cosa, e che, da vicino, si rivelavano essere un’altra. Oppure figure che cambiavano, facendole ruotare. O con disegni che apparivano vibranti e subivano una metamorfosi, mentre venivano illuminati dalla lucerna.
Sapete che animali sono?

La spilla è realizzata in lega di rame fusa e presenta smaltature ormai deteriorate. La sua forma raffigura una creatura quadrupede, probabilmente un leone (dicono gli archeologi inglesi) o una tigre o un leopardo, considerato il vello maculato? O un rospo o una tartaruga o un felino? Oppure tutti questi animali insieme? L’animale più grosso è rappresentato di profilo con una testa a becco che emerge dal corpo. E’ accovacciato, con la groppa arrotondata e la zampa posteriore ripiegata sotto il corpo, mentre la zampa anteriore si estende verso l’alto davanti al petto prominente. La testa, di forma triangolare, è rivolta verso l’alto e dettagliata con un’incavatura ovale contenente una pallina centrale, un orecchio angolare e una cella semicircolare allungata. Il corpo è adornato con celle subovali riempite di smalto marrone-oro deteriorato, mentre la groppa presenta forme subovali riservate più piccole.

“Una caratteristica distintiva è la coda d’uccello – dicono gli archeologi inglesi – che si arriccia sotto la zampa posteriore e si estende verso l’alto, sporgendo dall’area della groppa. Questa figura simile a un uccello ha un lungo collo curvo che termina in una testa arrotondata con un becco ricurvo. L’occhio è rappresentato da una cella circolare con una pallina centrale, e il collo è decorato con una singola fila di palline riservate, simili a quelle presenti sulla groppa del leone. La coda si trasforma nel collo aviario ed è impreziosita con la stessa smaltatura colorata. L’intera figura ha un bordo ispessito, mentre il retro è privo di decorazioni e non mostra segni di adattamento. L’oggetto presenta una patina verde scuro”.
Proviamo a ruotare di 90 gradi la spilla.

Ora osserviamo l’immagine rimpicciolita. Vedete qualcosa di diverso?


La spilla si rivela un elemento giocoso che mostra la metamorfosi. Qualcuno avrebbe potuto persino pensare a Leda e al Cigno? Erano giochi autorizzati, in una civiltà che adorava le immagini e che, in modo ovidiano, vedeva la trasformazioni degli dei e della realtà.
Dimensioni
- Lunghezza (dal muso alla zampa posteriore): 38 mm
- Larghezza: 25,13 mm
- Spessore: 2,01 mm
- Peso: 5,49 g

La spilla trovata a 8 chilometri da una città romana
Reepham, il paese in cui è stata trovata la spilla, è un piccolo villaggio situato nel distretto di West Lindsey, nel Lincolnshire, Inghilterra, a circa 8 km a nord-est della città di Lincoln, conosciuta nell’antichità come Lindum Colonia, un importante centro romano in Britannia. Fondata come fortezza legionaria attorno al 60 d.C., divenne successivamente una colonia per veterani dell’esercito romano, ottenendo grande rilevanza economica e amministrativa. Lindum Colonia era situata lungo la Ermine Street e fungeva da nodo cruciale della rete viaria romana, collegando il sud della Britannia con il nord. La città era dotata di mura imponenti, terme, un foro e un grande arco d’ingresso ancora oggi parzialmente visibile (Newport Arch). La sua vicinanza al sito di Reepham suggerisce che la spilla potrebbe essere appartenuta a un abitante della colonia o a un individuo che operava nei suoi dintorni, testimoniando l’influenza romana sulla regione.
Analisi e confronti tipologici
La spilla rinvenuta presenta somiglianze con il tipo Feugère 29a5, che raffigura creature marine con la testa rivolta all’indietro verso un serpente o la propria coda arrotolata. Questo tipo è comunemente rinvenuto in Europa nord-occidentale. Esempi simili sono stati recuperati nelle isole britanniche, tra cui uno frammentato da Norfolk e uno da Somerton, nel Somerset. Si ritiene che l’esemplare di Norfolk risalga al II secolo d.C. Tuttavia, la spilla di Reepham presenta differenze notevoli, come la testa a becco e l’assenza di una pinna posteriore, suggerendo che possa rappresentare una variante di una creatura mitologica, forse un adattamento di un grifone.