Ha deciso, nella giornata di Pasqua, di prendere un po’ d’aria, facendo una passeggiata in campagna. In un campo agricolo si è imbattuto in un oggettino molto antico di difficile comprensione. In poche ore tanti esperti si sono messi a disposizione per cercare di capire cosa fosse.

Un piccolo rasoio di rame e il mistero della prima barba?
Nel cuore della campagna del Wiltshire, nei pressi di Steeple Langford, una scoperta apparentemente modesta ha acceso nuove riflessioni sul mondo simbolico e quotidiano dell’antichità romana. Il 20 aprile 2025, in un terreno agricolo, è emersa dal suolo una piccola lama in lega di rame, lunga appena 6 millimetri. L’oggetto, pur nella sua esiguità dimensionale, si distingue per una straordinaria intensità evocativa.
Forgiato in un unico pezzo piatto di metallo, oggi leggermente piegato dal tempo e dal terreno, il manufatto presenta una lama triangolare con filo ricurvo, un piccolo foro rotondo sul margine posteriore inferiore – probabilmente per essere sospeso – e un codolo allungato che termina in un anello elegantemente arricciato. La sua struttura richiama quella di un rasoio o di un coltellino votivo in miniatura, forse parte di un set da toeletta, forse una reliquia rituale. Nel caso facesse parte del set di toilette era per un lavoro di rifinitura. O per un intervento in casi estremi. Bisognerà ben osservare la lama per capire se esistano tracce di lavori di affilatura. Nel caso fosse un oggetto rituale la lama non sarebbe stata affilata, mentre nel caso l’oggettino facesse parte di un set da “borsetta” doveva essere originariamente tagliente. Volete dare un’occhiata in tal senso? Che ne pensate?

La romanità a Steeple Langford
La località del ritrovamento non è priva di contesto. Steeple Langford si inserisce in un paesaggio ricco di testimonianze archeologiche che narrano di una lunga continuità d’insediamento, a partire dal Neolitico. Fortificazioni dell’Età del Ferro, come Yarnbury Castle e Grovely Castle, punteggiano il territorio; e materiali attribuibili all’età del bronzo e al periodo romano-britannico abbondano nei dintorni: asce, ceramiche, strumenti, monete, spille. L’area rappresentava con ogni probabilità un punto di snodo tra comunità locali e influenze culturali più ampie.
È dunque plausibile immaginare, anche in assenza di ville romane monumentali o strade lastricate ben conservate, una forma di romanizzazione più sottile, domestica e radicata nella ritualità quotidiana, nella sfera familiare, nelle credenze private.
Il rasoio come oggetto simbolico
Il foro per la sospensione e il codolo con anello suggeriscono che la piccola lama potesse essere indossata, appesa a una catenella o a un cordino. La sua miniaturizzazione esclude un uso pratico, funzionale alla rasatura vera e propria, e apre piuttosto le porte al mondo degli oggetti apotropaici o votivi, ossia manufatti che veicolavano intenzioni rituali, spirituali o devozionali. In epoca romana, era consuetudine donare agli dei miniature di strumenti d’uso comune come ex voto, spesso in occasione di eventi trasformativi o richieste di protezione.
Ma oltre alla generica dimensione votiva, questo piccolo rasoio potrebbe nascondere un significato ben più profondo, se messo in relazione con uno dei momenti più solenni e simbolici nella vita di un giovane romano: il passaggio all’età adulta.
Il rito della prima rasatura: una soglia d’identità
Nella Roma antica, l’ingresso nella virilità era marcato da un complesso cerimoniale, denso di significato e ritualità. Attorno ai quattordici anni – età in cui il giovane patrizio cominciava a essere considerato pronto ad assumere responsabilità civiche e morali – si celebrava la cerimonia della toga virilis, la toga bianca che sostituiva la toga praetexta dell’infanzia. Non si trattava di un semplice cambio di vestiario, ma di un’autentica trasformazione sociale: il fanciullo diventava civis, cittadino a pieno titolo, partecipe della vita pubblica e religiosa della comunità.
Elemento centrale di questa cerimonia era la prima rasatura della barba, la prima barba, spesso cresciuta e lasciata volutamente fino a quel momento per rendere il gesto ancora più solenne. Il giovane si sottoponeva al rito di rasatura sotto lo sguardo del padre o del tutore, talvolta anche in presenza di un sacerdote o nella cornice di un tempio domestico. Il pelo tagliato non veniva semplicemente gettato via: era raccolto con cura, inserito in una capsula o in una scatola, e offerto agli dèi familiari o alle divinità protettrici del passaggio, come lares e penates.
Questa donazione – apparentemente umile – aveva il peso di un voto, di una dichiarazione pubblica e privata insieme. Era la fine della fanciullezza, della dipendenza, del gioco, e l’inizio della responsabilità, del servizio militare, della possibilità di sposarsi. Un confine netto, un prima e un dopo. Il rasoio, dunque, assumeva un significato di transizione, diventando non più solo uno strumento, ma un oggetto iniziatico, potente nella sua simbolicità.
Un frammento di rito?
Se immaginiamo questo piccolo rasoio in rame come una miniatura simbolica, potrebbe essere stato parte integrante di un rituale commemorativo. Forse era indossato dal giovane nei giorni precedenti il rito, o depositato come offerta propiziatoria in un piccolo santuario rurale. Potrebbe anche aver fatto parte di un corredo funerario giovanile, in memoria del passaggio mai completato, della vita spezzata prima della virilità.
L’anello arricciato, quasi ornamentale, ne rafforza il carattere cerimoniale. E la sua riduzione dimensionale suggerisce che l’oggetto non fosse pensato per il mondo pratico, ma per quello simbolico: un talismano della trasformazione.
Tipo di oggetto: Probabile rasoio o coltellino votivo miniaturizzato
Cronologia
- Periodo generale: Romano
- Periodo di inizio: Romano
- Periodo di fine: Romano
- Datazione iniziale: circa 50 d.C.
- Datazione finale: circa 350 d.C.
Descrizione
Piccolo oggetto in lega di rame (probabilmente bronzo), forgiato da un’unica lamina metallica, ora parzialmente piegata. Presenta una lama triangolare con filo leggermente ricurvo. Nella parte inferiore posteriore è visibile un piccolo foro circolare (diametro ca. 2 mm), probabilmente destinato alla sospensione tramite cordino o anello.
L’angolo posteriore superiore della lama si prolunga in un codolo sottile e allungato, che si incurva progressivamente fino a formare un anello terminale arricciato, verosimilmente ornamentale e funzionale alla sospensione.
Le dimensioni ridotte e l’apparente inutilizzabilità pratica dell’oggetto suggeriscono un uso votivo o simbolico. Potrebbe trattarsi della miniatura di un rasoio, forse legata a pratiche rituali, a offerte devozionali o a cerimonie di passaggio all’età adulta, come la prima rasatura della barba presso i giovani romani, momento carico di significato sociale e religioso. Non si esclude l’impiego funerario, come accompagnamento simbolico nel corredo di un giovane defunto.
Dimensioni e peso
- Quantità: 1
- Lunghezza: 60 mm
- Larghezza: 18 mm
- Peso: 4,19 g
Materiale
- Lega di rame (probabilmente bronzo)
Stato di conservazione
- Incompleto ma ben conservato. Presente piegatura del corpo metallico. Nessuna frattura evidente. Superficie con incrostazioni verdi e ossidazione localizzata.
Modalità di rinvenimento
- Metodo: metal detecting
- Data del ritrovamento: 20 aprile 2025
- Luogo: Steeple Langford, Wiltshire (UK)
- Contesto d’uso del suolo: Terreno agricolo
Funzione ipotizzata
- Oggetto votivo in miniatura
- Elemento rituale legato alla toeletta maschile
- Simbolo di passaggio adolescenziale (rito della toga virilis)
- Possibile elemento di un corredo rituale o funerario
Pratiche associate
- Cerimonie di iniziazione all’età adulta
- Offerte votive a divinità domestiche o tutelari
- Culto dei Lari e dei Penati
- Riti familiari di transizione sociale
Osservazioni
Il contesto rurale del Wiltshire, ricco di testimonianze archeologiche che vanno dall’età del bronzo al periodo romano-britannico, suggerisce una romanizzazione diffusa anche in ambienti non urbani. L’oggetto si inserisce coerentemente nella cultura materiale romana, in particolare nel repertorio degli oggetti simbolici e cerimoniali. Il codolo elegantemente arricciato e la presenza del foro di sospensione confermano la destinazione non utilitaria dell’oggetto, probabilmente portato sul corpo o deposto come ex voto.