Il noto architetto si dedicò anche all’attività pittorica, tra impegno civile e rimandi autobiografici percorsi sovente da un’ironia dolceamara
Il pittore siciliano amato da Sciascia ha fatto della luce strumento di scavo nell’arte e nella vita.
Nelle sue opere gli echi della lezione dei grandi maestri, da Piero della Francesca ad Antonello e Vermeer
“La metarazionalità inseguita da Bonetti è un modo tutto europeo per riaffermare che pittura e poesia sono simili e parallele, non opposte e contrarie. Entrambe gettano nel mondo l’antico soffio della caverna profetica, mettono avanti ciò che l’artista ha inteso e previsto prima di altri”
Una rosa, essenziale come un bassorilievo romanico. Un’autentica scultura policroma, dove i rimandi alla classicità si affiancano al mio amore per talune espressioni formali del contemporaneo.
Chi dipinse i due pannelli provenienti dal palazzo del conte Nicolò Orsini? Secondo Paola Castellini, uno sarebbe di mano del Romanino e l’altro di Altobello, ossia d’una coppia di artisti che Mina Gregori definisce affratellati da “osmosi insidiosa” e “indicibile collimazione”
Giovanissimo, nel 1942, aderisce al movimento antinovecentista “Corrente”. Antifascista, partecipa tra il 1944 e il 1945 alla Resistenza e nel 1946, a Milano, è tra i firmatari del manifesto “Oltre Guernica”. Nello stesso anno a Venezia è tra i fondatori della “Nuova Secessione Italiana” poi “Fronte Nuovo delle Arti”. Qui gratis le quotazioni e i risultati d'asta dei quadri di Emilio Vedova
Stile a colloquio con il grande stilista, i cui abiti-scultura assurgono ad elogio della plastica essenzialità: “Il corpo non esiste, prima c’è la forma”. L’amicizia con Picasso, Miró, Braque, Salvador Dalí. E nei suoi spazi parigini promuove i nuovi talenti dell’arte internazionale
Dagli albori del neoclassicismo accademico, alle istanze sul vero, sino alle prime tematiche simboliste. Un volume Electa indaga le specificità della pittura del XIX secolo a Venezia e dintorni
Recentissime scoperte sconfessano Giorgio Vasari, che accusava il Vannucci di reiterazione dei soggetti mediante ricalco dei modelli. Nuove indagini spettrografiche rivelano invece ansie e ripensamenti del maestro rinascimental
E' il turno di un dessert, ispirato ad un’importante scultura di Paola Marchesi, una “Piramide”, appunto, “guernita” di frammenti policromi e secata al vertice da un tondo di vetro. Una di quelle opere per cui un critico affermò di aver pensato “al miracolo dell’acquisizione dell’equilibrio, della sicurezza dell’approdo.