Cos’è questo rarissimo oggetto osé esposto al Rijksmuseum? Perchè è fatto di intestino di pecora e perché contiene una scena erotica (e clericalmente satirica)?

Il Rijksmuseum acquista un rarissimo condom in intestino di pecora del 1830: inciso, erotico e sorprendentemente… ironico


Un raro preservativo del 1830, realizzato con l’appendice di una pecora e inciso con una scena erotica, è stato recentemente acquisito dal Rijksmuseum di Amsterdam. Si tratta di un oggetto straordinario, che coniuga curiosità storica, artigianato arcaico e satira visiva in un unico, sottilissimo manufatto.

A prima vista può sembrare solo una curiosità piccante, ma in realtà questo antico condom racconta molto di più: le abitudini sessuali, le paure sanitarie e le strategie contraccettive di due secoli fa.


Una scena esplicita (e clericalmente satirica)

Il preservativo è decorato con un’incisione licenziosa che raffigura una scena fortemente irriverente: una suora con le gambe aperte mostra le proprie parti intime a tre religiosi — probabilmente un francescano, un domenicano e un gesuita — che ricambiano con entusiasmo. La donna, indicando uno dei tre, esclama: «Voilà mon choix», ovvero «Ecco la mia scelta».

Nel dettaglio la scena erotica che decora il preservativo esposto al Rijksmuseum, c. 1830. Crediti: Rijksmuseum/Kelly Schenk

Secondo gli studiosi del museo, la scena rappresenterebbe una parodia del mito del Giudizio di Paride, il celebre episodio della mitologia greca in cui il principe troiano assegna la mela d’oro della bellezza ad Afrodite. In cambio, la dea gli promette l’amore della bellissima Elena, scatenando così la guerra di Troia.

Insomma, qui non si parla solo di contraccezione, ma anche di iconografia, dissacrazione e satira erotica in pieno stile ottocentesco.


Il lungo viaggio dei preservativi nella storia

Il preservativo non è certo un’invenzione moderna. Già nell’antico Egitto, intorno al 1350 a.C., si usavano involucri di lino imbevuti di olio, come testimonia un esemplare ritrovato nella tomba del faraone Tutankhamon.

Nel Rinascimento, la comparsa devastante della sifilide in Europa spinse a una diffusione più sistematica dei metodi protettivi. Nascono così i primi condom in lino, vesciche di pesce o intestini di pecora. Erano legati alla base con nastrini e venduti in barbieri, locande e bordelli, ma a prezzi molto elevati. Fino alla scoperta della vulcanizzazione della gomma nel 1839, questi strumenti erano utilizzati quasi esclusivamente dagli uomini facoltosi, che spesso li lavavano e riutilizzavano.

I preservativi con incisioni erotiche erano una rarità e con ogni probabilità souvenir venduti nei bordelli, pensati più per divertire che per proteggere. Non è quindi detto che quello acquisito dal Rijksmuseum fosse realmente usato per rapporti sessuali: potrebbe essere stato un oggetto da collezione o uno scherzo tra amanti danarosi.


Il preservativo esposto al Rijksmuseum, c. 1830. Crediti: Rijksmuseum/Kelly Schenk

Una prima assoluta nella collezione del Rijksmuseum

Il raro condom è stato acquistato sei mesi fa all’asta dal Rijksprentenkabinet, la sezione del museo dedicata a stampe, disegni e fotografie, grazie al supporto del Fondo FG Waller. Il Rijksprentenkabinet raccoglie oltre 750.000 opere, ma finora nessuna stampa su un preservativo era presente nella collezione.

L’ingresso di questo singolare oggetto arricchisce non solo il patrimonio del museo, ma anche il nostro sguardo sulla sessualità storica: un mix di creatività, proibizione e sottile ironia, che attraversa i secoli con sorprendente leggerezza.


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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa