Mostre | Miró e Maria Lai: l’incontro magico tra due geni mediterranei delle avanguardie

In un’inedita danza di segni, colori e fili, le opere di due giganti dell’arte mediterranea si incontrano per la prima volta in una mostra che promette di stupire. Dal 12 aprile al 29 giugno 2025, il piccolo borgo di Ulassai in Sardegna diventa teatro di un dialogo impossibile ma straordinariamente reale tra Joan Miró e Maria Lai.

Il surrealismo incontra l’arte del tessere


Come in un gioco di specchi, oltre 70 opere – tra cui preziosi arazzi, dipinti e libri d’artista – rivelano sorprendenti connessioni tra il maestro catalano del surrealismo e l’artista sarda che ha rivoluzionato l’arte tessile contemporanea. Due isolani che hanno fatto dell’arte un linguaggio universale, pur rimanendo profondamente legati alle loro radici mediterranee.

La poesia come filo conduttore


Non stabilisco alcuna differenza tra pittura e poesia“, dichiarava Miró. E proprio la poesia emerge come il filo rosso che lega questi due artisti apparentemente distanti. Mentre Miró trasformava versi in costellazioni di segni colorati, Maria Lai tesseva storie ispirate dai versi di Federico García Lorca e Giuseppe Dessì, creando un universo dove parola e immagine danzano insieme.

Joan Miró | Realizzato da Carola Torres
Senza titolo “Il volo dell’Alosa”
1973
Arazzo realizzato dall’artista Carola Torres,
basato su un disegno originale di Miró
Lana, 226×190 cm
© Successió Miró, by SIAE 202

Un incontro tra isole e avanguardie


La mostra “Mirò incontra Maria Lai. Il fascino della sorpresa” rivela come due artisti, provenienti da Maiorca e dalla Sardegna, abbiano saputo trasformare l’isolamento geografico in una forza creativa dirompente. Dopo aver attraversato le capitali dell’arte europea – Parigi per Miró, Roma e Venezia per Lai – entrambi sono tornati alle loro isole per creare opere che parlano al mondo intero.

Il percorso vuole suggerire fili invisibili, affinità espressive e interessi comuni tra Joan Miró e Maria Lai. Sarà lo sguardo del pubblico a tessere connessioni immaginative e a scoprire risonanze concettuali tra i due.” – Marco Peri, curatore

L’eredità di due visionari

  • Le geometrie essenziali di Lai dialogano con i sogni colorati di Miró
  • Gli arazzi testimoniano la comune passione per l’artigianato
  • I libri d’artista rivelano il loro amore condiviso per la parola scritta

La mostra, curata da Lola Durán Úcar e Marco Peri, rappresenta un’occasione per scoprire come due grandi maestri del Novecento abbiano saputo trasformare l’arte in un ponte tra tradizione e innovazione, tra locale e universale, tra visibile e invisibile.

Mirò incontra Maria Lai. Il fascino della sorpresa
Date: 12 aprile – 29 giugno 2025 
Sedi: CaMuC e Stazione dell’Arte, Ulassai 
Curatori: Lola Durán Úcar e Marco Peri 
Opere esposte: oltre 70 opere tra grafiche, dipinti, libri, arazzi 
Organizzazione: Fondazione Stazione dell’Arte con Arthemisia Promotore: Comune di Ulassai 
Finanziamento: Unione Europea – NextGenerationEU (PNRR)

Joan Miró (1893-1983)

Joan Miró nasce a Barcellona nel 1893 e diventa uno dei principali esponenti del Surrealismo. Dopo gli studi presso la Scuola di Belle Arti La Llotja, si trasferisce a Parigi, cuore delle avanguardie del Novecento, dove incontra artisti come Picasso e Breton. La sua arte si distingue per l’uso di segni onirici e colori vivaci, trasformando la realtà in sistemi astratti ricchi di simbolismo.

Spaziando tra pittura, scultura, ceramica e arazzi, Miró esplora diverse tecniche, unendo immaginazione e poesia in opere rivoluzionarie. Maiorca, terra d’origine della famiglia, diventa la sua principale fonte d’ispirazione nella maturità, dove sviluppa un forte legame con i saperi artigianali.

Dichiarava: “Non esiste confine tra pittura e poesia“, un concetto visibile nei suoi lavori, dove il verbo e l’immagine coesistono. Artista visionario e innovativo, Miró lascia un’eredità che ha ampliato i confini dell’arte contemporanea. Muore nel 1983 a Palma di Maiorca.


Maria Lai (1919-2013)

Maria Lai nasce a Ulassai, in Sardegna, nel 1919. Dopo aver mostrato fin da bambina un talento per il disegno, studia a Roma e Venezia con maestri come Arturo Martini, sviluppando una poetica unica che intreccia arte, tradizione e innovazione. Profondamente legata alla sua terra, si ispira ai racconti orali sardi e ai versi di poeti come Lorca e Dessì.

Lai reinventa il tessile come linguaggio visivo, creando “libri cuciti”, arazzi e installazioni per narrare storie e relazioni. La sua azione più famosa, “Legarsi alla montagna” (1981), coinvolse l’intero paese di Ulassai, diventando simbolo del dialogo tra comunità e natura.

Nel suo lavoro coesistono memoria e modernità, dove il filo diventa metafora di legami universali. Oggi gran parte delle sue opere è conservata alla Stazione dell’Arte di Ulassai, museo che celebra il suo rapporto con la comunità. Maria Lai muore nel 2013, lasciando un segno indelebile nell’arte contemporanea.

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa