Dal 4 luglio al 21 settembre 2025, Palazzo Bonaparte nel cuore di Roma apre le porte alla grande arte contemporanea con l’attesissima antologica di Carole A. Feuerman, vera pioniera del superrealismo pop. Curata da Demetrio Paparoni, la mostra – la prima, imponente retrospettiva mai dedicata in Europa all’artista – rappresenta un viaggio emozionante tra oltre cinquanta opere che raccontano mezzo secolo di incessante ricerca sul potenziale espressivo del corpo umano.

Mona Lisa, 2019
Lacca su resina epossidica, 94x107x168 cm
Collection of the Artist
Photo: Courtesy of the Artist Studio
Immersi nella materia viva del superrealismo
Appena varcata la soglia di Palazzo Bonaparte si viene accolti da una galleria di figure che sembrano respirare, osservare, percepire. Il linguaggio scultoreo di Feuerman si fa racconto, emozione, esperienza sensoriale. Dalle prime creazioni degli anni ’70, dominate da frammenti femminili carichi di tensione erotica e influenze postmoderne, alle recenti e potentissime sculture di nuotatrici e soggetti tatuati, tutto nella mostra vibra di una tensione quasi spirituale.
“Per Feuerman il corpo ha una voce: esprime stati interiori, racconta storie, veicola battaglie, riflette la condizione umana”, sottolinea il curatore Demetrio Paparoni. In ogni opera, la pelle – lucida o opaca, bagnata o attraversata da tatuaggi – si trasforma in una mappa personale e universale, che va ben oltre la mera apparenza per suggerire domande profonde sulla nostra società e identità.

A Mask, 1981
Vinile patinato, 18x12x8 cm
Collection of the Artist
Photo: David Brown
Un percorso antologico tra materiali e tecniche sorprendenti
Fra le sale storiche di Palazzo Bonaparte si dipana un itinerario che attraversa cinque decenni di sperimentazione. Feuerman utilizza con maestria resina, bronzo, silicone, acciaio e vernice, restituendo corpi che raccontano sopravvivenza, memoria e trasformazione. Le sue figure – atleti, ballerini, nuotatori ma anche volti assorti in intimo dialogo con se stessi – invitano il visitatore a una contemplazione lenta e partecipe.
Non solo sculture: in mostra trovano spazio disegni giovanili, fotografie, installazioni site-specific, testimonianze di come la ricerca dell’artista sia sempre animata dalla volontà di superare i confini tradizionali della rappresentazione.

Reflections, 1985
Olio su resina, 191x53x53 cm
Collection of The Arnold and Carol Wolowitz
Foundation
Photo: Courtesy of the Artist Studio
La voce della materia, la forza della narrazione
Ogni dettaglio nelle opere di Feuerman, che si tratti di una goccia d’acqua sottilmente posata sulla pelle o di uno sguardo rivolto all’orizzonte, diventa un invito all’ascolto del silenzioso linguaggio del corpo, come una partitura visiva capace di evocare emozioni potenti. La mostra, prodotta da Arthemisia in collaborazione con la Feuerman Sculpture Foundation e sostenuta da prestigiosi sponsor internazionali, rappresenta per Roma un appuntamento imperdibile per chiunque desideri immergersi nelle forme innovative del realismo contemporaneo.
“È per noi un onore ospitare la prima grande mostra europea di Carole Feuerman – afferma Iole Siena, Presidente di Arthemisia – una delle artiste più incredibili ed emozionanti che abbia mai incontrato. Sono certa che lascerà un segno importante nella scena artistica italiana.”
Carole A. Feuerman: una pioniera dell’arte superrealista

Photo Timothy Greenfield-Sanders
Carole A. Feuerman nasce a Hartford, Connecticut, nel 1945 e cresce in una famiglia dove il sostegno all’arte, per quanto modesto, non viene mai meno. Fin da giovanissima mostra un talento precoce per la scultura e il disegno, sostenuto da studi formali in istituzioni come la School of Visual Arts e il Temple University’s Tyler School of Art.
Negli anni ’60, Feuerman avvia la sua carriera artistica come illustratrice 3D per copertine di riviste e album musicali, lavorando, tra gli altri, su progetti legati alle rockstar dei Rolling Stones e di Alice Cooper. Il vero punto di svolta arriva nel 1975: realizza il suo primo calco dal vero per la rivista National Lampoon, scoprendo così il potenziale espressivo della scultura iperrealista.
Nel 1976, Feuerman compie una scelta radicale, abbracciando una nuova dimensione artistica: crea opere sensuali e frammentate che riflettono le inquietudini e i cambiamenti della società postmoderna. I suoi lavori si arricchiscono di contenuti simbolici legati all’identità, alla sessualità e alla vulnerabilità—temi particolarmente sentiti nel dibattito artistico e sociale degli anni ‘70 e ‘80.
Dagli anni ’80 in poi, l’artista perfeziona tecniche innovative, combinando materiali diversi come resina, bronzo, silicone, acciaio inossidabile e vernici iperrealistiche. La sua cifra stilistica si consolida grazie alla straordinaria capacità di rendere ogni dettaglio corporeo, come le gocce d’acqua sulla pelle, la tensione muscolare o l’espressione di un volto, trasformandolo in esperienza emotiva universale.
Feuerman è celebre in tutto il mondo soprattutto per le sue sculture dedicate al tema della nuotatrice—icone di forza, sopravvivenza e intimità—spesso presentate in contesti pubblici e museali di prestigio, dagli Stati Uniti all’Asia e all’Europa.
Nel 2011 fonda la Carole A. Feuerman Sculpture Foundation, con la missione di sostenere artisti emergenti attraverso mostre, residenze e borse di studio. Le sue opere monumentali sono entrate a far parte di importanti collezioni museali e pubbliche, tra cui il Medici Museum of Art di Warren (Ohio) e numerose installazioni urbane.
Oggi Carole Feuerman vive e lavora a New York. Instancabile sperimentatrice, continua a esplorare i confini tra il visibile e l’invisibile, tra realtà e immaginazione, portando avanti una narrazione artistica che pone sempre il corpo e l’esperienza umana al centro dell’attenzione.
Sculture che sembrano vive: come nasce un capolavoro iperrealista?
Guardando le opere di Carole A. Feuerman, la prima reazione del visitatore è spesso di stupore: questi corpi sembrano pulsare di vita, la pelle brilla di umidità, ogni dettaglio – dalla piega delle dita a una sottile goccia d’acqua – appare incredibilmente reale. Ma come si crea una scultura che riesca a ingannare lo sguardo e coinvolgere i sensi con tale potenza?
Il segreto dell’iperrealismo di Feuerman si annida in un percorso tecnico e creativo minuzioso, che unisce arte, scienza e una profonda conoscenza dell’anatomia umana.
Materiali innovativi
Le sue sculture nascono spesso da un calco diretto del modello vivente: questa tecnica, diffusa negli anni Settanta tra gli artisti americani, permette di catturare con precisione ogni caratteristica della persona scelta. Il calco costituisce la base su cui l’artista interviene attraverso una serie di passaggi successivi, raffinando e correggendo i dettagli per ottenere l’effetto desiderato.
Feuerman utilizza materiali diversi – resina epossidica, silicone, bronzo, acciaio inossidabile – scelti in base all’effetto finale voluto. La resina e il silicone sono particolarmente adatti a restituire la morbidezza e la trasparenza della pelle, mentre il bronzo valorizza il dialogo tra luce e superficie, conferendo forza e durata all’opera. L’artista spesso abbina le qualità materiche di questi supporti a vernici lucide, lacche e pigmenti che contribuiscono a simulare le sfumature del corpo, dalle impurità dell’epidermide alle gocce d’acqua che sembrano scivolare sulla pelle delle sue “nuotatrici”.
La pittura sulla scultura: il tocco finale
Una delle peculiarità del lavoro di Feuerman è il modo in cui dipinge la scultura: una volta completato il calco e rifiniti i dettagli a mano, l’artista interviene con una vera e propria “pittura” a più strati, utilizzando vernici trasparenti, smalti, lacche e pigmenti che riproducono fedelmente il colore e la texture della pelle umana. È un lavoro delicato che richiede tempo, pazienza e una padronanza dei materiali vicina all’alchimia.
Dettagli che fanno la differenza
Ogni opera viene poi arricchita con dettagli estremamente accurati: dalle ciglia applicate singolarmente ai veri indumenti, talvolta addirittura bagnati perché simulino la realtà. In molti casi Carole Feuerman inserisce elementi come cristalli, tatuaggi, gocce d’acqua in resina, capelli veri o acconciati a mano, accessori e oggetti che accentuano il coinvolgimento emotivo di chi osserva.
Realismo che emoziona
Il risultato? Sculture capaci di emozionare non soltanto per la loro perfezione tecnica ma per l’umanità che trasmettono: figure sospese tra il mondo reale e quello dell’immaginazione, in cui ciascun gesto, ogni sguardo o movimento del corpo, diventa simbolo universale della condizione umana.
Proprio grazie a questa attenzione maniacale per ogni fase del processo creativo e alla continua sperimentazione di materiali e tecniche, Carole A. Feuerman ha ridefinito i confini del superrealismo pop portando la scultura a un nuovo livello di vitalità ed espressività.
Cos’è il superrealismo pop
Il superrealismo pop (conosciuto anche come iperrealismo) è un movimento artistico nato negli anni ’60 e ‘70 negli Stati Uniti, che si distingue per la rappresentazione estremamente dettagliata e fedele della realtà, spesso mediata attraverso la lente della cultura pop. Artisti superrealisti utilizzano tecniche minuziose derivate dalla fotografia, dal cinema e dalla pubblicità per riprodurre soggetti contemporanei con una precisione quasi fotografica, ma con una sensibilità immaginativa che li distingue dal semplice realismo tecnico.
Nel caso di Carole A. Feuerman, il superrealismo pop si traduce in sculture che esplorano la fisicità umana e il mondo dei sensi, ma anche la fragilità emotiva e psicologica dei soggetti. Il corpo, lucido e imperfetto, diventa al contempo icona culturale e racconto personale, lasciando spazio a riflessioni sull’identità, la memoria e il rapporto tra individuo e società. Le sue figure, pur essendo incredibilmente realistiche, tradiscono sempre un elemento narrativo o poetico che coinvolge lo spettatore in una lettura più profonda.
Questa corrente artistica ha trasformato la scultura e la pittura contemporanea, elevando oggetti e corpi a simboli potenti della nostra epoca, spesso con rimandi diretti alla cultura del quotidiano, ai media e ai fenomeni sociali.
Informazioni pratiche
Carole A. Feuerman – La voce del corpo
Quando: Dal 4 luglio al 21 settembre 2025
Dove: Palazzo Bonaparte, Piazza Venezia 5, Roma
Orari: Tutti i giorni 10:00 – 20:00 (ultimo ingresso un’ora prima della chiusura)
Informazioni e prenotazioni
T +39 06 87 15 111
www.arthemisia.it
www.mostrepalazzobonaparte.it