Nave romana di 12 metri carica di anfore vinarie trovata a 152 metri di profondità in provincia di Salerno. Scattano tutti i divieti

L'area marina doveva essere battuta commercialmente e doveva presentare diverse insidie poiché segnalazioni di altri relitti sono state inoltrate da pescatori e da parte di sub. Le anfore potevano essere adibite al trasporto di vino e di olio che venivano copiosamente prodotte, anche in quell'epoca, nella zona. Le navi mercantili erano particolarmente esposte ai naufragi, in caso di tempesta, a causa del peso o del possibile spostamento delle merci a causa dei marosi e del vento


Centinaia d’anfore – probabilmente romane – sono state individuate su un relitto sul fondale marino, a 152 metri di profondità nel tratto di mare di fronte al territorio del comune di Pisciotta, in provincia di Salerno. L’area marina è stata interdetta. L’operazione di individuazione è stata compiuta dalla Guardia Costiera di Palinuro con i Carabinieri Subacquei Napoli. Le ricerche si sono protratte per quattro giorni. L’imbarcazione è lunga 12 metri e larga 8.

La Soprintendenza Archeologica delle Belle Arti e Paesaggio per le province di Salerno e Avellino ha emesso un provvedimento di interdizione dell’area marina con il fine di proteggere il sito archeologico. Il Comandante della Guardia Costiera di Palinuro, Amalia Mugavero, ha emesso un’ulteriore provvedimento che vieta l’ancoraggio, la sosta, la pesca, le immersioni subacquee e qualsiasi altra attività che possa arrecare danni al relitto.

L’area marina doveva essere battuta commercialmente e doveva presentare diverse insidie poiché segnalazioni di altri relitti sono state inoltrate da pescatori e da parte di sub. Le anfore potevano essere adibite al trasporto di vino e di olio che venivano copiosamente prodotte, anche in quell’epoca, nella zona. Le navi mercantili erano particolarmente esposte ai naufragi, in caso di tempesta, anche a causa del peso o del possibile spostamento delle merci provocato dei marosi e del vento. Il peso di queste barche cariche rallentava anche le operazioni per il raggiungimento di un porto vicino.

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz

Maurizio Bernardelli Curuz è uno storico e un critico d'arte. Fondatore di Stile arte, è stato direttore dei Musei Bresciani (Fondazione Brescia Musei, Pinacoteca Tosio Martinengo, Santa Giulia e Castello dal 2009 al 2014) coordinando, tra le altre cose, il dossier della candidatura Unesco di Brescia e dell'Italia Longobarda, titolo concesso dall'ente sovrannazionale. Ha curato grandi mostre sia archeologiche - Inca - che artistiche - Matisse - con centinaia di migliaia di visitatori. Ha condotto studi di iconologia e di iconografia. Ha trascorso un periodo formativo giovanile anche in campo archeologico. E' uno specialista della pittura tra Cinquecento e primo Seicento ed è uno studioso del Caravaggio. E' iscritto all'Ordine dei professionisti professionisti E' stato docente di Museologia e Museografia all'Accademia di Brescia