Nuova scoperta a Pompei. Portate alla luce elegantissime terme private e un’ampia sala. A chi appartenevano? Come sono costruite? In che area sono state trovate? Coppe dei campioni?

Pompei, notizia e approfondimento – L’annuncio da parte della direzione del Parco archeologico di Pompei è di poco fa: nell’insula 10 della Regio IX di Pompei nuove ricerche hanno portato alla luce un incredibile complesso termale all’interno di una domus privata, arricchito da un ampio salone per banchetti.

Il terreno rimosso ed ecco terme, anfore ancora appoggiate ai muri, affreschi che rappresentano soprattutto attività sportive portati alla luce nella domus della sala nera – dominata dagli affreschi dedicati ai casi dell’Amore, su sfondo nero – scoperta pochi mesi fa. Questo nuovo rinvenimento si inserisce tra i più grandi e articolati esempi di terme private finora conosciuti nella città vesuviana. La diretta connessione degli spazi termali alla grande sala conviviale (il cosiddetto salone nero, nell’immagine qui sotto),

La sala da pranzo nera, collegata alle terme private

lascia intuire quanto la casa romana si prestava ad essere un vero e proprio palcoscenico per le celebrazioni di sontuosi banchetti, che nella società di allora avevano una funzione non limitata a ciò che oggi definiremmo “privata” in senso stretto. Al contrario si trattava di occasioni preziose per il proprietario di per assicurarsi il consenso elettorale dei propri ospiti, per promuovere la candidatura di amici o parenti, o semplicemente per affermare il proprio status sociale. A nostro giudizio esiste anche qualche possibilità che l’edificio fosse di una persona – un atleta, un lanciatore? – che si fosse distinta, in gioventù, nei Giochi e che fosse punto di riferimento per una realtà associativa. Oppure un appassionato sostenitore dei Giochi? Sia la direzione del Parco che i nostri esperti – che hanno visto separatamente i materiali – concordano su una dimensione della struttura tra privato e pubblico.

Gli affreschi trovati in quest’area termale si riferiscono ad attività e a vittorie sportive, come possiamo vedere dalle immagini:

Atleta con corona e palma della Vittoria. Affresco scoperto ora a Pompei
Atleta impegnato nel lancio. Una coppa di vino per festeggiare comunitariamente la vittoria? Affresco portato alla luce a Pompei
Corone e coppe costituiscono forse una sorta di palmares del personaggio? Affresco portato alla luce a Pompei

Termalismo privato: una pratica di lusso

Le terme private a Pompei non erano semplicemente strutture funzionali per il bagno, ma rappresentavano anche un simbolo di status e raffinatezza. In un contesto urbano dove le terme pubbliche erano frequentate dalla maggior parte della popolazione, l’esistenza di complessi termali privati denotava una classe sociale elevata, che poteva permettersi il lusso di possedere strutture simili all’interno delle proprie abitazioni. Questi spazi non erano solo luoghi di igiene, ma anche centri di socializzazione e relax, luoghi dove l’élite poteva intrattenere ospiti in un ambiente esclusivo.

Vasca del settore termale dell’abitazione. Il tubo portava nella vasca l’acqua fresca. Ben visibile anche lo scarico

Le terme private differivano dalle strutture pubbliche per la loro dimensione più contenuta e per la loro intima atmosfera. Tuttavia, molti di questi complessi si trovavano comunque dotati di tutti gli spazi e le funzionalità delle terme pubbliche, compresi i vari ambienti destinati alla preparazione del corpo e al suo rilassamento: frigidarium (sala fredda), tepidarium (sala tiepida), caldarium (sala calda) e, spesso, anche vasche per il bagno di vapore.

Un complesso termale di rilievo

Il complesso recentemente scoperto nell’insula 10 della Regio IX si distingue non solo per la sua vastità, ma anche per la ricchezza delle decorazioni e la sua connessione con altre aree della domus. Il salone per banchetti, infatti, testimonia come i proprietari di questa residenza non solo desiderassero un bagno di lusso, ma volessero anche integrare questa esperienza con il piacere di ospitare in grande stile.

La presenza di un simile spazio di intrattenimento, adiacente alla zona termale, suggerisce che le terme private non fossero viste esclusivamente come un luogo di cura personale, ma anche come un contesto di socializzazione per un’élite che amava trascorrere il proprio tempo in un’atmosfera esclusiva.

Anfore ancora immersi nel materiale piroclastico del vulcano

La qualità dei materiali, le finiture eleganti e l’impianto termale ben conservato offrono una testimonianza straordinaria della raffinatezza culturale dei pompeiani. L’uso del calore, il sistema di riscaldamento a ipocaustum (un sistema di riscaldamento sotterraneo che diffondeva il calore attraverso tubi e pavimenti rialzati) e la disposizione degli spazi riflettono non solo un desiderio di comfort, ma anche la sofisticatezza nell’uso della tecnologia termale dell’epoca.

Altri esemplari di termalismo privato

Le terme rinvenute nell’insula 10 non sono l’unico esempio di questo tipo di architettura a Pompei. Altri famosi complessi termali privati, come quelli dei Praedia di Giulia Felice, della Casa del Labirinto e della Villa di Diomede, rappresentano esempi simili di come i pompeiani privilegiati curassero la propria esperienza del benessere. Le terme dei Praedia di Giulia Felice, ad esempio, sono particolarmente conosciute per la loro eleganza e la varietà dei suoi ambienti, che dimostrano un utilizzo del termalismo non solo come momento di cura, ma anche come opportunità di svago e incontro sociale. La Casa del Labirinto, con le sue ricche decorazioni, è un altro esempio emblematico di come l’arte termale si coniugasse con la decorazione domestica e la funzione sociale.

La Villa di Diomede, situata al di fuori dei confini murari di Pompei, è una delle più grandi e prestigiose ville dotate di un impianto termale privato. Questa villa testimonia l’alta classe e la raffinatezza dei suoi proprietari, che non solo possedevano un ampio giardino e una residenza lussuosa, ma potevano anche godere di un impianto termale esclusivo. Un aspetto interessante di questo complesso è la presenza di una piscina all’aperto, che conferisce una dimensione ancora più sontuosa e sofisticata al concetto di benessere.

L’arte e la funzione nelle domus pompeiane

Le terme private, come quelle scoperte recentemente nell’insula 10, non erano solo spazi funzionali, ma erano anche cariche di significato simbolico. La loro disposizione architettonica, le decorazioni e l’uso della luce e degli spazi riflettevano la volontà di creare ambienti che andassero oltre la mera funzionalità, mirando a un’esperienza estetica e sensoriale. Le pareti decorate con affreschi e mosaici, i pavimenti in opus sectile e le eleganti cornici architettoniche facevano delle terme un luogo di grande impatto visivo.

Inoltre, le terme private erano spesso utilizzate per celebrare eventi sociali e rituali, come i banchetti, a cui erano connessi momenti di intrattenimento e scambi culturali. Le ricostruzioni degli ambienti termali, che si intrecciano con le zone di ritrovo e banchetto, ci parlano di un mondo in cui il lusso e il benessere fisico erano strettamente legati alla vita pubblica e alle dinamiche di classe.

Qui sotto, nell’articolo, un viaggio nella sala da pranzo dello stesso complesso edilizio, accanto alle terme romane appena portate alla luce

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa