Olivetti e Magnum: quando l’industria italiana incontrò i maestri della fotografia

Nel cuore del boom economico italiano, la Olivetti diede vita a una delle più affascinanti collaborazioni tra industria e fotografia. Quattro giganti della Magnum Photos – Wayne Miller, Erich Hartmann, Henri Cartier-Bresson e Sergio Larrain – furono chiamati a documentare l’impero Olivetti, dalla fabbrica di Pozzuoli ai negozi di San Francisco.

Il Museo civico “P. A. Garda” di Ivrea apre le porte a una straordinaria esposizione che racconta l’incontro tra industria e arte fotografica. Dal 13 aprile al 26 ottobre 2025, i visitatori potranno immergersi nella storia della collaborazione tra Olivetti e i maestri della Magnum Photos, in una mostra che svela documenti e scatti mai visti prima.

Dietro le quinte di uno straordinario progetto

Giorgio Soavi, figura chiave dell’Ufficio Ricerche Pubblicità Olivetti, intratteneva una fitta corrispondenza con l’ufficio parigino della Magnum. Questi carteggi, rimasti inediti fino ad oggi, rivelano i dettagli di una collaborazione iniziata nel 1958 che si estese per tutti gli anni ’60, mostrando come ogni scatto fosse il risultato di precise indicazioni e di una visione aziendale innovativa.

Quattro sguardi, un’unica visione

Ogni fotografo portò il proprio stile distintivo:

  • Wayne Miller immortalò il negozio di San Francisco
  • Erich Hartmann si concentrò sulle sedi di New York e Buenos Aires
  • Henri Cartier-Bresson documentò la fabbrica di Pozzuoli
  • Sergio Larrain esplorò gli stabilimenti in Argentina e Brasile

La fotografia come documento storico

La peculiarità di questo progetto risiede nella sua duplice natura: documento storico e opera d’arte. Ogni scatto racconta non solo l’evoluzione tecnologica dell’epoca, ma anche la visione sociale e industriale di un’azienda che ha fatto della cultura una componente fondamentale del proprio DNA aziendale.

L’archivio nascosto

Un aspetto poco noto emerge da questa storia: l’esistenza di un Reparto fotografico interno Olivetti e di un sofisticato sistema di catalogazione. Un vero e proprio “archivio negli archivi” che testimonia come l’azienda di Ivrea considerasse la fotografia non solo uno strumento di documentazione, ma un vero e proprio asset culturale.

L’eredità di un’epoca

Questi scatti rappresentano molto più di una semplice documentazione aziendale: sono la testimonianza di un’epoca in cui l’industria italiana sapeva coniugare innovazione tecnologica e ricerca estetica, produzione e cultura, efficienza e bellezza. Un patrimonio che continua a raccontarci come l’eccellenza italiana abbia saputo distinguersi nel mondo.

La riscoperta di questo straordinario progetto fotografico ci ricorda come la Olivetti sia stata molto più di un’azienda di macchine da scrivere: è stata un laboratorio di innovazione culturale che ha saputo attrarre e valorizzare i più grandi talenti artistici del suo tempo.

Un archivio che rivela segreti

L’Associazione Archivio Storico Olivetti ha conservato un tesoro inestimabile: fotografie originali, provini, diapositive e carteggi inediti tra Giorgio Soavi dell’Ufficio Ricerche Pubblicità Olivetti e l’ufficio parigino della Magnum. La mostra svela per la prima volta questi documenti, testimoniando una collaborazione iniziata nel 1958 e proseguita per tutti gli anni ’60.

Dettagli della mostra

Informazioni pratiche:

  • Dove: Museo Civico P.A. Garda, Piazza Ottinetti, Ivrea
  • Quando: 13 aprile – 26 ottobre 2025
  • Orari: 9:00-13:00 | 15:00-18:00 (chiuso lunedì)
  • Biglietti: Intero 7€ – Ridotto 5€
  • Gratuito: per possessori Abbonamento Musei Piemonte

Un’esperienza multisensoriale

La mostra non si limita alle fotografie: include il filmato storico “Sud come Nord” di Nelo Risi e un grande plastico restaurato della fabbrica di Pozzuoli. Un approccio multidisciplinare che permette ai visitatori di immergersi completamente nell’atmosfera dell’epoca.

I maestri della Magnum per Olivetti: quattro sguardi unici sull’industria

Wayne Miller (1918-2013)

Lo sguardo sull’America moderna

  • Specializzato nella documentazione della vita urbana americana
  • Incaricato di fotografare il negozio Olivetti di San Francisco
  • Il suo stile si caratterizza per la capacità di catturare l’interazione tra spazi commerciali e vita quotidiana
  • Noto per la sua sensibilità nel ritrarre l’ambiente urbano e le sue dinamiche sociali

Erich Hartmann (1922-1999)

Il fotografo dell’architettura industriale

  • Focus principale sui negozi Olivetti di New York e Buenos Aires
  • Documentazione delle fabbriche Olivetti in Argentina, Brasile e Harrisburg
  • Si distingue per:
  • L’attenzione ai dettagli architettonici
  • La capacità di catturare le geometrie degli spazi industriali
  • Un approccio tecnico alla fotografia industriale

Henri Cartier-Bresson (1908-2004)

Il maestro del “momento decisivo”

  • Incaricato di documentare la fabbrica e le abitazioni Olivetti di Pozzuoli
  • Celebre per:
  • La capacità di cogliere l’istante perfetto
  • L’equilibrio nella composizione
  • L’abilità di fondere elemento umano e architettonico
  • Il suo stile umanistico ha portato una dimensione poetica alla fotografia industriale

Sergio Larrain (1931-2012)

L’occhio sudamericano

  • Concentrato sulle fabbriche Olivetti in Argentina e Brasile
  • Caratteristiche distintive:
  • Uso innovativo delle prospettive
  • Attenzione particolare alla luce naturale
  • Capacità di catturare l’atmosfera locale

L’Eredità Artistica

Questi quattro fotografi hanno creato un patrimonio visivo che:

  • Documenta un’epoca cruciale dell’industria italiana
  • Rappresenta diverse interpretazioni dello spazio industriale
  • Fonde arte e documentazione
  • Testimonia l’approccio culturale innovativo di Olivetti

La loro opera per Olivetti rimane un esempio unico di come la fotografia industriale possa elevarsi a forma d’arte, mantenendo al contempo la sua funzione documentaria.

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa