Porterà fortuna? Una botte medievale piena di feci umane trovata durante uno scavo presso antiche mura

La parte terminale di un gabinetto che sorgeva sulle mura stesse e che accoglieva nel campo sottostante i bisogni, che poi avrebbero dovuto essere dispersi in campagna, tra le colture?

Una botte medievale, piena di feci umane ben conservate grazie alla permanenza in un ambiente umido e acido, è stata portata alla luce accanto ai muri di una fortificazione medievale, presso Berwick, la cittadina – 12mila abitanti – più settentrionale dell’Inghilterra, nel Northumberland, sulla costa orientale della foce del fiume Tweed. Lo scavo è stato avviato per la realizzazione di un ospedale da 30 milioni di sterline progettato e finanziato dalla Northumbria Healthcare NHS Foundation Trust.

Durante gli scavi sono state trovare anche ceramiche medievali e i resti di un piccolo cavalo o un asino, gettato in un pozzo. Ma ad attirare l’attenzione degli archeologi e dei curiosi che assistevano allo scavo – oltre alle fondazione di muraglioni difensivi – è stato un misterioso contenitore panciuto, che si è rivelata una botte usata come contenitore per una latrina. La parte terminale di un gabinetto che sorgeva sulle mura stesse e che accoglieva nel campo sottostante i bisogni, che poi avrebbero dovuto essere dispersi in campagna, tra le colture?

La giovane archeologa mostra la massa della botta della latrina, venuta alla luce durante lo scavo archeologico. Credito: Northumbria Healthcare NHS Foundation Trust


Le condizioni di ristagno d’acqua del sito – come dicevamo – hanno fatto sì che la struttura in legno della botte (e il suo contenuto) si siano ben conservati per secoli.

La botte, dopo il recupero, è stata avvolta in una pellicola trasparente – per isolare il contenuto dall’ambiente circostante – prima di essere inviata allo York Archaeological Trust, per lo studio del contenuto e il restauro del pezzo. Ma ciò che è più prezioso è la massa informe che sarà oggetto di analisi di laboratorio, volte a stabilire la presenza di semi, cereali, residui di cibo e parassiti intestinali. Grazie alla ricerca sarà possibile capire cosa mangiavano gli antichi abitanti della zona e comprendere da quali malattie fossero affetti. Il materiale potrebbe anche prestarsi a ricerche genetiche. Per questo l’imbarazzante, opimo contenitore è considerato un ritrovamento fortunato.

Credito: Northumbria Healthcare NHS Foundation Trust

Credito: Northumbria Healthcare NHS Foundation Trust

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz

Maurizio Bernardelli Curuz è uno storico e un critico d'arte. Fondatore di Stile arte, è stato direttore dei Musei Bresciani (Fondazione Brescia Musei, Pinacoteca Tosio Martinengo, Santa Giulia e Castello dal 2009 al 2014) coordinando, tra le altre cose, il dossier della candidatura Unesco di Brescia e dell'Italia Longobarda, titolo concesso dall'ente sovrannazionale. Ha curato grandi mostre sia archeologiche - Inca - che artistiche - Matisse - con centinaia di migliaia di visitatori. Ha condotto studi di iconologia e di iconografia. Ha trascorso un periodo formativo giovanile anche in campo archeologico. E' uno specialista della pittura tra Cinquecento e primo Seicento ed è uno studioso del Caravaggio. E' iscritto all'Ordine dei professionisti professionisti E' stato docente di Museologia e Museografia all'Accademia di Brescia