Quali segreti si celano sotto la superficie dei capolavori di Gustav Klimt? Oro e metalli preziosi. I suoi dipinti tornano a nuova vita grazie all’IA. Le immagini

Quali segreti si celano sotto la superficie dei capolavori di Gustav Klimt? Come applicava l’oro e i metalli preziosi alle sue tele? Un nuovo progetto espositivo al Belvedere di Vienna svela dettagli inediti sulle tecniche dell’artista austriaco grazie alle moderne tecnologie di indagine scientifica.

Dal 20 febbraio al 7 settembre 2025, la mostra Gustav Klimt – Pigment & Pixel. Rediscovering Art Through Technology offrirà un percorso innovativo all’interno dell’Orangerie del Lower Belvedere. Otto dipinti della collezione del museo verranno analizzati attraverso radiografie e studi sui materiali, permettendo di comprendere più a fondo il metodo pittorico di Klimt e la sua concezione dell’opera d’arte. «Uno dei compiti più importanti del Belvedere è approfondire la conoscenza della nostra straordinaria collezione», afferma la direttrice generale Stella Rollig, sottolineando come questi studi siano fondamentali anche per la conservazione dei dipinti.

Gustav Klimt, Judith, 1901
Photo: Johannes Stoll / Belvedere, Vienna

L’oro di Klimt: tecniche e materiali innovativi

Tra il 1901 e il 1909, Klimt realizzò i suoi dipinti più celebri durante quello che viene definito il suo Periodo d’Oro. Sorprendentemente, tutte le sezioni dorate delle sue opere sono realizzate con veri metalli preziosi, compresi i sottili ornamenti e le linee decorative. Studi recenti hanno permesso di ricostruire il processo utilizzato dall’artista per applicare la foglia d’oro sulla tela. A differenza delle tecniche di doratura tradizionali, Klimt sperimentava per ottenere effetti speciali: utilizzava pennelli finissimi, cospargeva polvere d’oro e talvolta dipingeva sopra aree già dorate, per poi ricoprirle nuovamente con foglia d’oro. In alcune opere, impiegò anche il platino, un metallo raro e costoso per l’epoca, che conferisce alle superfici una particolare durabilità. Nonostante questi esperimenti, Klimt dimostrava una straordinaria abilità tecnica, garantendo ai suoi dipinti una stabilità che dura ancora oggi.

Gustav Klimt, Water Serpents I, 1904 (minor additions in 1907)
Photo: Belvedere, Vienna

Il ritorno dei Faculty Paintings: la rinascita digitale di un capolavoro perduto

Un aspetto particolarmente affascinante della mostra è il lavoro di ricostruzione digitale dei Faculty Paintings, i celebri dipinti realizzati da Klimt per il soffitto della Grande Sala dell’Università di Vienna tra il 1898 e il 1907. Questi dipinti – Medicina, Filosofia e Giurisprudenza – avrebbero dovuto rappresentare tre delle quattro facoltà accademiche, ma vennero rifiutati dall’Università a causa del loro stile provocatorio e delle scene considerate troppo audaci ed erotiche.

A causa delle critiche, Klimt rinunciò alla commissione e le opere finirono in collezioni private. Purtroppo, nel 1945 vennero distrutte in un incendio appiccato dalle truppe tedesche in ritirata dal castello di Schloss Immendorf. Solo alcune fotografie in bianco e nero sono sopravvissute, insieme a una rara testimonianza a colori di un dettaglio di Medicina.

Grazie a un progetto congiunto tra Google Arts & Culture e il Belvedere, i Faculty Paintings sono stati ora ricostruiti digitalmente con i loro colori originali. Per il processo di colorizzazione è stato utilizzato un algoritmo sviluppato dall’esperto di intelligenza artificiale Emil Wallner, basato su ricerche storico-artistiche e su dipinti coevi di Klimt. Pur non essendo una ricostruzione autentica, il risultato permette di avvicinarsi all’effetto originale delle opere. Per la prima volta, i visitatori potranno ammirare i Faculty Paintings nelle loro dimensioni reali e nella disposizione originaria sul soffitto, sperimentando la loro straordinaria potenza visiva così come era stata concepita per la Grande Sala dell’Università.

Gustav Klimt, Medicine (Faculty painting), 1901, Ricolorazione della fotografia storica (2021)
Belvedere, Vienna / Image by Google

Klimt’s Garden: un viaggio tra arte e botanica

A partire da metà maggio, la mostra si arricchirà con un’esposizione dedicata al giardino di Klimt, realizzata in collaborazione con gli Österreichische Bundesgärten. Nell’Orangerie e nel Privy Garden del principe Eugenio, i visitatori potranno ammirare le varietà floreali dipinte da Klimt e approfondire la sua fascinazione per la natura, scoprendo dettagli botanici affascinanti.

Informazioni utili

  • Luogo: Orangerie del Lower Belvedere, Vienna
  • Date: 20 febbraio – 7 settembre 2025
  • Orari di apertura: Tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00
  • Biglietti: Acquistabili online sul sito ufficiale del Belvedere (www.belvedere.at)
  • Contatti: Per informazioni, chiamare il numero +43 1 795 57 0 o scrivere a [email protected]

Con questa iniziativa, il Belvedere non solo approfondisce la conoscenza delle tecniche di Klimt, ma permette anche di riscoprire opere perdute, rendendo tangibile il potere della tecnologia nell’arte. Un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati del maestro della Secessione viennese.

Condividi l'articolo su:
Redazione
Redazione

Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa