“Questa era la sorella di Cleopatra?”. Gli studiosi si mettono al lavoro per le verifiche. Chi era Arsinoe IV? E cos’hanno scoperto ora archeologi e antropologi di questo teschio? Le anomalie

Un team multidisciplinare, guidato dall’antropologo Gerhard Weber dell’Università di Vienna, ha pubblicato nei giorni scorsi uno studio su un cranio rinvenuto nel 1929 tra le rovine di Efeso, in Turchia. Questo cranio ha suscitato grande interesse poiché si riteneva potesse appartenere ad Arsinoe IV, la sorella o sorellastra di Cleopatra VII, la famosa regina d’Egitto.

Chi era Arsinoe IV? 21enne graziata da Cesare

Arsinoe IV: l’ultima regina ribelle della dinastia tolemaica

Arsinoe IV (in greco antico: Ἀρσινόη, Arsinòē; 68 a.C. circa – Efeso, 41 a.C.) è stata una figura cruciale nell’epilogo della dinastia tolemaica d’Egitto. Regnò brevemente tra il 48 e il 47 a.C., in opposizione a sua sorella Cleopatra, affermandosi come una delle ultime sovrane della famiglia reale tolemaica. La sua vita è stata segnata da intrighi politici e scontri dinastici che culminarono nella sua tragica morte.

Arsinoe IV era figlia di Tolomeo XII e, alla sua morte, divenne parte del complesso gioco di potere che caratterizzava la corte tolemaica. Nel 51 a.C., Cleopatra e suo fratello Tolomeo XIII furono nominati correggenti, ma la loro convivenza al potere fu breve. Tolomeo XIII, con l’appoggio di alcuni consiglieri, riuscì a spodestare Cleopatra, costringendola a fuggire da Alessandria d’Egitto.

La situazione mutò con l’arrivo di Giulio Cesare ad Alessandria nel 48 a.C. Cesare, schierandosi a favore di Cleopatra, accentuò il conflitto interno alla famiglia reale. In questo contesto, Arsinoe fuggì dalla capitale, trovando rifugio presso l’esercito guidato da Ganimede. Venne acclamata regina e si alleò con il fratello Tolomeo XIII contro i Romani.

Il loro tentativo di resistere ai Romani culminò nella guerra alessandrina, con la sconfitta delle forze tolemaiche nella battaglia del Nilo. All’inizio del 47 a.C., Arsinoe fu catturata e portata a Roma per il trionfo di Cesare nel 46 a.C. Tuttavia, la sua giovane età le salvò la vita: Cesare decise di risparmiarla e la esiliò nell’Artemision di Efeso.

Tintoretto, Salvataggio di Arsinoe, 1555-1556, Gemäldegalerie Alte Meister, Dresda

La tomba ad Efeso

Dopo anni di esilio, Arsinoe trovò la morte a Efeso nel 41 a.C., su ordine di Marco Antonio, istigato, in tal senso, da Cleopatra.

Un’ipotesi affascinante e controversa fu avanzata negli anni ’90 dalla studiosa Hilke Thür dell’Accademia Austriaca delle Scienze, che propose di identificare Arsinoe IV con lo scheletro di quella che era ritenuta una giovane donna, rinvenuto nel mausoleo ottagonale di Efeso, alla fine della “via dei Cureti”. Il monumento, scoperto nel 1926, era rimasto senza attribuzione fino a quando Thür notò la coincidenza temporale del sepolcro monumentale con la morte di Arsinoe.

Lo studio stilistico del mausoleo e la datazione al carbonio-14, che collocava i resti tra il 200 e il 20 a.C., suggerivano una possibile connessione con Arsinoe, sebbene l’identificazione sia stata oggetto di dibattito tra gli studiosi. I resti dell’edificio, ricomposti – tra cui parti della trabeazione, della peristasi e della cella decorata a bucrani – sono stati trasportati in Austria e oggi conservati al Kunsthistorisches Museum di Vienna.

A chi appartiene il cranio dell’Ottogono

Il cranio in questione fu originariamente dissotterrato dall’archeologo austriaco Josef Keil in un sarcofago pieno d’acqua all’interno dell'”Ottogono”, una grande struttura situata sulla strada principale di Efeso. L’Ottogono, una costruzione ottagonale, ha suscitato interesse per le sue somiglianze architettoniche con il Faro di Alessandria d’Egitto. Questa somiglianza ha portato alcuni studiosi a ipotizzare che potesse essere il luogo di sepoltura di Arsinoe IV.

Ulteriori scavi condotti nel 1982 recuperarono lo scheletro rimanente in una nicchia dell’anticamera della tomba. La teoria che l’Ottogono potesse essere la tomba di Arsinoe si basava anche su documenti storici che indicano che Arsinoe fu esiliata a Efeso, dove fu successivamente giustiziata.

Analisi scientifiche del cranio

Lo studio condotto da Gerhard Weber e il suo team ha utilizzato metodi avanzati di antropologia evolutiva, tra cui micro-TC, datazioni al radiocarbonio e analisi genetiche del cranio. Questi metodi hanno permesso di ottenere dati molto più precisi rispetto alle tecniche utilizzate in passato.

Risultati dello studio

I risultati dello studio, pubblicati su Scientific Reports, hanno concluso che il cranio è databile tra il 36 e il 205 a.C. e appartiene a un uomo. Questa determinazione è stata possibile grazie alla presenza di un cromosoma Y nei campioni genetici analizzati. Inoltre, studi morfologici hanno rivelato che i resti appartengono a un bambino di età compresa tra 11 e 14 anni, che soffriva di anomalie dello sviluppo, tra cui suture craniche prematuramente fuse e significative deformità della mascella. Queste caratteristiche potrebbero essere state causate da una carenza di vitamina D o da condizioni genetiche come la sindrome di Treacher Collins.

La sindrome di Treacher Collins

La sindrome di Treacher Collins è una rara malattia genetica che colpisce lo sviluppo delle ossa e dei tessuti del viso. Le persone affette da questa sindrome presentano spesso caratteristiche come occhi inclinati verso il basso, mascella inferiore sottosviluppata, e a volte deformità delle orecchie. La condizione può variare in gravità e spesso è causata da mutazioni nel gene TCOF1, che influenzano lo sviluppo degli archi faringei durante la crescita embrionale.

Chi potrebbe essere il ragazzo?

Sebbene il cranio non appartenga ad Arsinoe IV, le caratteristiche uniche dei resti suggeriscono che il ragazzo potrebbe essere stato una figura significativa nel contesto storico di Efeso. La sua sepoltura in una struttura imponente come l’Ottogono indica un certo status sociale, anche se le sue deformità fisiche potrebbero aver influenzato la sua vita.

Una possibile ipotesi è che il ragazzo fosse un giovane di una famiglia benestante o nobile, che potrebbe essere stato sepolto con onori nonostante le sue condizioni fisiche. L’epoca della sepoltura suggerisce che potesse essere vissuto durante il periodo ellenistico, un’epoca di grande mescolanza culturale e sociale. La natura delle sue deformità e il trattamento riservato alla sua sepoltura potrebbero offrire spunti su come venivano percepite e trattate le persone con disabilità nell’antichità.

Implicazioni dello studio

Questa rivelazione non solo chiude il capitolo sulla teoria che il cranio possa appartenere ad Arsinoe IV, ma apre anche la strada a nuove ricerche sul vero occupante della tomba. La scoperta invita gli studiosi a continuare la ricerca per determinare il destino finale di Arsinoe e a riconsiderare l’identità delle persone sepolte nell’Ottogono di Efeso.

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa