Scalinata grigia diventa tappeto volante L’opera è di Prontera-GaoGao. Le foto

Il controllo notevole - sotto il profilo tecnico - dei materiali conferisce una resa di altissima qualità visiva a questo spazio, proiettandolo in una dimensione nuova. Le immagini

Due creativi pugliesi stanno trasformando una scalinata grigia e visivamente angusta di Ruffano – nel tacco della penisola italiana – in uno splendido tappeto volante, di grande eleganza, che si richiama, sotto il profilo compositivo, ai tessuti geometrici e, al tempo stesso, alle ceramiche multicolori del bacino del Mediterraneo. Lei, in effetti, è anche ceramista. Il controllo notevole – sotto il profilo tecnico – dei materiali conferisce una resa di altissima qualità visiva a questo spazio, proiettandolo in una dimensione nuova.


Giorgia Prontera e Tumu GaoGao sono intervenuti sulla vecchia scalinata, invitati dall’assessore alla cultura del paese, Pamela Daniele. Ruffano è un comune pugliese di 9.500 abitanti, nella provincia di Lecce.

La scalinata, prima dell’intervento di restyling

«Il Tappeto Volante – spiegano i due artisti – prima di posarsi su Ruffano ha viaggiato per il mondo, tra le culture del mediterraneo e le tradizioni del passato. I decori prendono spunto dalla tradizionale produzione di tappeti nel mondo e da simboli e scene della vita del paese, che invece che tessuti saranno dipinti seguendo un progetto originale e manuale. L’idea è che chi attraversa questa scala si senta d’un tratto immerso in una realtà familiare ma anche sconosciuta e che come su un tappeto volante si senta proiettato lontano, in viaggio costante verso altri luoghi ma nella propria realtà. Come dalla mano di un tessitore sarà realizzato un grande tappeto dedicato al paese di Ruffano, un posto bellissimo e pieno di risorse».

Condividi l'articolo su:
Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz

Maurizio Bernardelli Curuz è uno storico e un critico d'arte. Fondatore di Stile arte, è stato direttore dei Musei Bresciani (Fondazione Brescia Musei, Pinacoteca Tosio Martinengo, Santa Giulia e Castello dal 2009 al 2014) coordinando, tra le altre cose, il dossier della candidatura Unesco di Brescia e dell'Italia Longobarda, titolo concesso dall'ente sovrannazionale. Ha curato grandi mostre sia archeologiche - Inca - che artistiche - Matisse - con centinaia di migliaia di visitatori. Ha condotto studi di iconologia e di iconografia. Ha trascorso un periodo formativo giovanile anche in campo archeologico. E' uno specialista della pittura tra Cinquecento e primo Seicento ed è uno studioso del Caravaggio. E' iscritto all'Ordine dei professionisti professionisti E' stato docente di Museologia e Museografia all'Accademia di Brescia