Scoperta archeologica ora. Scavano e trovano una tomba perduta, quella del Faraone Thutmose II, oscurato dal fulgore della moglie-sorella. Chi era quest’uomo? Cosa contiene il suo sacrario? Tutte le curiosità dell’esplorazione

18 febbraio 2025 – Una missione archeologica ha riportato alla luce la tomba del faraone Thutmose II, l’ultima sepoltura mancante dei sovrani della XVIII dinastia egizia. Il ritrovamento, frutto del lavoro congiunto della missione archeologica anglo-egiziana tra il Consiglio Supremo delle Antichità e la Modern State Research Foundation, è avvenuto nella zona di Wadi C, a circa 2,4 km a ovest della Valle dei Re, nei pressi della città di Luxor. La notizia del ritrovamento è stata data ora dal Ministero egiziano.

La prima tomba reale scoperta dal 1922

L’importanza della scoperta è straordinaria: si tratta infatti della prima tomba reale rinvenuta dopo quella di Tutankhamon, scoperta nel 1922. Già nel 2022, la missione archeologica aveva individuato l’ingresso e il corridoio principale della sepoltura contrassegnata come tomba C4, senza però poter ancora determinarne con certezza il proprietario. In un primo momento, si ipotizzava che appartenesse a una consorte reale della famiglia di Thutmose III, date le sue vicinanze alla tomba delle regine di quel periodo. Tuttavia, le nuove indagini archeologiche hanno portato alla luce prove decisive che ne confermano l’appartenenza a Thutmose II.

Le prove che confermano l’identità del faraone

A confermare la paternità della tomba sono state iscrizioni su frammenti di vasi d’alabastro, recanti il nome di Thutmose II con il titolo di “re defunto”. Accanto a esso, compare anche il nome della sua sposa e sorellastra, la regina Hatshepsut, colei che avrebbe curato il rito di sepoltura del sovrano. Secondo gli archeologi, il ritrovamento rappresenta un tassello fondamentale nella comprensione delle pratiche funerarie di Thutmose II, il cui corredo funebre, fino ad oggi, era completamente sconosciuto e assente nei musei del mondo.

Una tomba in condizioni precarie

Nonostante il valore della scoperta, gli archeologi hanno dovuto affrontare uno stato di conservazione molto compromesso. Secondo quanto riportato da Mohamed Abdel-Badi, capo della missione per la parte egiziana, la tomba subì ingenti danni a causa delle inondazioni avvenute poco dopo la morte del re. L’acqua penetrò nella sepoltura, compromettendone la struttura. Ciò ha costretto il team di esperti a un delicato lavoro di restauro per recuperare le decorazioni e i reperti dispersi.

Tra le scoperte più significative, spiccano frammenti di intonaco con tracce di iscrizioni in blu e stelle dorate, elementi decorativi tipici delle tombe regali del Nuovo Regno. Inoltre, sono stati rinvenuti passaggi del “Libro di Amduat”, un importante testo funerario riservato alle sepolture reali, che descrive il viaggio dell’anima del defunto attraverso l’oltretomba.

Struttura della tomba e implicazioni storiche

Il capo della missione britannica, Pierce Laserland, ha spiegato che la tomba di Thutmose II presenta un’architettura semplice ma innovativa, che influenzò le tombe reali successive della XVIII dinastia. L’accesso si apre con un lungo corridoio il cui pavimento, ricoperto di gesso bianco, porta alla camera sepolcrale, situata a un livello inferiore di circa 1,4 metri rispetto al corridoio stesso. La sua conformazione suggerisce che, dopo l’allagamento, il sarcofago del faraone e altri oggetti funerari siano stati trasferiti altrove. Gli archeologi sono ora impegnati nell’identificazione del luogo in cui potrebbe essere stato trasportato il contenuto originale della tomba.

Prossimi passi della ricerca

Il ritrovamento segna una tappa fondamentale negli studi sulla XVIII dinastia e sulla figura di Thutmose II, un faraone di cui si conosce relativamente poco rispetto ai suoi predecessori e successori. Il ministro del Turismo e delle Antichità egiziano, Sherif Fathy, ha elogiato l’importanza delle indagini archeologiche in corso, che stanno continuando a svelare nuovi segreti della storia egizia.

La missione proseguirà con il lavoro di documentazione, restauro e scavi nell’area, nella speranza di ritrovare altri elementi del corredo funebre del re e di chiarire definitivamente il destino delle sue spoglie. L’entusiasmo nella comunità scientifica è altissimo: questa scoperta potrebbe cambiare radicalmente le conoscenze sulla sepoltura di uno dei faraoni più enigmatici della XVIII dinastia.

Thutmose II: il Faraone oscurato dalla gloria della moglie e del figlio

Un regno breve e misterioso

Thutmose II fu il quarto faraone della XVIII dinastia egizia, regnando approssimativamente tra il 1493 e il 1479 a.C. La sua figura storica rimane avvolta in un’aura di incertezza, oscurata dall’ingombrante presenza della moglie, Hatshepsut, e del figlio, Thutmose III, due tra i più celebri sovrani della storia egizia.

Nonostante il suo lignaggio prestigioso, essendo figlio di Thutmose I, il suo regno fu relativamente breve e si suppone che il suo governo sia stato caratterizzato da un’influenza dominante della regina Hatshepsut. Le fonti storiche lo descrivono come un sovrano non particolarmente carismatico, probabilmente afflitto da problemi di salute, e il cui impatto sulla storia egizia fu minore rispetto a quello della moglie e del figlio.

Matrimonio con Hatshepsut

Thutmose II sposò la sua sorellastra Hatshepsut, una pratica comune tra i faraoni per garantire la purezza della linea dinastica. Tuttavia, si ritiene che la vera forza politica dietro il trono fosse proprio Hatshepsut, che, alla morte del marito, riuscì a imporsi come reggente per il giovane erede, Thutmose III, e successivamente a proclamarsi faraone con pieni poteri.

La mancanza di grandi imprese militari durante il suo regno suggerisce che la stabilità dell’Egitto fosse mantenuta più attraverso la diplomazia che tramite la forza. Tuttavia, alcune iscrizioni riportano campagne militari contro i Nubiani e le tribù del Levante, che potrebbero essere state condotte sotto il suo nome, ma guidate dai suoi generali.

Il mistero della morte

Le circostanze della morte di Thutmose II rimangono incerte. Alcuni studiosi ipotizzano che sia morto prematuramente per malattia, lasciando il trono al figlio Thutmose III, ancora bambino. Hatshepsut assunse la reggenza e, nel giro di pochi anni, si fece incoronare faraone, relegando il giovane erede in una posizione secondaria fino alla propria morte.

Un Faraone nell’ombra

Rispetto ad altri sovrani della XVIII dinastia, Thutmose II rimane una figura minore, oscurata da Hatshepsut, una delle più grandi regine della storia egizia, e da Thutmose III, il Napoleone dell’antico Egitto. Tuttavia, il suo ruolo fu cruciale nel passaggio del potere e nella transizione verso una delle fasi più gloriose della civiltà egizia.

La sua eredità, seppur meno evidente, è insita nella stabilità della dinastia e nella continuità della potenza egizia, che si rafforzò proprio grazie alle figure che emersero dopo di lui.

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa