Scoperta. Archeologia. Tra i muri dell’antica città romana scoprono uno strano oggetto del V secolo. Sai cos’è? Come veniva usato? Perché ha un anello? Rispondono gli archeologi

A qualcuno potrà apparire familiare. Ma nel V secolo, una cosa così? Certo erano raffinati. Si. E se osserviamo bene il pezzo capiamo tutto, specie se lo poniamo verticalmente. Qualcuno ha suggerito che si tratti di un tappo forato per lo scarico di qualche lavandino, ai tempi della Caduta dell’Impero Romano d’Occidente. Ma probabilmente non è così. Forse l’oggetto agiva mentre le donne parlavano di felicità, di uomini, gioia, eros, soldi, successo, fortuna, prosperità.

Nel cuore della Turchia, nella provincia di Karabük, gli archeologi che lavorano sul sito di Hadrianopolis hanno recentemente portato alla luce un reperto eccezionale: un oggetto in bronzo risalente al V secolo d.C., interpretato come un filtro per raffinati incontri.

Il contesto storico di Hadrianopolis

Hadrianopolis prende il nome dall’imperatore romano Adriano ed è stato abitato in diverse epoche storiche, dal tardo Calcolitico al periodo romano e bizantino. L’antica città prosperò fino a un improvviso abbandono, lasciando dietro di sé rovine che oggi rivelano la grandezza del suo passato. Gli scavi hanno riportato alla luce importanti edifici pubblici, come terme, un teatro, ville e chiese decorate con mosaici spettacolari.

I mosaici rinvenuti a Hadrianopolis presentano motivi elaborati che includono rappresentazioni dei quattro fiumi biblici — Gihon, Pison, Tigri ed Eufrate — insieme a immagini di animali, il che ha portato a paragoni con la famosa città di Zeugma, rinomata per le sue opere musive. Qui è stato trovato l’oggetto misterioso.

Un oggetto unico: il filtro in bronzo

Il filtro in bronzo scoperto è lungo 9,2 centimetri e ha una forma conica, dotato di un anello per la facile rimozione. Questo particolare dettaglio suggerisce che l’oggetto potesse essere estratto per essere lavato, dopo ogni utilizzo. Gli studiosi ritengono che fosse utilizzato per filtrare bevande, probabilmente posizionandolo come una spina tra un contenitore superiore e uno inferiore, permettendo al liquido di fluire liberamente trattenendo residui solidi come foglie, bacche o altre impurità.

Secondo Ersin Çelikbaş, docente presso il dipartimento di archeologia dell’Università di Karabük, “Questo filtro veniva usato ripetutamente nell’antichità. L’anello di trasporto dimostra che non era un oggetto usa e getta, ma uno strumento prezioso e ben conservato nel tempo.”

Il rito del bere nell’antichità

Ma quali bevande potevano essere filtrate con questo raffinato strumento? L’ipotesi più immediata è quella di infusi e decotti a base di erbe, pratica comune nell’antichità per scopi sia medicinali che conviviali. Foglie aromatiche, bacche selvatiche e spezie potevano essere immerse in un liquido caldo nel contenitore superiore, mentre il filtro assicurava che solo il liquido puro giungesse nel recipiente inferiore. L’imbocco del filtro sopravanzava la base del contenitore superiore affinche un fondo già si creasse per trattenere la maggior parte del depisto come deposito.

Un’altra ipotesi suggestiva riguarda l’uso del filtro per la preparazione del vino. Nel mondo antico, il vino non veniva sempre servito limpido come oggi; spesso conteneva residui di bucce e semi. L’uso di un filtro in bronzo avrebbe consentito di eliminare queste impurità, migliorando l’esperienza del bere.

In alternativa, il filtro potrebbe essere stato impiegato per la preparazione di bevande fermentate a base di cereali, simili a birre rudimentali, o per succhi estratti da frutti schiacciati. L’idea che gli abitanti di Hadrianopolis utilizzassero strumenti così sofisticati per bere suggerisce una cultura attenta non solo alla funzionalità ma anche al piacere sensoriale.

Innovazione e sostenibilità nell’antichità

Un aspetto affascinante di questo ritrovamento è la sua testimonianza di pratiche sostenibili. Mentre oggi facciamo ampio uso di cannucce di plastica e filtri monouso, gli antichi abitanti di Hadrianopolis utilizzavano materiali naturali come canne e bronzo per consumare le loro bevande in modo sano ed ecologico.

“Oggi usiamo cannucce di plastica,” ha commentato Çelikbaş, “ma gli abitanti di Hadrianopolis svolgevano questo processo in modo molto più sano, utilizzando materiali vegetali e filtri di bronzo.”

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa