Scoprono a 730 di profondità un relitto romano. Un vasto tesoro di ceramiche con due misteriosi candelabri

L'impresa è stata compiuta dalla Fondazione Azionemare, un'organizzazione svizzera senza scopo di lucro dedicata all'esplorazione marina abissale. Una montagna d'anfore di diversi tipi. La nave potrebbe risalire al I secolo a. C.

“Abbiamo imbarcato la dottoressa Franca Cibecchini, responsabile per l’archeologia marina delle acque della Corsica, e quattro tecnici e ricercatori del DRASSM, la soprintendenza archeologica francese. – dicono i responsabili della Fondazione Azionemare, un’organizzazione svizzera senza scopo di lucro dedicata all’esplorazione marina abissale – Ci siamo recati al largo di Portovecchio sul sito del relitto romano Daedalus 42 da noi trovato a 730 metri di profondità, – nelle acque della Corsica, ndr – caratteristico per le grandi dimensioni con migliaia di anfore di diversi tipi e soprattutto perché mai disturbato dalle reti della pesca a strascico”.

Porto Vecchio o Portovecchio (in francese Porto-Vecchio; in corso Portivechju; in epoca romana Portus Syracusanus) è un comune francese di 11.748 abitanti.

“Con i nostri mezzi abbiamo effettuato una accurata ricognizione, quello che i francesi chiamano “expertise”, con riprese video fotografiche adatte a costruire un modello tridimensionale dell’intero giacimento. – proseguono i responsabili della Fondazione – Questo servirà anche ai nostri esperti informatici per fare pratica alla costruzione del modello”.

L’esplorazione attraverso mezzi tecnici all’avanguardia ha consentito di evidenziare anfore di diverso tipo risalenti presumibilmente al primo secolo avanti Cristo, che hanno nella loro parte inferiore delle concrezioni bianche di vermi serpulidi e resti di bivalvi simili a ostriche mai viste prima. “Impressionante la quantità di immondizia plastica che la debole corrente di fondo accumula contro le anfore. – dicono gli esperti esploratori degli abissi – Infine due oggetti inusuali in bronzo tornito (nella foto qui sotto) che sembrano colonne o candelabri”.

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz

Maurizio Bernardelli Curuz è uno storico e un critico d'arte. Fondatore di Stile arte, è stato direttore dei Musei Bresciani (Fondazione Brescia Musei, Pinacoteca Tosio Martinengo, Santa Giulia e Castello dal 2009 al 2014) coordinando, tra le altre cose, il dossier della candidatura Unesco di Brescia e dell'Italia Longobarda, titolo concesso dall'ente sovrannazionale. Ha curato grandi mostre sia archeologiche - Inca - che artistiche - Matisse - con centinaia di migliaia di visitatori. Ha condotto studi di iconologia e di iconografia. Ha trascorso un periodo formativo giovanile anche in campo archeologico. E' uno specialista della pittura tra Cinquecento e primo Seicento ed è uno studioso del Caravaggio. E' iscritto all'Ordine dei professionisti professionisti E' stato docente di Museologia e Museografia all'Accademia di Brescia