Trova in un campo questo oggetto medievale di bronzo. Cos’è. A cosa serviva. Chi rappresenta. Rispondono gli archeologi

L'oggetto è di bronzo. E' alto 31,9 mm, largo 16,6 mm e ha uno spessore di 3,4 mm. Pesa 5,03 grammi.


Un interessante ritrovamento di un reperto medievale è stato compiuto in una zona di campagna da un appassionato di metal detector e denunciato nelle scorse ore all’autorità dei Beni culturali. Il ritrovamento è avvenuto il 29 aprile 2024 in un campo di Misterton, villaggio e parrocchia civile – con poco più di 2mila abitanti – dell’Inghilterra, appartenente alla contea di Bassetlaw nel Nottinghamshire.

L’oggetto è di bronzo. E’ alto 31,9 mm, largo 16,6 mm e ha uno spessore di 3,4 mm. Pesa 5,03 grammi.


“Si tratta di un ciondolo – per finimenti equestri, ndr – in lega di rame. – spiegano gli archeologi inglesi -. Il piatto ovale dell’oggetto presenta in fusione l’immagine in rilievo incorniciata della testa di un re coronato con indicazione dei lineamenti del viso e forse della barba. Un nodo smerlato nella parte superiore separa la piastra da un’ansa ovale superiore ortogonale al piano espositivo. L’oggetto è stato pulito e lucidato con olio dal ritrovatore. L’applicazione della sostanza grassa lascia incerta la presenza di un eventuale trattamento originario con patina nera sulla parte del ritratto, mentre esso appare sul retro. Questo tipo di trattamento era comune soprattutto nell’alto periodo post-medievale; allo stesso modo l’olio avrebbe cancellato – pur temporaneamente, ndr – qualsiasi traccia di smalto, se fosse presente. Il motivo qui trovato non appare nell’indagine di Ashley (2002) sui pendenti per finimenti del Norfolk, sebbene potrebbe essere contemporaneo al tipo di chiusura Kings Head. Datazione consigliata: probabilmente medievale, 1300-1400”.

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz

Maurizio Bernardelli Curuz è uno storico e un critico d'arte. Fondatore di Stile arte, è stato direttore dei Musei Bresciani (Fondazione Brescia Musei, Pinacoteca Tosio Martinengo, Santa Giulia e Castello dal 2009 al 2014) coordinando, tra le altre cose, il dossier della candidatura Unesco di Brescia e dell'Italia Longobarda, titolo concesso dall'ente sovrannazionale. Ha curato grandi mostre sia archeologiche - Inca - che artistiche - Matisse - con centinaia di migliaia di visitatori. Ha condotto studi di iconologia e di iconografia. Ha trascorso un periodo formativo giovanile anche in campo archeologico. E' uno specialista della pittura tra Cinquecento e primo Seicento ed è uno studioso del Caravaggio. E' iscritto all'Ordine dei professionisti professionisti E' stato docente di Museologia e Museografia all'Accademia di Brescia