Trovata ora nel terreno. Non è una semplice moneta. Cos’è. Risale al II secolo a. C. Chi la produsse, a cosa serviva

Anche la forte consunzione delle immagini lascerebbe intendere che l'erosione del metallo non sia stata provocata dalla semplice circolazione monetaria, ma da un contatto usurante molto stretto e costante.

Una “pignattina” in lega di rame. fusa nell’età del ferro nella regione del Kent, dalla popolazione celtica dei Cantiaci e risalente alla fine del II secolo a.C. circa – classificata come tipo Thurrock MA. – è stata trovata da un appassionato di metal detector e ufficialmente segnalata in queste ore al servizio nazionale di archeologia britannica.

Ma non si tratta, in tutto e per tutto, di una semplice moneta. Il grosso foro passante a forma di fagiolo è molto probabilmente non solo – e non tanto – un difetto di fusione, ma un buco praticato per portare la moneta al collo, segnando in questo modo un’identità tribale o appellarsi alla forza magica emanata dalle due immagini impresse su recto e sul verso della moneta stessa. In numerosi scavi archeologici, in Europa, sono state trovate monete così, forate, che sembrano presentare un segno d’usura all’interno del foro, dovuto allo strusciamento progressivo di una corda.

Anche la forte consunzione delle immagini di questo reperto lascerebbe intendere che l’erosione del metallo non sia stata provocata dalla semplice circolazione monetaria, ma da un contatto usurante molto stretto e costante. Come quello, è evidente, che si produce tra il petto e l’abito, su un ciondolo. La moneta venne battuta durante l’Età del ferro, dai Cantiani, una popolazione celtica o belga che dominava quella zona di Britannia. Al dritto, essa presenta una Testa di Apollo. Al rovescio – per quanto sia di difficile lettura, a causa dell’usura – appare l’immagine di un toro in aggressivo atteggiamento di carica.

Il reperto è stato trovato nei dintorni di Deal, una città del Kent, Inghilterra, che si trova tra il Canale della Manica e il Mare del Nord, a otto miglia a nord-est di Dover. Deal ha un passato legato alla pesca, alla Royal Navy e alle miniere di carbone (Kent Coalfield). Strettamente associati a Deal sono i villaggi di Kingsdown, Sholden e Walmer.

Nel 55 e nel 54 a.C., Gaio Giulio Cesare approdò per due volte qui, durante le sue spedizioni in Britannia. Qui incontrò i Cantiaci (o Cantii), una tribù celtica o belgica che visse in Britannia prima della conquista romana e che diede il proprio nome a una civitas della Britannia romana. Vivevano nell’odierno Kent (Inghilterra sud-orientale) e la loro capitale era Durovernum Cantiacorum, ora Canterbury.

La moneta-cioondolo ha un diametro di 17,1 mm, uno spessore 3,7 mm e un peso di 2,6 g.

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Redazione
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