Un quadro in 30 righe
diEnrico Giustacchini
Il bagnante nel parquet
C’è, in questo quadro del 1936 – appartenente alla serie dei Bagni misteriosi -, l’eco di tanta pittura antica, di un’iconografia che, tra Medioevo e Rinascimento, raccontava di fontane della giovinezza, di anguste vasche battesimali, di atroci supplizi per i condannati senz’appello all’eternità dell’inferno. C’è, poi, l’omaggio a maestri più recenti: Klinger, su tutti, in quel suo affiancare remote visioni e immagini di contemporaneità che aveva emozionato Giorgio de Chirico, il quale così aveva descritto Accordo, un’incisione dell’artista tedesco: ”Sopra un’impalcatura eretta sul mare, un pianista siede presso un pianoforte, su cui suona, come se si trovasse nella tranquillità di una sala di un concerto. Sotto, nell’acqua, un tritone regge a fatica un’arpa enorme, suonata da donne marine… E’ un sogno e nello stesso tempo è una realtà: a chi la guarda sembra una scena già vista, senza poter ricordare quando né dove”. C’è, infine, nel dipinto che qui mostriamo, la memoria dell’infanzia del suo autore. La superficie liquida, dentro la vasca, è un parquet marrone a lisca di pesce. Ebbene, De Chirico rammentava di aver avuto, da piccolo, osservando un uomo che camminava su un pavimento lucidato a cera, la nitida sensazione che vi stesse affondando “come in una piscina, che vi si potesse muovere ed anche nuotare”. E confessava di essere rimasto molto impressionato – quando, bambino, si recava ai bagni – dalla differenza tra i corpi nudi e quelli vestiti, quasi appartenessero a specie aliene, ai figli di due universi paralleli, vicinissimi ma privati della facoltà di inter – comunicare. Statue greche dai ricchi capelli lapidei e moderni giovanotti incravattati: gemelli diversi, immobili dentro e fuori l’acqua, muti tra loro per sempre e per sempre sordi alle voci di un mondo sconosciuto.
Conosci il significato di questo quadro-sogno di De Chirico? Osservalo, fai un'ipotesi, guarda la soluzione
C’è, in questo quadro del 1936 – appartenente alla serie dei Bagni misteriosi -, l’eco di tanta pittura antica, di un’iconografia che, tra Medioevo e Rinascimento, raccontava di fontane della giovinezza, di anguste vasche battesimali, di atroci supplizi per i condannati senz’appello all’eternità dell’inferno. C’è, poi, l’omaggio a maestri più recenti: Klinger, su tutti, in quel suo affiancare remote visioni e immagini di contemporaneità che aveva emozionato Giorgio de Chirico, il quale aveva analizzato con uno scritto "Accordo", un’incisione dell’artista tedesco