[L]e famiglie degli artisti, molto spesso, giungono a livelli di protezione dell’immagine degli antenati che non tengono conto delle regole del mercato.
Così il pronipote di Renoir, anziché cercare di creare una cordata per l’acquisto di oggetti, disegni, documenti personali e la foto sul letto di morte di Renoir, parla di “oltraggio” e cerca di bloccare l’asta che si terrà a New York, alla Rima Fine art, il 19 settembre. “Denuncio questo voler fare a pezzi l’intimità di Renoir” ha spiegato Jacques Renoir, in una lettera inviata al ministero francese della Cultura e a diversi musei. La vendita si deve tenere il 19 settembre presso la galleria americana Rima Fine Art, a New York, secondo quanto annunciato dalla casa d’aste Heritage Auctions.
Della collezione fanno parte 143 pezzi in tutto, la più “ricca collezione personale di Renoir”, sostiene la maison e che Rima ha acquisto nel 2005 da una vendita precedente. Oltre a scambi epistolari con personalità come Manet o Rodin, alcuni schizzi e modellini, ci sono la legione d’onore,il certificato di matrimonio, lettere, una sciarpa di seta e alcune fotografie, tra le quali una che mostra il celebre pittore, scomparso a Cagnes-sur-Mer, nel sud della Francia, il 3 dicembre 1919, sul letto di morte.
All'asta i cimeli di Renoir, il nipote grida allo scandalo
I discendenti del grande artista francese vorrebbero opporsi all'asta nella quale saranno venduti, oltre ad alcuni disegni e modellini, oggetti intimi appartenuti al maestro e la foto dell'artista sul letto di morte. Salvaguarda dell'immagine o il mercato è mercato?