LA MOSTRA - La stagione espositiva autunnale delle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia aprirà, dal 19 settembre al 20 dicembre 2015, con una mostra dedicata al movimento artistico che rivoluzionò la pittura italiana dell’Ottocento: i Macchiaioli.
Il filmato di mostra due fatti imprescindibili per un buon ritratto. Il primo: vanno rilevati perfettamente e trasferiti sul supporto i tratti. Che sia in modo geometrico, come avviene per questo dipinto, che attraverso un disegno tratto dal vero o dalla fotografia. Le proprozioni tra i diversi elementi del volto sono determinanti. Il secondo elemento importante, nell'ambito del ritratto tradizionale, è un pennello che muta colore, ma senza mischiare i colori sulla tela. Per un lavoro così vanno usati più pennelli, pulitissimi. O lo stesso pennello lavato in acquaragia, e ripulito perfettamente con uno straccetto.Vedremo il pittore picchiettare la punta del pennello in più punti, in direzione di una pittura tonale
La mostra Dario Fo dipinge Maria Callas, fino al 27 settembre 2015, presenta le opere realizzate da Dario Fo tra il 2013 e il 2015 e dedicate alla grande soprano, che debuttò nel 1947 proprio all’Arena di Verona. È lo stesso Dario Fo, sala dopo sala, che racconta la mostra e i retroscena che hanno ispirato le sue opere. Attraverso un percorso cronologico che ripercorre di anno in anno gli avvenimenti della vita della Callas, Fo cede alla tentazione di raccontare la Diva, ironica e sarcastica qual era, narrando come nellʼopera I Ravanelli il celebre episodio in cui sul palco della Scala, al termine di una ripresa di Traviata (dicembre 1954), le fu lanciato in segno di disapprovazione un mazzo di ravanelli da un ammiratore della Tebaldi (il soprano italiano allʼepoca egualmente amato)
Neuropsichiatra e specialista di neuroestetica, Luca Ticini ci conduce nei labirinti della mente che presiedono all'emozione dell'arte. Il rapporto tra colore e forma, lo spiazzamento cromatico, il rapporto tra aspettativa del canone e liberazione del colore creano una forza espressiva che libera energie positive e ci consente di superare la visione usurata del quotidiano
"L'immersione nelle acque marine, pur nell'aspetto iconologico che può rimandare a vari sensi legati all'abluzione come pratica rituale, tuttavia non ha inteso avere un aspetto liturgico o rituale, determinando invece il senso della sparizione, dell'annullamento, del naufragio. Appunto in questo naufragare s'è perso per sempre Von Hauser, ma da questa perdita tutta l'azione ha acquistato il senso di linguaggio e di metafora, forma simbolica di una imago destinata alla sparizione sin dal suo primo apparire".
Se è la pietra a farla da padrona nelle architetture del centro storico di Brescia, anche il ferro concorre ad esaltare le bellezze della città, a partire dai cancelli dei palazzi signorili
Il sentimento, l'amore, la donna portatrice di valori e di una dimensione di dolce familiarità. La donna capace di sentire con il cuore. Venti immagini, un'antologia al femminile della storia delle fotografia con scatti immortali di Henri Cartier Bresson, Lewis Wickes Hine, Robert Capa, Dorothea Lange, Ansel Adams, Weegee, Bill Brandt, Brassai, Robert Doisneau, Elliott Erwitt, Gianni Berengo Gardini, Phillipe Halsman, Jerry Uelsmann, Kenro Izu, Richard Avedon, Rodney Smith, Helmut Newton, Annie Leibovtz, Sebastiao Salgado, Steve Mc Curry
Il corpo che reagisce alla sofferenza, grazie all'amore, grazie alla congiunzione tra pelle e anima, tra la parte carnale e a quella spirituale. Questa la linea semantica che ha percorso la performance realizzata a Edolo, località montana in provincia di Brescia, nell'ambito della manifestazione Contexto, dal duo NICK&RAIN, fondato nel marzo del 2015 da Nicola Fornoni (Brescia, 1990) e Rain D’Annunzio (Lecco, 1970). In un precedente lavoro, Fornoni aveva vinto la negazione della corporeità, attraverso atti d'amore con una giovane collega. Ora una nuova collaborazione parte da un tema medesimo per arrivare, non soltanto alla condivisione di sé, ma al rituale di consegna di parte del corpo a un dimensione divina.
LA MOSTRA - A L Museo Gipsoteca Canova di Possagno (Tv), La cronaca fotografica dello scempio. La Ebe dimezzata, dal 25 luglio 2015 al 28 febbraio 2016
Il corpo che reagisce alla sofferenza, grazie all'amore, grazie alla congiunzione tra pelle e anima, tra la parte carnale e quella spirituale. Questa la linea semantica che ha percorso la performance realizzata a Edolo, località montana in provincia di Brescia, nell'ambito della manifestazione Contexto, dal duo NICK&RAIN, fondato nel marzo del 2015 da Nicola Fornoni (Brescia, 1990) e Rain D’Annunzio (Lecco, 1970). In un precedente lavoro, Fornoni aveva vinto la negazione della corporeità, attraverso atti d'amore con una giovane collega. Ora una nuova collaborazione parte da un tema medesimo per arrivare, non soltanto alla condivisione di sé, ma al rituale di consegna di parte del corpo a una dimensione divina.