Salvador Dalí influenzato dal Futurismo e dal Cubismo? E’ la suggestiva ipotesi avanzata da Antoni Pitxotche, direttore del Museo-teatro Dalí di Figueras, luogo nel quale è esposto per la prima volta al pubblico, fino a settembre, un piccolo olio dell’artista, intitolato Autoritratto che si dispiega in tre o anche Arlequin.
Miro' con le virgole mette in crisi Picasso. Il quotidiano è fantascienza in Bernard Faucon. Sironi è l’incubo di una modernità senza futuro. E la coreana Lee Bul? Torbidamente sublime
Lo scultore si confronta con la realtà quotidiana ricavando da una materia consunta dalla routine un senso più alto che si colloca al di là dell’abitudine di vedere senza osservare. Uomini e oggetti apparentemente senza storia divengono nuovi eroi e titani che sbrecciano la lastra della banalità
Gabriel è un artista globale, un ricercatore di immagini che traggono spunto dal degrado delle periferie delle metropoli del mondo. La grazia del suo lavoro prende origine, come per miracolo, da tale magma incandescente, di cui egli è diventato un moderno poeta
La creazione di questo mese - ragout di polpa di rane e coda di gamberi in salsa di crostacei al vino rosso - gioca sul contrasto della materia.
Da una parte, l’algida, assoluta levigatezza degli involucri - autentiche sculture, nel perfetto equilibrio volumetrico e formale - e la placida immobilità della salsa, sorta di occhio del ciclone, di quieto sole addormentato tra le concavità di un candido cielo personale; dall’altra, il sussultante palesarsi del contenuto, il lieto affastellamento di tocchetti deliziosi.
Allegra Betti van der Noot viaggia e poi dipinge il suo peregrinare tra volti, luoghi, memorie e miti. Racconta di donne-isole e isole che sembran donne. E sogna come Ulisse la terra agognata dell’approdo definitivo
Il giovane writer ha lasciato tracce del suo passaggio in tutto il mondo, con uno stile insieme ironico
ed introspettivo, sempre di forte impatto. E le sue tele, poeticamente concettuali, hanno la stessa
forza comunicativa delle sperimentazioni urbane
Ellen Dissanayake, ricercatrice indipendente Usa, ha presentato all’Università del Michigan uno studio. La Dissanayake ritiene al contrario l’arte una capacità innata, da sempre presente nell’uomo, ed ereditaria proprio perchè talmente ricca da non poter rientrare tra le facoltà accessorie o formatesi posteriormente. Utile per socializzare, è un invito alla partecipazione, non è limitata all’ambito individualistico, è in grado di assolvere ad una funzione paragonabile, sempre secondo la teoria della studiosa, solo a quella svolta dalla religione.
Nell’autunno del 1881, Pierre-Auguste è in crisi. La scelta impressionista gli va stretta, ormai. Decide così di mettersi in viaggio per il Belpaese. S’innamora della grande tradizione veneziana, degli affreschi di Pompei. Il genio di Raffaello lo manda in estasi. Al ritorno, la sua pittura non sarà più la stessa
“Sono un sognatore sedentario, avido di scoprire nuovi modi di rappresentare il mondo”. E per farlo, icorre a pitture-sculture intrise di amore per la classicità, senza cedimenti alla tentazione del colore.