Diecimila euro per cenare in compagnia della Venere di Botticelli

Finalmente anche l'Italia apre a nuove regole di mercato per trarre profitti dai beni culturali. Firenze affitta sale e parti degli Uffizi, mentre Roma pensa a prestito pagati ai paesi arabi.Ma il fenomeno è imitativo. Americani, francesi e inglesi hanno indicato la strada

[F]inalmente anche l’Italia pensa di utilizzare il proprio patrimonio artistico, traendo vantaggi economici in modo creativo. Opere in affitto, cene  esclusive al cospetto di celebri dipinti.
Il nostro Paese che in termini di fantasia politica e amministrativa, non ha più nulla dei secoli passati, ma è uno Stato invischiato dalla più codina burocrazia tecnica, si adegua, in modo imitativo, alle tendenze dei musei americani e francesi.
Per quanto si tratti di un processo imitativo, esso risulta positivo e come tale lo registriamo, in attesa che l’Italia possa, sotto questo profilo, dopo  secoli ad esprimere un progetto o un’idea originali. Forse quella di applicare le regole di mercato alle Belle arti è un passaggio epocale in quanto, fino ad oggi, dipinti e statue, sono sempre stati considerati come malati terminali, intrasportabili, non contaminabili con iniziative che non fossero eminentemente culturali, protetti da un atteggiamento di assurda gelosia conservativa.
Così anche Roma si adegua all’onda internazionale «Credo che un modo per valorizzare le nostre opere d’arte potrebbe essere quello di concederle a titolo oneroso e temporaneo ad altri Paesi che non ne hanno.- ha detto Marino, il sindaco di Roma– Lo ha fatto la Francia, che aprirà un Louvre nei Paesi arabi utilizzando le opere d’arte che non vengono esposte a Parigi. E noi potremmo seguire questa strada». Ma per adesso è solo un’idea da studiare: «Voglio valutare con la prudenza necessaria l’ipotesi adottata con successo dal Louvre di Parigi – sottolinea il sindaco – Penso sia venuto il momento non solo di possedere ma anche di valorizzare il nostro patrimonio artistico” Qatar e Kuwait, ai tempi della Giunta Alemanno, avevano chiedo di ottenere in prestito, dietro compenso, opere d’arte italiane”. Tra i primi, in Italia, a considerare in modo positivo, questa visione aperta del bene culturale è stata Cristina Acidini, soprintendente del polo Museale fiorentino, con eventi privati dotati di prestigiosa cornice>>: un cocktail nella Grotta del Buontalenti a Boboli costa 5.000 euro, una cena nel Cortile dell’Ammannati di Palazzo Pitti, 15.000. Mangiare vicino alla Madonna della Seggiola di Raffaello, nella Galleria Palatina di Pitti, costa 10.000 euro, così come cenare in radiosa compagnia della Venere di Botticelli, agli Uffizi.

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa