Tutto da riscoprire il valore dell’artista bresciano, xilografo sopraffino. La sua creatività si è espressa in molteplici direzioni: dagli ex libris ai manifesti pubblicitari, dai giornali illustrati alla progettazione delle divise militari
Non ha assaporato la notorietà di D’Annunzio, nemmeno quella di Ugo Da Como, nonostante che nella sua dimora cittadina e in note sedi sociali abbia trasposto architetture e motivi decorativi tratti dal Vittoriale e dalla Casa del Podestà lonatese.
Ciò nonostante, Giovanni Fumagalli (1899-1970) è stato personaggio singolare: una singolarità riverberante i molteplici modi del suo vivere ed esprimersi. Combattente nella Prima guerra mondiale, a conflitto concluso si laurea in giurisprudenza, ma ben presto diserta le aule giudiziarie per essere giornalista e fervoroso creativo. Il suo talento emerge alla Mostra nazionale del 1923, dove espone alcuni acquerelli apprezzati dalla critica. La presenza a Brescia del noto incisore Francesco Gamba sembra indirizzare Fumagalli verso la xilografia; ed ecco evidenziarsi l’esito di una delle tecniche adottate dall’artista. Xilograficamente realizza numerosissimi ex libris, fra i quali si notano quelli dedicati a Enrico Invernici, Yosca Maggi Gardella, Paola Botturi Polenghi, Giuseppe Noventa, M. Antonio Avogadro degli Assoni, Onorato Comini, Antonio Masperi, Gherardo Monti, Renato Restelli… Ulteriore aspetto della creatività di Fumagalli è racchiuso nelle composizioni pubblicitarie, richiestegli fra altri dalla Ditta Antonio Fasoli, dalla Bottega d’Arte Campana, ed ancora dal Magazzino Lombardo, dal Garage Vittoria…
Particolarmente apprezzabili pittoricamente i soggetti riferiti al Caffè Maffio, al Calendarietto della Profumeria Soldi, a Silva arredi e Tadini & Verza. Anche varie associazioni si sono avvalse dell’opera di Fumagalli, commissionandogli imprese; così pure teatri cittadini, per i quali ha prodotto manifesti. Sue pure varie illustrazioni di edizioni librarie e la copertina della rivista Brescia, cui si coniugano lavori intesi a reclamizzare la Colonia sanitaria alpina “Benito Mussolini” e vari saggi aeronautici, con l’esaltazione della trasvolata atlantica compiuta nel 1927 da De Pinedo. Vinto nel 1929 il concorso nazionale, gli è assegnata la progettazione del foglio di congedo delle Forze armate. Iscrittosi al partito fascista, ne condivide con particolare impegno le vicende, disegnando le divise dei diversi corpi militari corredate da mostrine, fregi, gradi… Nel dopoguerra, su Giovanni Fumagalli è sceso il silenzio. Solo nel 1977 la puntigliosa ricerca condotta da Ugo Spini, curatore della rassegna allestita nelle sale dell’Aab, ha riproposto la singolare figura e l’arte del Nostro, sottraendolo a prolungato oblio.
Giovanni Fumagalli
Particolarmente apprezzabili pittoricamente i soggetti riferiti al Caffè Maffio, al Calendarietto della Profumeria Soldi, a Silva arredi e Tadini & Verza. Anche varie associazioni si sono avvalse dell’opera di Fumagalli, commissionandogli imprese; così pure teatri cittadini, per i quali ha prodotto manifesti. Sue pure varie illustrazioni di edizioni librarie e la copertina della rivista Brescia