Cesare Bertolotti, come dipingeva lo splendido verde dei prati

I suoi straordinari verdi erano ottenuti con una procedura tizianesca: tanti colori venivano stesi sul fondo della tela o del cartone. Una volta asciutti, egli iniziava a dipingere. La preparazione influiva sulle pennellate sovrapposte creando quella morbida mutevolezza cromatica provocata, nei prati, dalla presenza di sassi, terre, sabbie o dall’infinita varietà delle erbe.
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Andrea Appiani quotazioni gratis

Unisce la grazia del classicismo greco alla morbidezza del tratto leonardesco e a una fine introspezione. L’unione di questi elementi porta a una specificità espressiva, modulata all’interno del filone neoclassico. Per questo Andrea Appiani è uno dei massimi esponenti di quel periodo compreso tra la massima diffusione del fulgore illuministico e l'ascesa dell'astro napoleonico, in cui si cercava una via pienamente italiana allo stile impero e ai dettati winckelmaniani
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Victor Vasarely quotazioni gratis

Passando ad una sempre nuova e più consapevole percezione dello spazio, Vasarely inizia a mettere a fuoco l’urgenza di superare i limiti fisici della tela, creando una visione capace di coinvolgere lo spettatore in prima persona nella definizione del rapporto tra ciò che è rappresentato e ciò che viene percepito. Incomincia uno sforzo di grande rielaborazione prospettica, in cui tutto si disarticola, nel quale si confondono i limiti tra prospettiva e assonometria: prendono forma, allora, rigorose astrazioni con linee rette e ondulate, prima utilizzando soltanto il contrasto tra bianco e nero, in un secondo momento affidando un ruolo sempre più importante al colore
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