Geniale cantore di un mondo soprannaturale inquieto, Gustave Doré non operò soltanto nel mondo dell'illustrazione libraria, in cui eccelse, ma fu un ottimo pittore, anche di paesaggio, sempre attratto dalla dimensione metafisica che si innalza sul piano dell realtà
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L'ingrandimento eccezionale di un suo dipinto - che fu venduto all'asta da Christie's - ci consente di percorrere il quadro quasi a livello di trama e di apprezzare, in ogni sua parte, il lavoro svolto. Come i pittori della prima metà dell'Ottocento, egli è estremamente analitico e, pertanto molto ricco nella descrizione di dettagli, anche se stende con scioltezza le pennellate chiare, luminose, segno di un dilagare della luce, che sarà uno dei principali fenomeni artistici del Novecento
Nell'ambito del vasto Corpus delle opere di Gustave Doré, accanto ai dipinti - meno noti della sua produzione grafica, ma splendidi - troviamo anche illustrazioni di altissimo livello d'invenzione e di tecnica. Aggirando le tavole molto note realizzate per la Divina Commedia, emergono opere compiute per diversi libri destinati ai bambini e ai ragazzi, tra i quali fiabe e romanzi.
Dalla sua maison fotografica passò l’élite artistica e culturale francese, e qui si svolse la prima mostra impressionista. Ecco come l’intellettuale della camera oscura racconta con luce e parole l’epopea di quegli anni
Dimostrando un’elevatissima capacità di sintesi simbolica, Gustave Doré, come illustratore, affronta la raffigurazione di Paolo e Francesca mediante la convergenza di più elementi evocativi sulla tavola nell’ambito delle incisioni della Commedia, realizzate tra il 1861 e il 1868.