Montmartre. Sai cosa sono i tre Giardini Renoir e perchè sono così importanti nell'arte?

Il luogo era immerso tra le vigne e vi correva ancora un'aria campagnola e mondana ad un tempo, in cui dominavano i momenti di festa e di danza all'aperto. Al Moulin de la galette - la galletta è qualcosa tra la schiacciatina e lo gnocco fritto - vendevano vino, bibite e squisiti spuntini. Infine organizzavano giornate e e serate di danza. Renoir pensava di dipingere uno spaccato di vita mondana parigina all'epoca della Belle Époque sin dal maggio 1876, e trovò nel Moulin de la Galette un soggetto che si prestava perfettamente alle sue esigenze. Il Moulin de la Galette era un locale molto amato dalla gioventù parigina, ottenuto dalla ristrutturazione di due mulini a vento abbandonati, e ubicato sulla sommità della collina di Montmartre

Uno dei tre giardini Renoir, che attorniano l’edificio che ospita il Museo di Montmartre

A due passi dalla piazza del Tertre, i tre Jardins Renoir attorniano il Musée de Montmartre e dominano le vigne. Sono stati denominati cosí in ricordo d’Auguste Renoir, il pittore impressionista che visse nella piazza tra il 1875 e il 1877 e vi dipinse molti capolavori, come il “Bal du Moulin de la Galette”, “La Balançoire” o i “Jardins de la rue Cortot”. I Jardins Renoir offrono una vista eccezionale sulle vigne del Clos Montmartre e, più lontano, sulla vasta spianata al nord di Parigi. I giardini e la piazza e i locali che vi si affacciavano costituivano una straordinario richiamo per la gioventù parigina. Il luogo era immerso tra le vigne e vi correva ancora un’aria campagnola e mondana ad un tempo, in cui dominavano i momenti di festa e di danza all’aperto. Al Moulin de la galette – la galletta è qualcosa tra la schiacciatina e lo gnocco fritto – vendevano vino, bibite e squisiti spuntini. Infine organizzavano giornate e e serate di danza.

Pierre-Auguste Renoir dipinge nel 1876 Il Bal au moulin de la Galette, (qui sopra) oggi conservato al Museo d’Orsay e  unanimemente considerato uno dei più alti capolavori del primo Impressionismo. Il dipinto, nonostante consegua risultati di grande freschezza e intensità, conobbe una gestazione molto elaborata, attentamente descritta dall’amico Georges Rivière nelle sue memorie Renoir et ses amis. Renoir pensava di dipingere uno spaccato di vita mondana parigina all’epoca della Belle Époque sin dal maggio 1876, e trovò nel Moulin de la Galette un soggetto che si prestava perfettamente alle sue esigenze. Il Moulin de la Galette era un locale molto amato dalla gioventù parigina, ottenuto dalla ristrutturazione di due mulini a vento abbandonati, e ubicato sulla sommità della collina di Montmartre. Il nome del locale, in particolare, si riferisce, come dicevamo, alle frittelle rustiche offerte come consumazione e comprese nel prezzo d’ingresso, che all’epoca era pari a venticinque centesimi di franco. Quando Renoir lavorava al dipinto il luogo brulicava di gente: erano moltissimi i giovani, artisti e non, che decidevano di trascorrere le loro domeniche pomeriggio al Moulin, per ballare, bere, discutere, o comunque trascorrere del tempo in compagnia e divertirsi.
Per accelerare l’esecuzione del dipinto già nell’aprile del 1875 Renoir aveva preso in affitto, a rue Cortot a Montmartre, un ampio studio consistente in due stanze enormi, un deposito dove accumulare i dipinti e un giardino descritto dal Rivière nei termini di un «parco incantevole e abbandonato». Ciononostante il pittore dovette comunque affrontare molte difficoltà, superandole solo grazie alla collaborazione di diversi amici, che lo aiutavano ogni giorno a trasportare la tela – 1,31 m x 1,75 m – dal suo atelier al popolare locale, operazione non facile perchè il quadro, piuttosto ampio, faceva effetto vela e veniva “gonfiato” dlle raffiche di vento improvvise di vento, che cambiavano direzione, mettendo in difficoltà questi parigini alle prese con cose di mare
. Per non mortificare la freschezza della sua verve pittorica Renoir comprese che non poteva rinunciare al plein air: egli, tuttavia, completò la gestazione del dipinto nel suo studio a rue Cortot, senza per questo compromettere l’immediatezza percettiva dell’opera. Renoir frequentò il Moulin per ben sei mesi, nel tentativo di entrare in contatto «con quel piccolo mondo che ha un suo tipico aspetto e», come ricorda il fratello Edmond, «immerso nel turbinio di quella festa popolare, rende il movimento indiavolato con una verve che stordisce». Per le varie figure che popolano l’opera Renoir fece posare anche stavolta amici, conoscenti o perfino frequentatori assidui del locale

La balançoire o L’altalena (qui sopra) è un dipinto del pittore francese Pierre-Auguste Renoir, realizzato nel 1876 nella stessa zona. Per questo quartetto di persone hanno posato Jeanne Samary (una giovinetta di Montmatre), Edmond (fratello del pittore), e il pittore Norbert Goeneutte. La presenza delle quattro figure in primo piano viene reiterata nel quartetto di persone sullo sfondo: siamo dunque in presenza di una festa in campagna (lo si capisce anche dall’ambientazione della scena, che prende luogo in un bosco).
Visione ravvicinata, qui sotto, per i fiori dei Jardins de la rue Cortot, poco fuori lo studio del pittore (qui sotto)

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