di Gualtiero Marchesi
[Q]uesta volta, amici lettori, mi sono lasciato sedurre dal Barocco.
Ho preso del baccalà fresco, l’ho sfogliato e l’ho preparato in insalata, aggiungendovi puntarelle, capperi e olive. Ho edificato una “scultura” a più strati, in un turbine di bianchi, e verdi, e bruni. Il candore del piatto si è fuso con quello del pesce. Le sfumature smeraldine delle puntarelle hanno campito pinnacoli saettanti nello spazio. Olive e capperi hanno impreziosito come monili le superfici plurime della composizione.
Seduzione barocca, dicevo. Ma niente a che vedere con deliri da accumulo. Il mio tripudio si acquieta lungo gli assi paralleli di forme comunque ordinate, obbedienti a geometrie precise, fedeli alle armonie oblique dell’amato firmamento suprematista.