[I] CANI NELL’ARTE – Vittore Carpaccio, nella tela Visione di Sant’Agostino (1502-1504), dipinge un piccolo cane da compagnia, dal pelo folto. Il santo, alla nostra destra, viene illuminato da una benigna luce divina che avvolge anche animale, rapito da quei raggi, intensi e soffusi a un tempo.
Lo sguardo del cagnolino è rapito dalla soave, anomala luminosità nella stanza, al punto da rendere sensorialmente percepibile, anche da parte dello spettatore, la radiosa realtà della miracolosa visione.