Richard Pousette-Dart – Espressionismo astratto

Richard Pousette-Dart era il meno anziano nel gruppo geniale degli espressionisti astratti. I suoi colori vibranti come medium interpretativo dei misteri dello spirito. Alla Guggenheim di Venezia la prima retrospettiva europea dell’artista, che fu tra i fondatori della Scuola di New York

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La prima ad intuire le eccezionali qualità di Richard Pousette-Dart e a portarne i lavori nel Vecchio Continente è stata Peggy Guggenheim, che nel 1948, in occasione della XXIV Biennale, ha fatto conoscere al pubblico italiano – ma non solo – alcuni dei quadri più significativi del pittore. A distanza di cinquantanove anni, la Collezione Guggenheim organizzò la prima retrospettiva europea a lui dedicata, nelle sale veneziane di Palazzo Venier dei Leoni, curata da Philip Rylands in collaborazione con Luca Massimo Barbero.Furono esposte, per l’occasione, quarantasette opere, emblematiche dell’intera produzione di Pousette-Dart, scelte per metterne in risalto l’evoluzione di stile, contenuto e tecnica, dagli esordi fino all’ultimo periodo (l’artista è morto nel 1992). Una carriera cominciata in patria, come membro più giovane del gruppo degli espressionisti astratti americani.
Ben presto, Richard è annoverato tra i protagonisti di questo movimento, capace di valicare i confini nazionali in ragione di un modo innovativo e antiprovinciale di lavorare, di un linguaggio che ben presto avrebbe trovato adepti ed ammiratori in tutto il mondo. Egli è, inoltre, tra i fondatori della Scuola di New York, che annovererà tra i suoi membri maestri come Pollock, Rothko e de Kooning. Il primo vero, grande successo di Pousette-Dart è Sinfonia numero 1, il trascendentale, esposta nel 1947 al Metropolitan Museum of Art: resterà il suo pezzo più noto ed emblematico. Nello stesso periodo Richard scrive: “Io cerco di esprimere la natura spirituale dell’universo. Per me dipingere è un equilibrio dinamico e una completezza di vita; è misterioso e trascendentale, e allo stesso tempo solido e reale”. Fedele a queste parole, la mostra vuole porsi come chiave di lettura dell’universo di un autore per cui l’arte è un modo per riuscire a riprodurre sulla tela simboli atavici, metafore dell’Essere e della sua complessità. Pioniere, quindi, ma non solo per quanto riguarda l’espressionismo.
Egli si rivela, infatti, anche ispiratore, con opere quali Ondulazioni (1941-42), del rivoluzionario paesaggio di Pollock e, attraverso una rinnovata enfasi nell’uso di materiali, gesto e colore, di quella che diverrà poi l’Action painting: ciò si intuisce particolarmente in Crocefissione, comprensione dell’atomo (1944). Una ricerca spirituale che affiora fin dalle creazioni delle origini: quadri composti da movimentati strati di colore che sembrano vibrare incessantemente (Giardino amaranto, Presenza dorata). Altra importante serie è quella detta dei dipinti bianchi, 1950-51, tra cui spicca Forma di volatile in discesa; serie che, insieme a quelle degli anni Sessanta, diede un contributo importante all’evoluzione in senso “lirico” del primo Espressionismo astratto.
 
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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa