[U]n lavoro eseguito nel 1982, quando l’artista aveva soltanto 22 anni. Versus Medici di Jean-Michel Basquiat sarà protagonista dell’asta serale di arte contemporanea a New York il 12 maggio 2021, dove sarà offerto con una stima di 35-50 milioni di dollari . Versus Medici è una delle sfide visive più forti di Basquiat per l’establishment dell’arte occidentale, in cui il giovane artista si incorona coraggiosamente successore al trono artistico stabilito dai maestri del Rinascimento italiano.
L’opera d’arte è rimasta nella stessa illustre collezione privata dal 1990; in precedenza era nella collezione di Stephane Janssen, uno dei primi collezionisti di Basquiat che la acquistò da Larry Gagosian. Le previsioni possono portarci a pensare che la gara d’asta proietti il dipinto ben oltre i valori prudenziali di stima, in direzione di Untitled, altra opera dello stesso artista – e sempre del 1982 – venduto da Sotheby’s nel 2018 per 110,5 milioni di dollari.
Perchè un valore così alto?
Il mercato dell’arte premia i primati del linguaggio espressivo – cioè chi innova – e assegna un valore aggiunto a percorsi biografici non convenzionali. Assegna, normalmente, anche un valore compensativo a opere di autori che abbiano subito forti disagi sociali, a causa della diversità. Così, accadde, per esempio, rispetto a Van Gogh. Forte innovazione, biografia fuori norma, esclusione sociale.
Biografia da compensare
Jean-Michel Basquiat nacque a Brooklyn il 22 dicembre del 1960 da un contabile haitiano e da una statunitense di origini portoricane. Nel 1978 lasciò gli studi alla City-as-School, ritenendoli inutili, ed abbandonò la casa del papà, guadagnandosi da vivere vendendo delle cartoline da lui decorate. In un ristorante di Soho, Basquiat incontrò Andy Warhol, che gli comprò alcuni pezzi e, negli anni successivi, lo lanciò, chiamandolo accanto a sé. Graffitista dedito ad un linguaggio all’apparenza brutale, ma ricco di riferimenti ermetici e colti, Basquiat era dotato di un’intelligenza superiore alla norma e di approfondimenti non banali nell’ambito dell’arte e della filosofia.
Dedito, al contempo, alle droghe, frequentatore del mondo notturno, Basquiat bruciò i tempi, in una vita convulsa. Al Club 57 e al Mudd Club – club esclusivi nell’ambito della vita socio-culturale newyorkese frequentati anche dallo stesso Warhol) conobbe Madonna (con la quale ebbe una relazione durata alcuni mesi), e Keith Haring, con il quale strinse un’amicizia che sino alla morte. Si legò anche allo scrittore Glenn O’Brien. Entrò poi nella Factory di Wharol.
New York è capitale del mondo, che irradia e impone linguaggi. Imporre un linguaggio estetico o una moda significa imporre un potere politico ed economico a coloro che non stanno in quella capitale. Solo le capitali sono in grado di imporre linguaggi e di trarne benefici politici ed economici. E Basquiat fu tra i protagonisti di quella capitale. Nel 1987, con la morte di Warhol – divinità assoluta del pop e della via americana all’arte – il giovane artista entrò in una fase pesantissima di tossicodipendenza da eroina. Basquiat morì un anno dopo, il 12 agosto del 1988, a ventisette anni, per overdose. Il suo corpo fu ritrovato, nudo, in un cassonetto dell’immondizia.
La contestazione pagata
Basquiat contesta l’arte bianca, come uomo di colore che conosce la cultura di matrice europea. La contestazione dell’arte europea – dominata, tradizionalmente, da un approccio tecnico elevato e da una visione frontale – nel Novecento, era appannaggio degli uomini bianchi appartenenti ad avanguardie che cercavano di mettere in crisi il modello socio-culturale dell’Occidente stesso. Era una critica dall’interno. Basquiat la aggredisce dall’esterno, conoscendola, comunque, molto bene.
Propone un segno graffiante e impertinente che sta tra il primitivismo africano, i graffiti urbani, l’espressione dell’età evolutiva e la pittura degli irregolari e dei malati di mente, come avviene nell’Art Brut di Dubuffet. Si incorona sovrano, in una New York che attende di riconoscere un politicamente scorretto nell’ambito del politicamente corretto. E più la sua arte scabra sconcerta gli occhi della cultura di matrice bianca ed europea, più essa cresce di valore, politico, linguistico e commerciale. Basquiat diviene eroe dell’America non bianca e del mondo intero, non bianco e di origine non europea.
Il significato del quadro
Versus Medici
Il corpo dello schematizzato uomo che appare nel dipinto si presenta come una primitiva tavola anatomica. Gli organi interni sono affastellati e mutati, in una geografia anti-scientifica e anticonvenzionale del corpo. Sono visibili il sistema circolatorio – in un groviglio – le ossa e l’intestino.
L’ossessione visiva per ciò che sta al di là della pelle, trae probabilmente origine dall’osservazione, da parte del futuro pittore, delle tavole del Gray’s Anatomy di Henry Gray. Egli riceve il libro in dono dalla madre, mentre è ricoverato in ospedale, all’età di 8 anni, per le gravi lesioni interne subite a causa dell’investimento da parte di un’auto. I chirurghi gli asportarono la milza. La rappresentazione degli organi interni torna in diverse opere del pittore.
Perchè il dipinto si intitola Versus Medici?
La critica americana sostiene che l’opera si porrebbe contro i Medici – intesa come famiglia-cardine del Rinascimento – e pertanto proporrebbe un sorta di nuovo uomo vitruviano, nero, sconclusionato, forse collegato a un contraltare egizio. Certamente il nome Medici è quello di banchieri, uomini di guerra, imprenditori, committenti che impongono uno stile e una forma. Ma non può sfuggirci, da neo-latini, un altro elemento. E cioè che la tavola sia dotata di un altro livello semantico e significhi anche “Contro i medici”, intesi come coloro che studiano, descrivono e curano il corpo umano, imponendo una visione teorica e un potere nella descrizione, che diventa esercizio di potere. Il termine “Aopkehsks” , in alto, a destra del dipinto, è probabilmente una trascrizione deformata de dalla parola greca, Apoteosi, o elevazione di un essere umano allo status di dio.
Non possiamo dimenticare che la ribellione di Petrarca al sistema filosofico della propria epoca – basato sul principio di autorità – passò anche attraverso il libro Invective contra medicum. E che fu da quel sistema di pensiero contro l’establishment culturale e scientifico della propria epoca, che si sviluppò il pensiero umanistico e rinascimentale.