Elegante e allucinato, mentre guarda in macchina per combattere la propria tauromachia con il demonio-spettatore, Salvador Dalì mostra in questa intervista del 1959 la propria allucinata visione del mondo, che comunque lambisce verità strutturali. Ciò che colpisce è l’incontro surreale tra un’informazione che tende alla scientificità e all’oggettività (Carlo Mazzarella, intervistatore) e il sulfureo umiliare la realtà scontata di domanda e risposta, attraverso analogie, fughe, (Dalì) correzioni, che culmina con il grottesco battesimo con corno del giovane intervistatore che, con estrema professionalità accetta imperturbabile la ridicolizzazione del mezzo televisivo. Un’intervista da guardare poichè prima di tutto è una performance. Lo scontro tra il mondo delle più alte intuizioni e quello banale (per quanto Mazzarella sia davvero bravo) di una cronaca che non va alla sostanza, ma che mastica in superficie luoghi comuni.
Salvador Dalì, nell'articolo l'autentica video-intervista folle del 1959
Elegante e allucinato, mentre guarda in macchina per combattere la propria tauromachia con il demonio-spettatore, Salvador Dalì mostra in questa intervista del 1959 la propria allucinata visione del mondo, che comunque lambisce verità strutturali. Ciò che colpisce è l'incontro surreale tra un'informazione che tende alla scientificità e all'oggettività (Carlo Mazzarella, intervistatore) e il sulfureo umiliare la realtà scontata di domanda e risposta, attraverso analogie, fughe, (Dalì) correzioni, che culmina con il grottesco battesimo con corno del giovane intervistatore che, con estrema professionalità accetta imperturbabile la ridicolizzazione del mezzo televisivo.