Autore: Rino Pagni
Titolo opera: Sirena
Anno: 2013
Tecnica e materiali: poliuretano espanso, nylon, tela di juta, vetroresina, gesso, pittura ad olio su legno
Misura: h. 200cm – base 100cm – profondità max 15cm
Nota esplicativa: La Sirena è un essere ambiguo, a metà tra donna e animale, a volte associata ad eventi nefasti. In rare occasioni sono creature gentili, che fanno innamorare perdutamente gli uomini di se. Sirena è un’opera informale costruita con materiali reperiti direttamente in cantiere edile, luogo di sudore e di fatica dove con tecnica “addizionale” si ergono le costruzioni che condizioneranno il futuro dell’uomo. La tecnica utilizzata è mista e si basa appunto in un’addizione di materiali come in un cantiere edile, che si stratificano, si compenetrano e diventano un tutt’uno, a partire da una tavola di legno compensato. Si parte con la stesura del telo di nylon pesante che viene opportunamente fissato alla tavola con chiodature e graffe metalliche, secondo le forme da me prescelte e visualizzate, per procedere con la “colmatura” mediante poliuretano espanso a spruzzo. Ad essiccazione del prodotto avviene la prima metamorfosi mediante fiamma diretta che crea le grinze e le bucature volute, dopodiché si applicano più strati di vetroresina, tela di juta, cordami, gesso, ecc. Il tutto viene dipinto con uno smalto satinato monocromatico e successivamente dipinto ad olio che a fresco viene asportato con un panno nelle parti volute, per esaltare l’effetto tridimensionale. Il tutto viene trattato con calce, gesso staggiato e resina liquida data a spruzzo.
Biografia
Nasce a Pisa nel 1969, dove attualmente vive con la sua famiglia e lavora come architetto libero professionista.
Fin da ragazzo nutre una forte passione per l’arte e coltiva le proprie conoscenze in materia, studiando sia testi di arte classica che contemporanea, prediligendo lo studio dei movimenti delle avanguardie storiche e in particolar modo degli artisti italiani.
Lavora sperimentando elementi di ogni genere, molti dei quali fortemente legati al proprio lavoro: legno, marmo, materie plastiche, materiali da costruzione – come gesso e catrame – ma anche materia di natura organica.
Interpreta l’arte come un bisogno espressivo, una strada da percorrere senza svolte obbligate e senza direzioni vincolate.
La sua azione parte da una attenta e sensibile osservazione della realtà, che viene metabolizzata, reinterpretata e caricata di significati personali, nuovi rispetto a quelli strettamente oggettivi, in una costante dialettica fra ragione e inconscio, verità e immaginazione, memorie della vita vissuta e aspettative su quella presente.
Produce opere eterogenee, cariche di valori, ricercando forme nuove e originali mezzi espressivi, spaziando dalla pittura alla scultura e spesso agendo in modo trasversale, concependo la composizione artistica come un insieme di masse astratte in un armonico equilibrio.
Pagni lavora a casa, in un piccolo vano adibito a laboratorio, ma preferisce l’esperienza all’aria aperta, in luoghi di mare, col quale ha da sempre un intimo legame.
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