Piccoli capolavori incisi sul "gratta e vinci". Il materiale e la tecnica di esecuzione. Il video

La tecnica è coincidente a quella del grattage, ma mentre, generalmente, il fondo e il supporto erano preparato dagli artisti, oggi, poichè è chiesta visivamente la massima pulizia e compattezza dell'opera, si lavora su supporti di tipo industriale. Il disegno si ottiene con una sorta di pennino o con un lama adatta alla lavorazione stessa. Rimuovendo lo strato superiore - nero - si ottiene il bianco sottostante. Se la rimozione del materiale attraverso il graffio è meno netta si ottengono ciò che appariranno come grigi

In Italiano la tecnica e il supporto sono conosciuti con il termine “gratta e vinci” poichè la sovrapposizione di colore compatto a una superficie sottostante – alla quale è possibile giungere attraverso il graffio – caratterizzano le cartoline di questo gioco. Il sostantivo inglese è invece scratchboard (scratchboard o scratchboard). La tecnica utilizzata per disegnare su questo mezzo è chiamata “scratch card”.
Il supporto è costituito da una base di cartone o da un pannello in fibra più rigido ( isorel ). Sul supporto vengono poi stesi strati sottili di una pasta composta da caolino – oppure gesso – Una pasta fatta di caolino o gesso , glicerina, gelatina e acqua. Quindi la carta viene laminata ad alta pressione affinchè sia ottenuta una superficie molto liscia. Per lavorazioni artistiche il colore di copertura è generalmente il nero cinese.
La tecnica è coincidente a quella del grattage, ma mentre, generalmente, il fondo e il supporto erano preparato dagli artisti, oggi, poichè è chiesta visivamente la massima pulizia e compattezza dell’opera, si lavora su supporti di tipo industriale. Il disegno si ottiene con una sorta di pennino o con un lama adatta alla lavorazione stessa. Rimuovendo lo strato superiore – nero – si ottiene il bianco sottostante. Se la rimozione del materiale attraverso il graffio è meno netta si ottengono ciò che appariranno come grigi.
Quali sono le differenze tra il “gratta e vinci” dalla tecnica tradizionale dell’incisione per stampa calcografica (stampe o grafiche)? Lo spessore dello strato di graffio, nel primo caso, è molto limitato, non è necessario tagliare a fondo il materiale come nella xilografia. Inoltre il “gratta e vinci” può esssere l’opera finale e non una lastra utilizzata poi per la stampa.
L’invenzione del gratta e vinci è attribuita al litografo austriaco Karl Angerer , circa 1864 o 1865 , ma anche a Gillot, ai fratelli Treves di Milano o allo stampatore Charles J. Ross di Philadelphia .
 

 

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