Anticipazioni mostre | Matisse e la luce del Mediterraneo: viaggio nei colori e nelle atmosfere

Dal 28 settembre 2024 al 4 marzo 2025, il Centro Culturale Candiani di Mestre ospita la mostra: “Matisse e la Luce del Mediterraneo”, a cura di Elisabetta Barisoni. Questo evento si preannuncia come un’esperienza immersiva nell’opera di Henri Matisse, uno dei protagonisti indiscussi dell’arte moderna europea e capostipite del movimento dei Fauves.

1.Henri Matisse (Le Cateau-Cambrésis 1869 – Nizza 1954)
La finestra aperta
1919
Olio su tela cm 61 x 48
inv. AA DGB 21
Donazione di Adèle et George Besson, 1963 Bagnols-sur-Cèze, Musée Albert-Andr

Il soggetto del dipinto è una finestra aperta che offre una vista sul paesaggio: è la vista della sua casa di Nizza, dove l’artista risiede dal 1921. Matisse dipinge la veduta tra interno ed esterno, sottolineando il blu del mare Mediterraneo con l’ulteriore stratagemma visivo dell’ostacolo, una balaustra. La composizione crea un dialogo tra gli spazi interni e la natura in esterno. La casa è quasi in ombra e viene descritta con colori caldi e saturi e la natura all’esterno, avvolta dalla luce abbagliante del mare Mediterraneo, diventa un quadro nel quadro. La luce gioca un ruolo fondamentale, conferendo profondità e vivacità all’opera. Nel 1919, il mondo sta uscendo dalla devastazione della Prima guerra mondiale e molti artisti cercano di trovare un senso di pace e normalità. Matisse tenta di esprimere un senso di speranza e di rinascita, utilizzando la finestra come metafora di una nuova prospettiva e di apertura verso il futuro

Un dialogo con la luce del Mediterraneo

La mostra propone un percorso attraverso oltre cinquanta opere, evidenziando il rapporto tra Matisse e la luce mediterranea. Questo elemento è centrale nella sua ricerca artistica, influenzando profondamente la sua tavolozza e il suo approccio al colore. Le luminose atmosfere del Midi francese, da Nizza a Saint-Tropez, diventano non solo sfondi per le sue opere, ma veri e propri protagonisti, riflettendo la bellezza abbagliante del Mar Mediterraneo.

Capolavori e prestigiosi prestiti internazionali

Ca’ Pesaro, con le sue preziose raccolte di grafica, offre la base per questa esposizione, arricchita da importanti prestiti internazionali provenienti da istituzioni come il Philadelphia Museum of Art e il Centre Pompidou. Tra le opere esposte, spiccano tre litografie degli anni Venti e due disegni del 1947 di Matisse, che dialogano con capolavori provenienti da musei di tutto il mondo.

Le sette sezioni della mostra

La rassegna è suddivisa in sette sezioni tematiche, che esplorano vari aspetti della produzione artistica di Matisse:

  1. La modernità viene dal mare
  2. La Luce del Mediterraneo
  3. L’età dell’oro
  4. Il Mediterraneo, un paradiso unico
  5. Arabesco e decorazione
  6. Lusso, calma e voluttà
  7. Il disegno del piacere

In questo viaggio attraverso la creatività di Matisse, si delinea un racconto corale che coinvolge anche altri grandi artisti dell’epoca, come Henri Manguin, André Derain, Albert Marquet, Maurice de Vlaminck, Raoul Dufy e Pierre Bonnard.

Pierre Bonnard (Fontenay – aux – Roses, 1867 – Le Cannet, 1947)
Nudo allo specchio 
1931
Olio su tela cm 152 x 102
Inv. 917
Acquisto del Comune di Venezia alla Biennale, 1934

Nel 1934 Bonnard partecipa alla Biennale esponendo quattordici opere nel padiglione francese, tra cui “Nudo allo specchio”. Il dipinto, realizzato nell’estate del 1931 nella casa di Vernon, in Normandia, riproponeva il tema, frequente nella sua pittura, della moglie Marthe colta nell’intimità della stanza da toilette.

Dopo l’esperienza nell’ambito dei Nabis, Bonnard rimedita sulle sollecitazioni impressioniste, sviluppando una pittura libera e vibrante, giocata su variazioni cromatiche di estrema raffinatezza. Marthe, modella prediletta, è in piedi davanti allo specchio – nel quale non si riflette – con il suo corpo quasi adolescenziale, immutato nonostante il passare del tempo. Il motivo del nudo davanti allo specchio riveste un rilievo considerevole nel suo lavoro; la superficie specchiante, in particolare, è un dispositivo utilizzato per complicare la struttura della scena, in cui spesso realtà e finzione sembrano confondersi. La figura nuda è fulcro e centro della composizione, preziosa superficie su cui scivolano i riflessi luminosi e le molteplici tonalità con cui è intessuta la leggera trama di un interno intimo e familiare.

La rivoluzione dei papiers découpés

La mostra si conclude con l’ultima fase creativa di Matisse, dedicata ai papiers découpés. Questa tecnica, sviluppata negli ultimi anni della sua vita, rappresenta la sintesi massima della sua espressione artistica, dove il colore diventa forma. Le influenze di Matisse si estendono fino ai giorni nostri, come dimostrano le opere di artisti contemporanei come Chris Ofili e Marinella Senatore.

Henri Matisse
Icaro
1947
Stencil su carta
cm 42 x 32,5
inv. Bx 2007.0.1.8
Donazione Henri Matisse 1947 Bordeaux, Musée des Beaux-Arts

Icaro, icona di una sintesi di passato e presente, simbolo di una caduta che per certi versi è anche recupero di identità, in un cielo di stelle che paiono esplosioni, il suo cuore è una sfera pulsante, trafitta nella notte della vita” – Giorgio Agnisola, Gioia di vivere. Lettere e scritti sull’arte, p. 68.

L’immagine appartiene al libro d’artista intitolato “Jazz”, pubblicato nel 1947 da Editions Tériade, in cui Matisse raccoglie una serie di stampe di collage a colori accompagnate dai suoi pensieri. Il libro viene stampato con una tiratura limitata di 250 copie contenenti XX litografie intervallate da centotrenta pagine di testo che raccolgono frasi e pensieri. Il pittore francese ama creare nelle sue opere una perfetta commistione di musica, pittura e letteratura e così definisce le sue pagine scritte come uno «sfondo sonoro», per far risaltare le immagini.

La storia di Icaro è raccontata nel libro VIII delle “Metamorfosi” di Ovidio, strettamente legata al simbolo della caduta dell’uomo per aver sfidato i confini imposti dalla natura o dagli dei. Per Matisse, Icaro simboleggia invece un viaggio della mente e del cuore ed è rappresentato come una danza ritmica, attratto dagli orizzonti celesti e teso a rompere le traiettorie del tempo e dello spazio per conoscere nuove dimensioni. La sua iconografia appare quasi goffa e richiama la sintetica essenzialità della nostra condizione umana. È una sagoma nera che si staglia su uno spazio cosmico, alimentato da stelle luminose. Icaro è proteso ad abbracciare il cielo blu e a toccare le stelle con la punta delle dita, emanando forza, lotta, volontà e desiderio di superare i limiti del reale, evidenziato dal corpo in tensione e dai pugni chiusi. Matisse applica la tecnica del “papiers découpés” utilizzando foglietti di carta colorata incollati l’uno sull’altro. Questa scelta limita la tavolozza dei colori a quattro colori primari e ad una stesura piatta, priva di sfumature.

Un progetto partecipativo: Come Matisse

Parte integrante della mostra è il progetto Come Matisse, un’opera collettiva realizzata dai ragazzi del Summer Camp Musei in gioco. Questa installazione, creata con la tecnica del papier découpé, permette ai giovani partecipanti di esplorare e interpretare l’arte di Matisse in modo attivo e coinvolgente.

“Matisse e la Luce del Mediterraneo” non è solo un’esposizione, ma un invito a scoprire il legame profondo tra l’artista e il Mediterraneo, un luogo che ha ispirato e plasmato alcune delle sue opere più iconiche.

Matisse e la luce del Mediterraneo
a cura di Elisabetta Barisoni
Centro Culturale Candiani, Mestre
28 settembre 2024 – 4 marzo 2025

Info: visitmuve.it

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