[“P]ersona molto dedita a’ piaceri e tutta venerea”. Questa la definizione tranchant che Giorgio Vasari dà di uno dei massimi esponenti dell’arte italiana del Quattrocento, Antonello da Messina, protagonista di spicco nell’ambito dell’evoluzione della pittura di paesaggio e ritrattista abilissimo.
Tra le opere più celebri del maestro siciliano è da annoverare questo Ritratto virile, conosciuto anche come l’Ignoto marinaio, realizzato tra il 1465 e il 1472. Forse per la stessa ragione per la quale il sorriso enigmatico ha fatto della Gioconda un mito, l’espressione sorniona e intrigante del personaggio qui effigiato ha incuriosito da sempre gli studiosi e la gente comune.
Una lettura insolita del dipinto è quella esposta da Matteo Collura nel libro L’isola senza ponte, ispirata all’autore dall’artista Gianluigi Colin. E’ stata infatti notata, nel rettangolo di stoffa bianca che si apre sull’abito dell’uomo, una serie di pieghe che rimanderebbero, secondo un codice erotico, all’organo sessuale femminile. Il risultato finale, nel quale il disegno misterioso può essere correlato allo sguardo del marinaio, è sorprendentemente sensuale e vivace.
Antonello da Messina, c’è un codice erotico celato tra le pieghe dell’abito del marinaio
Persona molto dedita a’ piaceri e tutta venerea”. Questa la definizione tranchant che Giorgio Vasari dà di uno dei massimi esponenti dell’arte italiana del Quattrocento, Antonello da Messina, protagonista di spicco nell’ambito dell’evoluzione della pittura di paesaggio e ritrattista abilissimo.